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HomeProgrammazioneCartelloni TeatriProgramma Perdutamente (3-21 dicembre 2012 Teatro India)

Programma Perdutamente (3-21 dicembre 2012 Teatro India)

Leggi gli articoli su Perdutamente

Scarica il calendario giornaliero

ACTOR STADIO peripezie dell’attore nel gelo contemporaneo
Francesca Macrì, Andrea Trapani (Biancofango); Federica Santoro (Fattore K); Andrea Baracco;
Manuela Cherubini, Luisa Merloni (Psicopompo Teatro); Marta Bichisao, Vincenzo Schino
(Opera); Diana Arbib (Santasangre); Daniele Timpano/ Elvira Frosini
Un salotto – Fino a che punto possiamo spingere il dibattito sull’Attore, ci siamo
domandati. C’è odore di decadenza o l’apparenza inganna? Apriamo un’acida e
accalorata discussione con chi il teatro lo fa (attori, performer, registi, critici,
danzatori, addetti ai lavori di diverse generazioni), ma anche e soprattutto con chi ne
usufruisce da spettatore.
Un salotto allestito nell’atrio del teatro India in cui discutere di quest’arcaica figura
artistica in continua trasformazione. E allora dell’Attore cosa resta? Cosa si è perso?
Cos’è cambiato? E oggi l’Attore/Autore/Performer è più complesso o più misero?
Siamo davvero tutti attori? E il teatro cosa se ne fa di un attore.

9 e 14 dicembre ore 18.00 | ALTRI SPAZI

ART YOU LOST? 1000 persone per un’opera d’arte
Lisa Ferlazzo Natoli, Alice Palazzi, Maddalena Parise, Monica Piseddu (lacasadargilla); Claudia
Sorace e Riccardo Fazi (Muta Imago); Luca Brinchi e Roberta Zanardo (Santasangre); Matteo
Angius
Un’opera d’arte radicalmente collettiva.
Tutti gli spazi del teatro India (l’esterno, il foyer, i corridoi, le sale…) sono il supporto
su cui lasciare le tracce, passate e future, del proprio passaggio.
Tracce che saranno i materiali, ricomposti ed esposti in una installazione/performance –
che non sarà altro se non un’ulteriore macro traccia.
Percorsi in cui marcare un segno e lasciarsi segnare. Una mappa in cui perdersi, per
ritrovarsi. Qui o altrove.
Una cartografia delle nostre perdite e delle nostre possibilità.
Per capire dove siamo, tra la mappa e il territorio.
Dimenticandoci di una storia che adesso possiamo raccontare nuovamente.

3 dicembre 18.00 > 24.00 – preparatorio
20 e 21 dicembre 17.00 > 19.00; 19.00 > 21.00; 21.00 > 23.00
21 dicembre dalle 23.00 pArty you lost
| ALTRI SPAZI

BAGNI ROSSI
teatrodelleapparizioni

“Tu che cos’hai perso?”
È ciò a cui ho pensato fin dall’inizio, da quando ci è stato proposto Perdutamente, ed è
la domanda che avrei voluto porre a tutti coloro che come me hanno deciso di
partecipare a questo progetto.
Eravamo tanti, molti non li conoscevo e quelli che conoscevo pensavo di non
conoscerli abbastanza.Per questo ho deciso di condurli uno ad uno nel bagno per stabilire con loro un
contatto privato, intimo e porgli in questo luogo illuminato da una fioca luce rossa
questa domanda.
Fabrizio Pallara
Le registrazioni integrali di tutte le risposte saranno il cuore dell’istallazione
permanente all’interno dei bagni del teatro India per tutto il periodo di Perdutamente.

dal 3 al 19 dicembre – installazione | ALTRI SPAZI

BANGALORE
Mk

Un’azione sonora che ha come pretesto le regole di un gioco, lo spirito di una partita,
la dislocazione fisica di due giocatori, per creare un evento sonoro e visivo; due
bizzarri piloti del suono con la gestualità del giocatore di ping pong.

