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Bando LIVE WORKS Performance Act Award_Vol.5

Bando LIVE WORKS Performance Act Award_Vol.5, un progetto di Centrale Fies. Scadenza presentazione candidature: 31 marzo 2017. Dal 20 . 02 . 2017 al 31 . 03 . 2017 DRO (TN) - CENTRALE FIES, LOCALITÀ FIES...

Acting on camera con il regista Michele Alhaique. #sponsor

PROGRAMMA SCENE STUDY Analisi delle scene e lavoro con la camera. Due giornate di lavoro su scene televisive e cinematografiche selezionate da Alhaique, che verranno registrate e...

Bando Living Lab, il nuovo campus open air di Mosaico Danza,

Mosaico danza offre residenza e budget per sviluppare un nuovo progetto. Entro il 25 luglio 2025

Bimb’in Burattin: bando di programmazione per teatro di figura

Saranno selezionati spettacoli di teatro di figura, arti circensi, clownerie, teatro-danza, mimo, cabaret, performing arts… insomma, spazio alla creatività! Gli spettacoli dovranno avere una durata compresa tra i 30 e i 50 minuti, con tema libero e adatti a un pubblico di famiglie. La call è aperta sia ad artisti emergenti che a professionisti del teatro di figura, a livello nazionale e internazionale. Scade il 6 luglio

Il Centro Teatrale MaMiMò cerca figure per pedagogia teatrale

Tra i requisiti: esperienza almeno triennale nella pedagogia teatrale, sia con adulti che con ragazze e ragazzi under 18. entro il 13 luglio 2025

Bando Pillole 2025 – Fortezza Est

Non cambiano le finalità della rassegna, ovvero la scoperta dal vivo di proposte innovative in grado di creare riflessione e dibattito, indagando sentimenti, desideri e visioni del mondo contemporaneo in continuo mutamento, la novità sostanziale è il supporto della Fondazione Yana Cini, che oltre a finanziare la rassegna, mette in palio un premio di 10.000€ destinato al progetto più meritevole.

Selezione di due performance di danza per Fagagna Dance Festival

Bando per la selezione di due performance di danza da inserire nel Fagagna Dance Festival organizzato dall’Associazione House of IVONA, con la direzione artistica di Pablo Girolami. Per partecipare è necessario inviare entro domenica 6 luglio 2025 ore 14:00

Call danza stagione 2026 Teatro Linguaggicreativi, Milano

Teatro Linguaggicreativi seleziona spettacoli di danza contemporanea e/o teatrodanza per completare il cartellone della rassegna danza Come una foglia portata dal vento, all’interno della Stagione 2026. Entro e non oltre le ore 23.59 del 20/07/2025

Davide Enia. Autoritratto di sangue

Davide Enia con Autoritratto va indietro nel tempo a intercettare la memoria perduta delle stragi di mafia, gli effetti sulla Palermo del tempo successivo...

Non solo Medea | Bando per il festival di drammaturgie femminili...

Ars in Corde – Lo Scatolino APS promuove la quinta edizione di NON SOLO MEDEA – Festival di drammaturgie femminili e oltre, che si...

MIO CORPO Seminario Residenziale con Vincenzo Del Prete | 17 –...

MIO CORPO Seminario Residenziale con Vincenzo Del Prete | 17 - 21 Settembre| Ostuni (BR) ❗Scadenza 9 Agosto  POSTI LIMITATI ⛔ Ti informiamo che il...

Agrigento e oltre. Dal centro alla periferia, e viceversa

Francesco Bellomo, direttore del Teatro Pirandello di Agrigento, si dimette nel pieno dell'anno di Agrigento Capitale. Un commento sulla condizione di salute del teatro...

Hoga Zait, vent’anni di festa: la cultura cimbra tra passato e...

Dal 18 al 27 luglio 2025, Roana e le sue frazioni ospiteranno la ventesima edizione di Hoga Zait, il Festival Cimbro. Da vent’anni, la...

EAT ME (di Giorgia Lolli)

