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Esperimenti di partecipazione con Glen Çaçi

A La spiaggia di Kilowatt Festival arriva Tutorial del coreografo e performer Glen Çaçi. Recensione

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Foto Ufficio Stampa

La spiaggia di Kilowatt Festival è il luogo e il tempo in cui la piazza di Sansepolcro incontra il teatro, tra le vetrine dei negozi e quelle delle gelaterie, tra il gioco scanzonato dei bambini e lo struscio delle sere d’estate. Questo accade durante la quattordicesima edizione del festival – organizzato dall’Associazione culturale Capotrave/Kilowatt – quando gli spettacoli che solitamente trovano ospitalità negli spazi teatrali o adibiti a teatro, si presentano ai passanti. Tale evento può far scaturire due reazioni: l’indifferenza di coloro i quali non interrompono la camminata distratta e ciondolante e continuano la loro passeggiata, oppure la curiosità di chi si ferma a guardare. Vi è poi una terza variabile, quella più importante, da non sottovalutare o meglio da prendere in considerazione nei casi in cui essa possa o meno palesarsi, e cioè il coinvolgimento.
Durante il secondo e conclusivo weekend di quella che si è conclamata come l’edizione per cui «è tempo di risplendere», la piazza del centro storico si affolla nuovamente: gli ombrelloni sono pronti, il gazebo dell’accoglienza pure e, per questa performance, anche le sedie sono state disposte a semicerchio e mentre gli spettatori si accomodano, si vocifera di un karaoke danzante… Si tratta di Tutorial, il gioco partecipato e partecipante del coreografo e performer albanese Glen Çaçi, vincitore del Premio Equilibrio 2013 con lo spettacolo Hospice prodotto da Inteatro. Dopo KK (I’m a Kommunist Kid) – riflessione politico-performativa sulle proprie radici esplorate insieme al fratello Olger, anche lui come l’artista emigrato in Europa negli anni Novanta – è la volta di questa performance collettiva di piazza, ad ingresso libero con un contributo di due euro per il noleggio sdraio o sedia.

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Foto Ufficio Stampa

Dopo l’incipit sulle note di Heroes in versione piano bar e di qualche tono sopra, il performer invita il pubblico seduto sulle sedie ad alzarsi e, andando al centro della piazza, a seguirlo. Vestito con jeans e camicia nera, con tanto di microfono stile animatore da villaggio turistico, Çaçi inizia a guidarci in quello che è il suo Tutorial: per viaggiare e conoscere i paesi del mondo bisogna passare attraverso la danza, il gesto di scambio con il quale mettersi in contatto, il linguaggio senza parole con il quale comunicare l’incontro tra realtà distanti e diverse. Sul grande schermo sono proiettate cartine politiche del mondo, con i relativi focus sui paesi dei quali si andranno a conoscere i balli. Come fosse Just Dance – la serie di videogiochi sviluppata dalla Ubisoft nella quale il giocatore deve ballare seguendo il ballerino sullo schermo – nei video, oltre ai paesi del globo, viene proiettato lo stesso Çaçi e/o altri danzatori che, per strada, in casa, al supermercato, illustrano i passi di danza in diversi step che poi una volta imparati vengono assemblati insieme e “ballati” in piazza con le riproduzioni video delle danze tipiche di ciascun paese. La performance, dalla durata di settanta minuti, si concluderà sulle note de Sul bel Danubio blu op. 314, valzer di Johann Strauss danzato collettivamente dalla quarantina di spettatori partecipanti.

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Foto Ufficio Stampa

Glen Çaçi imposta il suo lavoro sul modello tutorial, il quale prevede che la prassi di apprendimento sia non solo autonoma ma soprattutto condivisa dalla piazza, secondo quello stesso concetto che lo psicologo sovietico Lev S. Vygotskij aveva definito come “zona di sviluppo prossimale”, fase ponte tra le capacità di sviluppo attuali e quelle potenziali, ottenibili attraverso l’interazione e quindi il coinvolgimento. Coinvolgimento è anche la parola chiave sulla quale verteva il confronto con Luca Ricci, direttore artistico del festival, il quale sottolineava l’instancabile lavoro fatto su e per il territorio di Sansepolcro, relativo alla difficile sfida di mantenere costante l’interesse della comunità e delle istituzioni. Progettualità che nel cartellone si esplicita proprio nella scelta di portare il teatro in piazza attraverso lo spazio de La spiaggia di Kilowatt. Per questo risulta emblematico e fonte di riflessione che la performance di Tutorial sia quella, a detta dello stesso Ricci, che ha venduto meno biglietti in assoluto, nonostante attorno alla piazza, e quindi fuori dal “cerchio performativo”, si fosse radunata una folta folla tutta intenta a guardare ma non a partecipare, anche se sollecitata dai ripetuti inviti del performer.

Implicito è l’imbarazzo, come anche il fatto che nei piccoli centri ci si conosca e quindi possa permanere un comprensibile pudore; tuttavia Tutorial rappresentava l’evento più accessibile, più comunicativo, agile nei contenuti e nella loro fruizione e, proprio per questo più invasivo. Tutorial è un esperimento: per l’artista, gli organizzatori, i critici e il pubblico, nella sua semplicità e versatilità dà adito a riflessioni sulla scelta di essere spettatore, sulla propensione attiva o passiva, sulla volontà risoluta di restare a guardare.

Lucia Medri

Kilowatt Festival – Sansepolcro  Luglio 2016

TUTORIAL
regia e performance / direction and performance Glen Çaçi
video / video Andrea Gallo
produzione / production Marche Teatro
co-produzione / co-production Pergine Spettacolo Aperto

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Lucia Medri
Lucia Medri
Giornalista pubblicista iscritta all'ODG della Regione Lazio, laureata al DAMS presso l’Università degli Studi di Roma Tre con una tesi magistrale in Antropologia Sociale. Dopo la formazione editoriale in contesti quali agenzie letterarie e case editrici (Einaudi) si specializza in web editing e social media management svolgendo come freelance attività di redazione, ghostwriting e consulenza presso agenzie di comunicazione, testate giornalistiche, e per realtà promotrici in ambito culturale (Fondazione Cinema per Roma). Nel 2018, vince il Premio Nico Garrone come "critica sensibile al teatro che muta".

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