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HomeCordelia - le RecensioniABRACADABRA INCANTESIMI DI MARIO MIELI STUDIO #3 (di Irene Serini)

ABRACADABRA INCANTESIMI DI MARIO MIELI STUDIO #3 (di Irene Serini)

Questa recensione fa parte di Cordelia di dicembre 23

Foto Antonella Lodedo

Nella sala teatrale dell’Angelo Mai ci ritroviamo in cerchio, una serie di sedie disposte attorno a un figura grafica, esoterica, sul pavimento: linee, punte di una stella, quadrati tutto inscritto nella forma circolare.  Troppo facile trovare la quadra del cerchio, la protagonista dirà: «da un certo punto di vista, è molto più interessante far circolare il quadro.» Sono venuto qui per uno spettacolo su Mario Mieli, attivista, filosofo, protagonista della storia della comunità LGBTQ+, invece mi trovo di fronte a un’opera difficile da incasellare, per nulla facile da raccontare, ma soprattutto mi trovo a conoscere, un’artista unica con un approccio originalissimo alla scena. Irene Serini comincia in mezzo al pubblico, occupando una delle sedie vuote, dà il buonasera ad ogni spettatrice e spettatore. Parla di uno spettacolo su Mario Mieli, di uno studio facente parte di un più ampio progetto, corre attorno allo spazio, poi esce di scena e ricomincia. C’è qualcosa di inafferrabile in questa sua capacità di camminare costantemente sulle nuvole, di seminare piccoli indizi (come il richiamo alla Traviata Norma), di aprire parentesi metateatrali che apparentemente non c’entrano nulla ma che invece rimandano a qualcosa di preciso. Il/la medium di questa seduta spiritica (la parola abracadabra è nel titolo di ognuno dei 5 studi) è un clown fuori tempo, un buffone sornione e problematico: pantaloni, camicia e cravatta scuri, capelli corti tirati indietro con il gel. All’occorrenza vestirà anche una mantella con cappuccio con la quale girerà in cerchio nella penombra, un cenno, anche ironico, alla relazione di Mieli con la massoneria. Ecco l’esoterismo nel disegno sul pavimento, riferimento alle ricerche degli ultimi anni, prima che l’attivista trentunenne si tolse la vita.
Serini dissemina spunti e contraddizioni, più che uno spettacolo autobiografico il suo è un atto d’amore e di alchimie teatrali. Nel finale l’attrice inverte lo spazio, inverte la norma appunto, sedendosi sugli spalti dell’Angelo Mai in un commiato delicato e commovente: «Prova anche tu, insieme a me, a non battere le mani e a vedere cosa succede». (Andrea Pocosgnich)

Visto all’Angelo Mai. ABRACADABRA – incantesimi di Mario Mieli [#studio3] quando inizia lo spettacolo? di e con Irene Serini luci e suono Caterina Simonelli organizzazione e produzione Maurizio Guagnetti con il sostegno della compagnia IF Prana

Cordelia, dicembre 2023

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Andrea Pocosgnich
Andrea Pocosgnichhttp://www.poxmediacult.com
Andrea Pocosgnich è laureato in Storia del Teatro presso l’Università Tor Vergata di Roma con una tesi su Tadeusz Kantor. Ha frequentato il master dell’Accademia Silvio D’Amico dedicato alla critica giornalistica. Nel 2009 fonda Teatro e Critica, punto di riferimento nazionale per l’informazione e la critica teatrale, di cui attualmente è il direttore e uno degli animatori. Come critico teatrale e redattore culturale ha collaborato anche con Quaderni del Teatro di Roma, Doppiozero, Metromorfosi, To be, Hystrio, Il Garantista. Da alcuni anni insieme agli altri componenti della redazione di Teatro e Critica organizza una serie di attività formative rivolte al pubblico del teatro: workshop di visione, incontri, lezioni all’interno di festival, scuole, accademie, università e stagioni teatrali.   È docente di storia del teatro, drammaturgia, educazione alla visione e critica presso accademie e scuole.

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