Banner “Banner Danza in rete
Banner workshop di critica a inDivenire
Banner “Banner Danza in rete
Banner “Banner Danza in rete
Banner workshop di critica a inDivenire
HomeCordelia - le RecensioniDICERIA DELL'UNTORE (regia di Lia Chiappara)

DICERIA DELL’UNTORE (regia di Lia Chiappara)

Questa recensione fa parte di Cordelia, marzo 2023

Diceria dell’untore, romanzo pubblicato da Gesualdo Bufalino nel 1981 grazie alla lungimiranza di Leonardo Sciascia ed Elvira Sellerio, è stato oggetto di una recente riduzione teatrale diretta da Lia Chiappara e prodotta dal Teatro Libero. Ne ricordiamo brevemente il soggetto. Per Diceria si intende un racconto, una fantasticheria suscitata dall’io narrante; questi è un giovane uomo, degente presso la Rocca, sanatorio tra le alture palermitane. Qui il protagonista incontra altri malati, tra i quali Marta, ex-ballerina sensuale e ambigua, destinata a morire. La regia di Chiappara ruota tutta intorno all’incontro e alla relazione tra i due, interpretati da Gabriele Gallinari e Silvia Scuderi. Il loro rapporto si consuma nella struttura che li ospita, qui richiamata dagli arredi ospedalieri della scena. Chiappara sembra mirare a una riviviscenza delle atmosfere del romanzo, ma la sua regia sembra sbilanciarsi troppo a favore della componente letteraria del dramma. E ciò nonostante, la problematica visione bufaliniana delle cose, del complicato rapporto tra malattia e salute, repulsione e amore, morte e vita, rimane un involucro di superficie. La parola dell’autore – parola certo difficilissima, definita, a suo tempo, “barocca” – viene sciorinata dagli interpreti cedendo talvolta all’affettazione. Solo quando il confronto tra i due diviene un fatto carnale, un’intesa di corpi che si offrono e si rifiutano, la gestualità – in particolare quella di Scuderi – riesce a sciogliersi in una più viva naturalezza. Le movenze, più dell’eloquio, sono agite con disinvoltura e padronanza dello spazio, attraversato secondo direttrici fluide e dinamiche. Le belle luci di Fiorenza Dado si riverberano calde sui volti degli interpreti in movimento e in stasi, sulla loro figura e sui loro abiti in stile “novecento” (di Roberta Barrajo). È una parvenza elegante, ma forse un po’ vuota, questa Diceria. (Tiziana Bonsignore)

Visto al Teatro Libero Crediti: di Gesualdo Bufalino, progetto e regia Lia Chiappara, con Gabriele Gallinari e Silvia Scuderi, luci Fiorenza Dado, costumi Roberta Barrajo, assistenza ai costumi Francesca Mandalà, voci Giuseppe Pestillo

Leggi le altre recensioni in breve di Cordelia marzo 2023

Telegram

Iscriviti gratuitamente al nostro canale Telegram per ricevere articoli come questo

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Pubblica i tuoi comunicati

Il tuo comunicato su Teatro e Critica e sui nostri social

ULTIMI ARTICOLI

Sincronie, macabre sparizioni, salti di specie. La danza a Vicenza

Al Festival Danza in Rete di Vicenza una programmazione che privilegia soprattutto la danza italiana, fa scoprire la complessità di processi creativi e pluralità...

Media Partnership

Contemporaneo Futuro: nel tempo della nuova visione

Presentiamo con un articolo in media partnership la IV edizione del festival Contemporaneo Futuro dedicato ai nuovi autori e ai nuovi pubblici a cura di Fabrizio Pallara che si svolgerà al Teatro India - Teatro Torlonia dal 10 al 14 aprile .