4 dicembre ore 22.00 > 22.20
6 dicembre ore 22.30 > 22.50
11 dicembre ore 21.30 > 21.50
13 dicembre ore 23.00 > 23.20
18 dicembre ore 21.30 > 21.50
| ALTRI SPAZI

BENARES
Tutte le compagnie partecipano ad un evento che non è di nessuno. Che è di tutti.
Un’unica azione collettiva ed emergenze performative nella condivisione di un tempo
distratto e precipitoso.

15 dicembre 10.00 > 02.00

Bluemotion PETROLIO Safari
ANGELO MAI ALTROVE OCCUPATO | Bluemotion

Un dispositivo che un anno fa abbiamo sperimentato per lavorare intorno al concetto
di biografia. All’interno del progetto PETROLIO dell’Angelo Mai Altrove è nata questa
seconda tappa del lavoro.
Il momento in cui serve il coraggio di trasformare il sogno del viaggio in viaggio –
come dice lo stesso PPP in una delle pagine che più amiamo di Petrolio – è il luogo da
cui siamo partiti.

17 dicembre 21.00 > 24.00 | SALA E ALTRI SPAZI

CE NE ANDIAMO PER NON DARVI ALTRE PREOCCUPAZIONI
Deflorian/Tagliarini & Monica Piseddu
Una piccola folgorazione è alla base del lavoro: l’inizio di un libro giallo di Petros
Markaris, scrittore greco, “L’esattore”, in cui viene descritto il ritrovamento di quattro
pensionate che si sono tolte dignitosamente la vita di fronte all’impossibilità di
sopravvivere nella crisi economica che attanaglia il loro Paese. Nel messaggio comuneche lasciano, c’è appunto la frase scelta come titolo. Non una ribellione, non una
lamentazione, quasi un ironico seppur amaro modo di ‘aiutare’ invece che di ‘chiedere
aiuto’.

5 dicembre 21.00 > 22.00 | SALA

CLIMA
Mk
Un oggetto coreografico auto-organizzato a partire dall’azione di chiunque voglia
essere istruito per generarlo. L’oggetto è permanente e si produce ogni giorno previa
istruzione nel foyer.
La partecipazione può essere quotidiana e periodica.

dal 3 al 14 dicembre 20.00 > 21.00
dal 16 al 18 dicembre 20.00 > 21.00
13 e 19 dicembre 19.00 > 20.30
| ALTRI SPAZI

COURTESY
Mk

Lecture giornaliera, della durata di mezz’ora, cortesemente offerta da uno specialista.
Contiene: Academy Awards – Il ritorno degli uomini rana (Sean Penn)

dal 3 al 19 dicembre, durata 30 minuti | ALTRI SPAZI
3, 4, 8, 10, 13, 14 e 16 dicembre ore 21.00
5 e 7 dicembre ore 22.00
6, 9, 12 e 19 dicembre ore 21.30
11 dicembre ore 20.30
17 e 18 dicembre ore 20.00

CULO DI GOMMA ovvero la perdita dei Padri
Compagnia Biancofango

“Dio non risponde,
il Padre tace,
il cielo sopra le nostre teste è vuoto.”
Sartre
Perché l’adolescenza è insieme un’alba e un addio.
Perché è un non ritorno.
È una possibilità infinita. E un inciampo, di cui non riesci a vedere l’origine.
È una parola interrotta che cerca una via per scorrere fluida. E non può trovarla.
Rimane lì. Chiusa in uno spazio/tempo claustrofobico e ingenuamente eccitante.
Una moltitudine di sedici-diciassettenni provenienti da svariate scuole romane
hanno abitato il teatro India e continueranno a farlo fino al 21 dicembre, per
cominciare a costruire un progetto che parli di loro attraverso loro, a partire da
loro. Che racconti la distanza, la lontananza, la perdita, il lutto di un mondo dei
grandi che non ha spesso il tempo né lo spazio né il desiderio di avvicinarsi e di
ascoltare. Un mondo che si perde, un mondo così abituato e avvezzo a perdersi da
non accorgersi di ciò che accade pochi metri più in là.E pochi metri più in là, a diciassette anni, qualcuno volta le spalle alla vita con la
stessa energia o la stessa apatia con cui ascolterebbe la musica, a capo chino –
cuffie nelle orecchie – il cappuccio in testa, con cui giocherebbe alla playstation o
correrebbe in motorino. E a guardarli da lontano tornano in mente proprio le parole di
Rimbaud: No, non si può essere seri a diciassette anni.

