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ALL YOU CAN VAX (di Enoch Marrella)

Questa recensione fa parte di Cordelia di aprile 24

Quali sono le nostre memorie dei tempi della pandemia? Di quali immagini sono fatte? Quattro anni fa abbiamo vissuto qualcosa di unico, di tragico, che non era mai accaduto negli ultimi decenni, ma sembra che abbiamo cancellato tutto, dal discorso pubblico e forse anche dai nostri ricordi. A dissotterrare certe immagini ci ha pensato Enoch Marrella con il suo All You Can Vax, visto presso gli spazi di Fonderia delle Arti, all’interno di Entrature Sonore, nuovo progetto di Tuttoteatro.com. Marrella se ne sta sul lato destro del palco con magliette e felpe con la scritta Pfizer, dietro di lui un fondale accoglie immagini proiettate che seguono il racconto, talvolta con una relazione totalmente didascalica con il testo. L’attore e autore, originario di Verona, intreccia il tema della salute, ritagliato sulle grandi vaccinazioni, con quello del cibo, la vera e forse più importante religione della nostra società contemporanea e si veda infatti il prologo con i versi di Pompeo Bettini. Quando il protagonista – Marella interpreta un uomo qualunque, che forse accetta la vaccinazione solo per poter andare al ristorante – si presenta di fronte alla dottoressa dell’hub vaccinale, lo scambio è emblematico: «Mutamento dello stato di salute e reazione avverse? – gli chiedono prima dell’iniezione – Guardi, a parte un insopprimibile bisogno di cacio e pepe, nessuna». Il fare dinoccolato, il ritmo sincopato, i personaggi tratteggiati come se fossero usciti da un fumetto punk e sgangherato, la paura del vaccino e la sublimazione dell’ignoto con la scelta in grande, «all’insegna del design»: La Nuvola, ovvero il Il Roma Convention Center progettato dallo Studio Fuksas. E poi una volta vaccinato, il nostro sente di far parte della maggioranza, annoverato tra i «responsabili». Seconda dose a Cinecittà, dose booster presso l’hub di Acea: nell’odissea vaccinale di Marrella si incontrano personaggi e frammenti di vita, e soprattutto si fanno i conti con un rimosso collettivo, attraverso la leggerezza e la libertà del comico. (Andrea Pocosgnich)

Visto a Fonderia delle Arti. Entrature Sonore: di e con Enoch Marrella In coproduzione con Tuttoteatro.com Con il sostegno di Ex Rugiada Visual | Andrea Romoli Live Electronics | Gabriele Silvestri Locandina | Andrea Romoli Foto in locandina | Nina Tyler Z

Cordelia, aprile 2024

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Andrea Pocosgnich
Andrea Pocosgnichhttp://www.poxmediacult.com
Andrea Pocosgnich è laureato in Storia del Teatro presso l’Università Tor Vergata di Roma con una tesi su Tadeusz Kantor. Ha frequentato il master dell’Accademia Silvio D’Amico dedicato alla critica giornalistica. Nel 2009 fonda Teatro e Critica, punto di riferimento nazionale per l’informazione e la critica teatrale, di cui attualmente è il direttore e uno degli animatori. Come critico teatrale e redattore culturale ha collaborato anche con Quaderni del Teatro di Roma, Doppiozero, Metromorfosi, To be, Hystrio, Il Garantista. Da alcuni anni insieme agli altri componenti della redazione di Teatro e Critica organizza una serie di attività formative rivolte al pubblico del teatro: workshop di visione, incontri, lezioni all’interno di festival, scuole, accademie, università e stagioni teatrali.   È docente di storia del teatro, drammaturgia, educazione alla visione e critica presso accademie e scuole.

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