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Contemporaneo Futuro: nel tempo della nuova visione

Presentiamo con un articolo in media partnership la IV edizione del festival Contemporaneo Futuro dedicato ai nuovi autori e ai nuovi pubblici a cura di Fabrizio Pallara che si svolgerà al Teatro India e al Teatro Torlonia dal 10 al 14 aprile.

Cosa significa rivolgersi alle nuove generazioni oggi, attraverso quali linguaggi intercettare i loro bisogni, e quali sono le difficoltà di questo dialogo? Da quattro anni Contemporaneo Futuro è il festival romano dedicato al teatro per le nuove generazioni, ai nuovi autori e ai nuovi pubblici, che dà risposta a questi interrogativi con una programmazione che in tutti i suoi aspetti, per tematiche, compagnie coinvolte e dibattiti, propone uno «sguardo sull’infanzia come ricerca artistica e come visione» facendo emergere questioni sia estetiche che sistemiche.

Foto di teatrodelleapparizioni

A cura di Fabrizio Pallara, il festival – che dal 10 al 14 aprile si svolgerà al Teatro di Roma negli spazi del Teatro India e del Teatro Torlonia – prosegue il suo ragionamento sul teatro per il futuro che nasce e accade in un presente complesso. Nella nota stampa scritta dal curatore, si legge infatti «c’è bisogno di mettere insieme mondi e generazioni per fare luce sulle spaccature del tempo presente e provare a ricostruire, scoprire prospettive insolite, creare nuove visioni. Per tornare a sentirsi liberi di pensare e sognare il futuro». Il futuro è contemporaneo e la contemporaneità è già futuro in una linea temporale che unisce e fa incontrare adulti, ragazzi e bambini proponendo loro un’esperienza culturale onnicomprensiva. Contemporaneo Futuro è l’unica vetrina nazionale di teatro per le nuove generazioni ospitata da un teatro nazionale, una responsabilità propositiva, dinamica, estroversa e comunicativa che vuole ribadire quanto quelli selezionati, ma in generale tutti i lavori afferenti a questo ambito, non siano affatto spettacoli di facile intrattenimento ma appartengono invece a un teatro popolare d’arte per il quale la complicità tra pubblici diversi rende la fruizione più profonda. «Vogliamo affrontare temi complessi con compagnie che hanno dedicato attenzione alle nuove generazioni» e ancora «oltre il confine, senza reti, adulti, bambine e bambini, ragazze e ragazzi in cammino con fiducia verso quel futuro, fianco a fianco, mettendo a disposizione le proprie forze e le proprie fragilità».

Foto di teatrodelleapparizioni

La libertà di queste poetiche rischia però di essere sempre più compromessa se il sistema continua a chiedere alle compagnie temi più semplici, accessibili, riconoscibili, nella maggior parte dei casi adattamenti di testi classici; se questi progetti vengono considerati dal sistema teatrale come lavori minori, e non dediti alla sperimentazione, le nuove generazioni, quando avranno la possibilità di vederli, assisteranno a spettacoli scarni e monotematici. Contemporaneo Futuro propone quindi una Vetrina in allestimento, caratteristica che dà il titolo anche a uno dei dibattiti insieme a Dress Code, tramite cui si ragionerà «sul concetto di limite e di rischio artistico e culturale, sulla responsabilità che la creatività teatrale deve assumersi per non essere il semplice accessorio di una “veste” contemporanea che sono il sistema e le sue logiche a determinare» e la discussione si amplierà abbracciando un approfondimento «su quelle regole di linguaggio, tematica e target di pubblico che costruiscono attorno all’artista una gabbia, limitandone la creatività». Contemporaneo Futuro è dunque volutamente e deliberatamente “in allestimento”, in un processo in divenire di esplorazione, indagine e ascolto, e non si accontenta di organizzare soltanto una rassegna ma la interroga dall’interno insieme ai pubblici, operatori e operatrici di settore, stampa e università; lo fa ponendosi in dialettica ribadendo che «con la stessa libertà di invenzione vogliamo giocare a pensarci sempre diversi, sempre in divenire, come quella laboriosa ricerca visiva che sta dietro alle migliori collezioni».