16 dicembre 20.30 > 21.30
17 dicembre 20.00 > 21.00
18 dicembre 20.30 > 21.30
| SALA

DIARIO DEL TEMPO
Lucia Calamaro con Tony Clifton Circus

I primi materiali non di uno spettacolo ma di un pensiero intorno al tema del tempo
con variabile.
La variabile sono i Tony Clifton Circus.

12 dicembre 20.30 > 21.30 | SALA

DIVERTIMENTO Appunti e processi umani
Fattore K/Federica Santoro Luca Tilli Sebi Tramontana

In teatro le cose succedono perché programmate volontariamente, nella vita no.
In Divertimento un personaggio entra in scena ha un progetto “fa accadere” qualche
cosa, dall’esatto istante in cui perde il suo progetto continua a fare i conti con quello
che resta della sua umanità, e della sua condizione.
Ed ecco a voi le vicende teatrali e reali di una Signora anzi due, un Uomo con la
vestaglia, e un Musicista, in un salotto di una casa, o semplicemente il palco di una
delle sale del teatro India, dove si fa quello che un salotto e il suo angolo chiuso
richiedono, ma si fa anche quello che non è richiesto “in Società “.
Divertimento si articola in 2 modalità, una performance che comprende la presenza di
Federica, Luca e Sebi replicata due volte, da questa radice si sviluppano singoli
interventi di breve durata in differenti giorni.
Materiale aggiunto – Durante la permanenza a India nel progetto Perdutamente
abbiamo fatto una gentile richiesta a tutti i partecipanti, quella di scriverci una lettera,
più precisamente di scrivere una lettera alla Signora A. che è il nome che diamo ad
una delle due Signore.

10 dicembre ore 21.30 e 11 dicembre ore 20.30 Divertimento | SALA
5 e 19 dicembre ore 23.00 Divertimento_minore | ALTRI SPAZI
12 dicembre ore 23.00 Divertimento_When I was a windy boy | ALTRI SPAZI
14 dicembre ore 22.30 e 16 dicembre ore 21.30 Divertimento_L’altra casa | ALTRI
SPAZI

ECO
Opera

Opera lavora all’installazione/performance ECO.
ECO è un paesaggio in cui convivono diversi dispositivi di percezione.Il tempo di sosta e il punto di vista saranno scelti liberamente da ogni visitatore che
attraversa lo spazio.
Il corpo umano perde centralità e gravità.
Il respiro di un corpo è proiettato sull’altro, attraverso linee forza visibili e invisibili.
Il respiro è il processo che densifica le materie e le relazioni tra i dispositivi, nella
tensione verso il vuoto. Freefall.

dal 3 al 9 dicembre, durata 30 minuti, fruizione libera | SALA
3, 4 e 7 dicembre 20.30 e 22.30
5 e 9 dicembre 20.30 e 22.00
6 dicembre 19.00 e 23.00
8 dicembre dalle 20.30 alle 21.30