Un invito e una provocazione: Eat me. Questo il titolo della coreografia di Giorgia Lolli che insieme a Sophie Annen pervade la scena del Teatro India, sostenute dal sound design di Sebastian Kurtén, dai costumi di Suvi Kajas e dalle luci di Elena Vastano. Questi tre linguaggi si compenetrano armonicamente creando una dimensione attraente e ipnotica, spesso integrando elementi sottilmente disturbanti, che però continuano ad avvinghiare l’attenzione di chi guarda. Il bustino e i leggins di ciniglia morbida con fantasie animalier tra il porpora, il viola e il cipria, trasformano le gambe in tentacoli, quasi fossero, le due danzatrici, due sirene - mostruose perché inarrivabili - di cui intuiamo corpi ma ne vediamo solo parti cangianti, intente ad attrarre gli spettatori senza dar la soddisfazione che l’azione dello sguardo possa essere reciproca. La continua negazione di soddisfare il desiderio di vedere, finalmente e - con l’atto della vista - conquistare, porta lo spettatore dentro gli abissi di movimenti circoscritti a un piede, un polso, gambe sovrapposte che scivolano sull’altra, sobbalzi assoluti come assolute sono le azioni di un animale, senza indugio, molli e decise e, per questa ambiguità, inafferrabili. Il tappeto sonoro si stratifica di vocalizzazioni ed eco, sciabordii, risucchi e mordenti, senza mai arrivare a un’esplosione ma mantenendo la tensione costante; così prosegue la coreografia, più ritmicamente sostenuta e geometricamente astratta, lasciando però una sorta di sottile nostalgia per quei corpi quasi celati, capaci di trasformarsi in tutto, di evocare mondi irraggiungibili e quindi anelabili. Del resto, la matrice originaria dell’opera si richiama all’idea di “mangiare con gli occhi”, innestando un desiderio continuo che si muove attraverso molteplici sensi, abbracciando un’idea di bellezza sensuale che può essere evocata da un immaginario neoclassico - la schiena nuda distesa sulla cassa all’inizio, quasi fosse una novella Odalisca che svanisce dopo poco, trascinata via - e uno intimamente quotidiano, soprattutto nella parte finale, dove, dismessa la forza ripetitiva e ieratica delle azioni, i corpi si “sporcano” di piccoli gesti, il volto entra in luce, lo sguardo verso la platea, l’assaggio del corpo dell’altra tra tatto, gusto, olfatto. (Viviana Raciti)

Visto al Teatro India di Roma. Concept and choreography Giorgia Lolli | Co-creation and performance Sophie Annen and Giorgia Lolli | Sound design Sebastian Kurtén | Costume design Suvi Kajas | Light design Elena Vastano | Light technician Victoria De Campora |Production: Anghiari Dance Hub, Nexus Factory

FRATELLI (di Antonio Viganò)

Fragile, luminescente e segreto. Nello spazio mentale e purgatoriale (soffitta? cantina? trans-loco?) della scena (cristalleria, deposito) pendono lampadari a varie altezze e stazionano vuote casse di legno (che saranno luci, mari in tempesta e giostre, palchi e abissi, nascondigli, sentieri, fuochi). Il corpo a corpo simbiotico, simbolico e fraterno (ma in ogni fraternità vi è pur il riverbero di Caino e Abele) è una danza densa (con tracce di Bausch) di gesti e sudore, gioco di inseguimenti, mosca cieca e nascondino, caccia a tesori, infanzia (per etimologia: muta) che affiora dalle fiabe e nel mito (da Pinocchio in cerca di Balocchi a Icaro in cera che si scioglie). Siamo nel luogo incandescente della trasformazione e dell'incastro, nella lotta/abbraccio di un fratello narratore e un fratello provocatore (che sono anche figli e genitori reciproci), nel tentativo vano e necessario di provare a dire, o anche solo sentire, e nel sabotaggio domestico che il mistero e la malattia (lo spettro dell'autismo: tratto dal romanzo di Carmelo Samonà) operano. Cura e protezione del maggiore, ma anche esasperazione, voglia di mondo e desiderio di fuga (tentazione d'indossare quell'abito che farebbe l'adulto, là su una gruccia). Un vortice dentro nel minore parla con i suoi tic, petizioni e ripetizioni, opposizioni, macigni dentro, testate opache e parole indiziarie. La diversità è nocciolo duro (ferite di cui il teatro di Antonio Viganò e la compagnia la Ribalta, per citare Otello Circus, non ha paura), è sasso nella scarpa, pietra d'inciampo (scandalo), masso di Sisifo (fatica escheriana) e sassolino di Pollicino (per tornare a casa). "Cercami, cercami ancora, anche se mi hai trovato”. Intorno a questo movente paradossale si formano e decostruiscono i gesti e la parole, gli scontri e le carezze messe in corpo da Paolo Grossi e Michele Calcari con una fisicità ri-sentita e sprizzante emozioni, in un teatro capace di evocare senza spiegare, gioie e attrito dei legami, credibile e toccante anche se (o proprio quando) la logica deve arrendersi come il cadavere dormiente di un bimbo spiaggiato, calco finale in cui la parentela intima si fa eco dello stare al mondo. (Matteo Columbo)

Visto al teatroLaCucina nell'ambito del festival Da vicino nessuno è normale Liberamente ispirato al romanzo di Carmelo Samona regia, costumi e scene: Antonio Viganò testi: Carmelo Samonà, Antonio Viganò, Remo Rostagno, Michele Fiocchi con: Michele Calcari e Paolo Grossi light designer: Melissa Pircali assistenza drammaturgica: Gianluigi Gherzi produzione: Teatro la Ribalta-Kunst der Vielfalt in collaborazione produttiva con Balletto Civile e Gli Scarti ETS

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