Illustrazione per Clorofilla, regia di Roberto Gandini

Un film, Il cerchio di Sophie Chiarello – vincitore del David di Donatello come miglior documentario – a inaugurare il festival il 10 aprile e poi due mostre e dodici spettacoli per cinque giorni della prossima settimana che creeranno uno spazio di visione protetto ma pubblico e condiviso. Every child is an artist a cura dell’illustratore, architetto e musicista Gianni Puri, è la mostra al Teatro India che permetterà al bambino di prendere parte al processo creativo e di sviluppare il suo potenziale dando vita ai suoi disegni. Al Teatro Torlonia invece, FIABE ITALIANE Teatro in miniatura attraverso le opere di Fernanda Pessolano/Bianco Teatro farà viaggiare il pubblico nelle fiabe di Calvino, Munari, Rodari e altri, rivelando la bellezza grandiosa nei giochi di carta e negli oggetti che evocano la letteratura sulla piccola scena. Tra gli spettacoli del primo giorno, Clorofilla liberamente ispirato al romanzo Clorofilla dal cielo blu di Bianca Pitzorno è l’adattamento teatrale di Roberto Gandini e Roberto Scarpetti, seguito poi da Kinkaleri con Everyone Gets Lighter «una performance sulla trasmissione dell’alfabeto gestuale che dall’atto divulgativo diviene danza». Gruppo Uror/Evelina Rosselli, Caterina Rossi con Rosso, presentano uno spettacolo di teatro di figura in cui sulla scena «il corpo di un burattino a grandezza naturale e quello di un’attrice incarna tutte le funzioni in cui la bambina si imbatte: la Madre, il Lupo, la Nonna». Il 12 aprile, prodotto dal Teatro Mestasio di Prato, sarà la volta di Nunc, «un manifesto per queste assurde creature incapaci di vivere al di là del proprio naso», creazione collettiva per la regia di Claudio Colombo e vincitore del Premio Scenario Infanzia 2022; e poi Con la carabina di Pauline Peyrade della Compagnia Licia Lanera – vincitore del Premio UBU 2022 per la Miglior Regia a Licia Lanera e Premio UBU 2022 come Miglior Testo Straniero/Scrittura Drammaturgica – uno spettacolo dai 14 anni in su rivolto soprattutto agli studenti e alle studentesse del liceo che affronta il tema della violenza da un punto di vista sensibile e poetico. Con il sostegno dell’Istituto Svizzero, Momo diretto da Marco Cupellari ci guiderà alla scoperta del tempo conquistando adulti e bambini attraverso «una straordinaria metafora sull’esistenza umana». Il robot e la luce di kanterstrasse ci farà viaggiare nella letteratura di fantascienza di Asimov scoprendo mondi straordinari e affascinanti. Il Teatro La Ribalta/Festival Bolzano Danza con la regia di Antonio Viganò ne Lo specchio della regina partendo da Biancaneve, «smonta e rimonta una delle fiabe più celebri di tutti i tempi, donandoci una prospettiva del tutto nuova sulla bellezza della diversità». L’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici sostiene Petites Histoires Sans Paroles con in scena Brice Coupey e Jean-Luc Ponthieux che presenteranno spettacoli brevi con il burattino a guanto per attualizzare la figura del burattino «da una forma classica verso una più contemporanea». L’ultimo giorno, il 14 aprile, ci sarà in cartellone Felicia, progetto vincitore del Bando Cura 2022, liberamente ispirato all’albo illustrato Felicità ne avete?, di Lisa Biggi e Monica Barengo, di e con Stefania Ventura; e Marmocchio Una specie di Pinocchio di marmo de I Sacchi di Sabbia, Fondazione Sipario Toscana Onlus. A chiudere la giornata e questa edizione, lo storico «film da palcoscenico» Il tenace soldatino di piombo del teatrodelleapparizioni.

«Mettere insieme accogliendo il movimento generativo dato da prospettive, condizioni, idee differenti e pubblici eterogenei», la premessa che vuole essere anche una promessa di Contemporaneo Futuro, di riuscire anche il prossimo anno al Teatro di Roma a dedicare uno spazio privilegiato al nuovo teatro per crescere ed educare alla cultura della visione.

Redazione

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