ESTREMISTAN – cartoline dall’Italia
PsicopompoTeatro

Il Mediocristan è il luogo dove si deve sopportare la tirannia del collettivo, della
routine, dell’ovvio e del prevedibile; l’Estremistan è il luogo in cui si è soggetti alla
tirannia del singolare, dell’accidentale, del non osservato, dell’imprevedibile. (Nicholas
Nassim Taleb)
La presenza della nostra compagnia nella factory promossa dal Teatro di Roma sul
tema della perdita si è delineata nel progetto contenitore “Estremistan – cartoline
dall’Italia”. Si tratta di un progetto modulare, composto da frammenti di diversa
natura in modo da rispecchiare almeno in parte le diverse anime di cui si compone il
nostro gruppo di lavoro, mobile, fatto di contaminazioni e di eterogeneità, sempre
aperto a nuove collaborazioni.
Siamo partiti dalla perdita di fede nel sistema causa-effetto. Non ci crediamo più. E se
anche fosse ancora vigente, forse le cause sono talmente complesse da non riuscire
più ad essere lette dai nostri sguardi avidi di narrazione, di concatenazione logico-
causale fra gli accadimenti. Viviamo in un Estremistan e lo misuriamo tutti i giorni con
i parametri propri di un Mediocristan, dove tutto è misurabile, comprensibile e
ragionevole.
Tutto ciò che abbiamo è il soggetto, la sua assoluta irriducibilità, il suo sguardo
univoco e violento.
Abbiamo scelto di realizzare delle cartoline dall’Italia, perché qui siamo e questo è il
nostro Estremistan più prossimo.
Abbiamo realizzato un laboratorio di creazione con 17 attori, accompagnati da artisti
plastici, fotografi, provocatori musicali e visivi. Per 15 giorni abbiamo lavorato alla
creazione di appunti scenici, frammenti, oggetti: le nostre cartoline dall’Italia.

4 dicembre ore 21.30 > 21.45 Estremistan_cartolina n°2 | SALA
16 dicembre dalle 20.00 alle 22.30 incursioni Estremistan_cartolina n°4 | ALTRI
SPAZI
19 dicembre 22.00 > 24.00 Estremistan_cartoline sceniche | SALA

GRAZIE MA NON SO PERCHE’ SONO QUI
Mk

Iscriviti per presentare finalmente il tuo discorso di accettazione del premio che forse
non hai vinto. Il discorso deve essere di 7 parole, il che può farti vincere il premio.
martedì 4, 11 e 18 dicembre | ALTRI SPAZILA MANO CHE NON COLPISCE DIFENDE
Tony Clifton Circus
Un sacco da Boxe, le immagini fotografiche di Elettra Mallaby dedicate al pugilato
romano che si alternano in un schermo a quelle dei teatranti coinvolti nel progetto
Perdutamente immortalati in guardia come pugili.
Le immagini sono accompagnate dall’audio di palestre, incontri di boxe e parole
registrate a bordo ring.
dal 3 al 19 dicembre – installazione | ALTRI SPAZI
Diana Arbib (Santasangre)
La verità del luogo ospita, la semplicità dell’immagine traduce, la complicità del suono
evoca. Riflettere su un elemento esistente e concreto che oggi come nel passato
tradisce e uccide.

10 dicembre ore 22.30 opening
dall’11 al 16 dicembre – installazione | ALTRI SPAZI

LOSERS – Dente per Dente
Tony Clifton Circus

Abbiamo avuto 2 mesi per sviluppare un pensiero sul tema de La Perdita e
trasformarlo in qualcosa che potesse chiamarsi Teatro.
In un pomeriggio abbiamo trovato una risposta: un’immagine, una suggestione, una
piccola messa in scena, concreta, efficace e molto teatrale.
Avevamo risolto: il compito era eseguito…. era stato facile.
Ma proprio in quel momento, si è aperta la voragine… una voragine di senso e
significato nella quale la nostra Perdita è iniziata davvero.
Unica possibilità è stata lasciarci andare e cadere in questa voragine, buttando via
tutto… baracca, burattini e soprattutto il teatro.
Ed ora eccoci qua, costretti in un angolo, impauriti, aspettando la campana di inizio,
con la sola certezza di essere dei perdenti.

