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Giuseppe Tantillo. Con o Senza glutine.

Senza Glutine di Giuseppe Tantillo e co-diretto insieme a Daniele Muratore debutta al Teatro Argot Studio. Recensione

Foto Manuela Giusto
Foto Manuela Giusto

Nel 1977 Lucio Battisti cantava Amarsi un po’, ricordando che in fondo siamo «vicini ma irraggiungibili». Ci siamo, per un po’; nella distanza e nel possibile allontanamento: orizzonte realistico e termine ultimo di una relazione. Basta far passare il tempo per raggiungere lo stadio in cui “sì eccoci, ci stiamo vivendo però lo facciamo da soli, autonomamente, e allora perché non separarsi”? Secondo Giuseppe Tantillo, attore e drammaturgo palermitano, non si può. Resteremo legati, organicamente interdipendenti, come un mal di pancia. Non c’è razionalità coraggiosa che tenga, tutto sprofonda nell’apatica faiblesse sentimentale: «La verità è che mi riesce difficile scindere il concetto di amore da quello di digestione. Li considero affini. In entrambi i casi, infatti, si tratta di assorbire e trasformare (alimenti o sentimenti) avendo cura di eliminare le scorie». Così si struttura la drammaturgia di Senza Glutine, ultimo lavoro firmato Argot Produzioni, scritto, interpretato e co-diretto dallo stesso Tantillo insieme a Daniele Muratore.

Foto di Manuela Giusto
Foto di Manuela Giusto

Circondati da muri ricoperti di una carta da parati giallognola simile alla juta, si presentano sulla scena del Teatro Argot Studio Fran e Lisa (Giuseppe Tantillo, Valentina Carli) e Paolo e Felicia (Vincenzo De Michele, Orsetta De Rossi), trentenni i primi, cinquantenni i secondi annoiati di essere l’uno per l’altra la co(p)pia sfinita di un prima che si credeva eterno. Le storie di questi quattro amici e colleghi (Lisa e Paolo lavorano insieme) che sono anche compagni e amanti (Fran e Felicia si incontrano clandestinamente ogni martedì) si intrecciano spinte da urgenti esigenze di cambiamento: le noiose conversazioni di un dialogo piano e serale (fatto alla fine della giornata di lavoro e al ritorno a casa) vengono ravvivate dall’oscenità sconveniente di battute hard. Registicamente parlando è possibile notare nel complesso uno squilibrio: le azioni di Fran e Lisa, come la cenetta al ristorante o come quando a casa lei sbraita infastidita mentre lui tenta di cucinarle qualcosa, non sembrano infatti reggersi su di una precisa necessità drammaturgica né tantomeno su di una pulizia nell’interpretazione, urlata in alcuni passaggi, frettolosa in altri. Sono due personaggi non accuratamente “stratificati”, passeranno così il tempo a punzecchiarsi, faranno un figlio che servirà da collante e, non mettendosi mai l’uno davanti all’altra in ascolto delle diverse richieste di aiuto, decideranno poi di lasciarsi andare. Per sempre? Tantillo e Carli pagano lo scotto di dover apparire giovani a tutti i costi contrapponendosi invece all’essenzialità matura di De Michele e di De Rossi, la cui densità emotiva è nettamente consapevole del passato che, ieri, li ha uniti e legati insieme e che li porta, oggi, a rimediare alla crisi passando attraverso un paradossale ma salvifico “escamotage”.

Foto di Manuela Giusto
Foto di Manuela Giusto

Anche in questo caso, come per Best Friend, il lavoro diretto da Tantillo e Muratore «corre tuttavia il rischio che il tema venga trattato con un occhio troppo distante […]». Empaticamente lo spettatore si trova presto coinvolto: grazie infatti alla sensibile riconoscibilità della fine di una relazione, il pubblico sin da subito cede al godibile “giuoco delle parti”. Non basta però l’universalità di questa esperienza o l’abbassamento dei toni drammatici attraverso il linguaggio soft-porno a strappare una lacrima e un sorriso. I componenti delle due coppie dovrebbero mantenere quello sfizioso filo d’ironia scendendo tuttavia in fondo a sé stessi, e invece sembrano “provare ma non troppo”, schermarsi l’animo con una battuta senza arrivare davvero a farsi male col glutine, ad assimilarlo finché l’organismo non ne sia assuefatto. Finché, non possa stare senza.

Lucia Medri

Teatro Argot Studio – maggio 2017

SENZA GLUTINE
di Giuseppe Tantillo
regia Daniele Muratore e Giuseppe Tantillo
con Valentina Carli, Vincenzo De Michele, Orsetta De Rossi, Giuseppe Tantillo
scenografia Francesco Ghisu
costumi Alessandro Lai
disegno luci Daria Grispino
ARGOT PRODUZIONI

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Lucia Medri
Lucia Medri
Giornalista pubblicista iscritta all'ODG della Regione Lazio, laureata al DAMS presso l’Università degli Studi di Roma Tre con una tesi magistrale in Antropologia Sociale. Dopo la formazione editoriale in contesti quali agenzie letterarie e case editrici (Einaudi) si specializza in web editing e social media management svolgendo come freelance attività di redazione, ghostwriting e consulenza presso agenzie di comunicazione, testate giornalistiche, e per realtà promotrici in ambito culturale (Fondazione Cinema per Roma). Nel 2018, vince il Premio Nico Garrone come "critica sensibile al teatro che muta".

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