3 dicembre 21.30 | SALA

MOBY DICK (per bambini e adulti dagli 8 anni)
teatrodelleapparizioni

In molti si sono messi per mare a caccia della Balena Bianca. Alcuni la stanno ancora
cercando, altri l’hanno confusa con un delfino, qualcuno è morto senza mai vederla,
qualcun altro è riuscito a trovarla e a guardarla dritta in fronte. Uno di questi è
Rockwell Kent. È lui che abbiamo seguito nella nostra caccia a Moby Dick.
Saranno le illustrazioni in bianco e nero realizzate da Rockwell Kent per l’edizione di
Moby Dick del 1930, la mappa per la costruzione del viaggio. Il bianco e il nero, come
la luce e l’ombra, per definire e segnare il “doppio” e percorrere i sentimenticontrastanti e il conflitto degli opposti che raccontano l’uomo.
Una grande avventura, la storia di un’esplorazione del mondo e dell’individuo
raccontata attraverso la parola che si fa segno e immagine, quasi per fissare meglio i
ricordi, per provare a fare ancora una volta insieme quel viaggio.
E il pubblico sarà condotto in mare, a ripercorrere le emozioni dell’incontro con la
grande balena, sconosciuta, misteriosa e per tanto tempo solo immaginata.
“In questo percorso è stato centrale l’incontro con bambini e ragazzi; il confronto con
il loro sguardo ha favorito un processo solo appena avviato dalla compagnia che si è
nuovamente messa in relazione con questo testo.
Perdutamente è stato dunque l’occasione per continuare a lavorare e interrogarsi in
dialogo con gli spettatori”
Fabrizio Pallara

7 dicembre ore 10.00
8 e 9 dicembre ore 17.00
| SALA

NON QUI NON ORA
elucubrazioni e materie a perdere in assenza giustificata di spettacolo
Andrea Cosentino

Da un video Marina Abramovic dice: il teatro, il cinema, l’arte sono limitate, essere
spettatori non è un’esperienza. L’esperienza bisogna viverla. Dice Marina da un video
registrato chissà dove chissà quando: “Theatre is very simple: in theatre a knife is
fake and the blood is ketchup. In performance art a knife is a knife and ketchup is
blood.”
Un incontro/scontro da teatranti con la body art, il lazzo del clown che gioca con il
martirio del corpo come testimonianza estrema, presenza urlata e non articolata. Un
dramoletto per spettatori fatalmente passivi e programmaticamente maltrattati, con
pupazzi parrucche martelli di gomma e nasi finti. E ketchup, naturalmente.

12 dicembre ore 22.00
13 dicembre ore 23.00
| SALA

NON RACCONTATE MAI NIENTE A NESSUNO
finirete per sentire la mancanza di tutti
Conferenze/Spettacolo a cura di Veronica Cruciani e Christian Raimo

C’è una malinconica verità, generica quanto reale e piena di eccezioni che ovviamente
la confermano, per cui gli scrittori italiani conoscono poco il teatro contemporaneo e
allo stesso modo i teatranti italiani leggono poco la letteratura contemporanea.
Ma poi magari accade che in un’occasione qualunque ci si parli, e si scopra che gli
autori più interessanti, più innovativi sulla scena o sulla pagina stanno da anni
lavorando in direzioni parallele, o convergenti. Quando questo succede, si capisce da
subito che non sarebbe per nulla difficile generare un circolo virtuoso, e mantenerlo
vivo.
In un modo semplice ma piuttosto inedito, sei scrittori e sei compagnie teatrali sono
invitate a ragionare insieme sul tema della perdita: a partire dai loro ultimi progetti
(recenti o futuri), dai modelli che li accompagnano, dalle questioni stilistiche, dal
senso che ha il proprio ruolo sociale e politico.Ad ogni conferenza/spettacolo saranno invitati due scrittori a parlare e confrontarsi su
due tesi opposte, come se fossero dentro un’agorà ognuno proverà a smontare la tesi
dell’altro e a convincere il pubblico della propria posizione – intellettuale, storica,
letteraria, sociale. Questa discussione sarà attraversata da coreografie, monologhi
teatrali, canzoni, suoni e video che renderanno vivo di accadimenti questo confronto
dialettico.
Alla fine di ogni conferenza sarà presentata una lettura scenica oppure uno studio
teatrale su alcuni testi di drammaturgia contemporanea italiana e internazionale.
Si è scelto di provare a individuare tre fuochi che hanno a che fare con la perdita.
La perdita della memoria
con Michele Santeramo, Mk, Artefatti, Alessandro Portelli, Lorenzo Pavolini
Penso che ci siano perdite che non smettono mai di avere effetti, e che a cascata
producono altre perdite. La memoria è alla cima di una scala che complica tutto, e che
fa smarrire il senso delle cose, fino a farle sparire nell’indistinto, fino a confonderne i
nomi, gli usi, le parentele.
La perdita di chi amiamo
con Muta Imago, Santasangre, Lisa Ferlazzo Natoli, Nicola Lagioia, Sandro Veronesi
Cosa sarebbe l’Iliade se Elena non fosse stata rapita? E Orlando sarebbe stato furioso
se avesse ritrovato Angelica facilmente? La letteratura si nutre di ossessione, anche in
un’era come la nostra fatta di rapporti liquidi e disfunzionali. Per questo è interessante
indagare come la dimensione della mancanza spesso rubricata a deficit sia invece la
leva per la costruzione di ciò che siamo.
La perdita del benessere
con Daria Deflorian, Antonio Tagliarini, Alessandro Leogrande, Francesco Pacifico
Gli anni Novanta e gli anni Zero hanno raccontato in modo spesso dolente spesso
comico un’Italia che arretrava economicamente. La generazione precaria è diventata,
proprio malgrado, la protagonista di un tempo peggiore di quello appena trascorso.
Negli ultimi anni però questo panorama di crisi di un mondo borghese si è andato a tal
punto disfacendo che più che il momento del trauma quel che viene raccontata la
visione estatica delle macerie.

6 dicembre 19.30 > 22.30 La perdita della memoria
13 dicembre 19.30 > 22.30 La perdita della persona amata
19 dicembre 19.30 > 22.00 La perdita del benessere
| SALA

PASSIFALSI Sulla perdita dell’equilibrio_ Frammenti/Studio
su “Ivanov” di Anton Cechov
Andrea Baracco

Se quello che ho in testa lo avessi chiaro,
non avrei nessun bisogno di inventare storie.
David Foster Wallace
Inseguire, perseguitare i personaggi alla ricerca del luogo, del tempo e della
circostanza in cui hanno commesso, o meglio è dire, l’autore li ha invitati acommettere, quel “passo falso”, quell’inciampo catastrofico che li ha portati ad essere
ciò che sono.
Per “Passo falso” intendo quel preciso istante, che spesso viene svelato
dall’osservazione di un dettaglio minimale nel corpo della struttura, in cui un
personaggio tradisce se stesso per precipitare in una verità altra, la verità della
propria esistenza. L’interesse verso l’ Ivanov, nasce proprio dal desiderio investigativo
di rintracciare quale sia stato l’attimo esatto in cui questo “passo falso” è stato
compiuto. Individuare l’istante dell’apocalisse, in definitiva.
Gli incontri, gli amori, le amicizie, le feste, i matrimoni falliti e quelli mancati,
raccontano di personaggi imprigionati in una “secca”; c’è chi, incosciente, continua a
muovere i piedi senza rendersi conto dell’immobilismo dei propri passi, e chi invece
vede (troppo) nitida la verità della propria esistenza; osserva con occhio lucido i detriti
causati dall’esplosione e anziché tentare una qualche reazione, grida.
Andrea Baracco

5 dicembre 22.30 > 22.50
9 dicembre 21.00 > 21.20
10 dicembre 20.30 > 20.50
16 dicembre 22.00 > 22.20
| SALA

RADIOLINA
Fattore K/Federica Santoro Luca Tilli
3 e 4 dicembre – installazione | ALTRI SPAZI

SEPPURE VOLESTE COLPIRE
programma di battaglie per la resistenza teatrale
Fortebraccio Teatro

Un sit-in artistico e quindi politico e culturale, culturale e politico, e quindi artistico,
articolato tra attacco, difesa e tregua, che invita alla partecipazione e al confronto.
Una manifestazione da palcoscenico, nella forma mascherata di contenitore unico, e
strutturato invece in diversi movimenti e stasi.

8 dicembre 21.30 > 23.00
18 dicembre 22.00 > 23.30
| SALA

Sopralluogo n. X/NOLLYWOOD
Accademia degli Artefatti

– ‘io non sono così in privato’.
– ‘e allora chi sei?’
NOLLYWOOD è l’industria cinematografica nigeriana – luogo di riproduzione
dell’immaginario culturale occidentale (moltiplicazione di un pensiero colonizzatore o
liberazione dalla dipendenza artistica e produttiva?).
Il teatro come luogo reale, e anche simbolico, in cui il testo, gli attori, il pubblico, la
regia, hanno tutti un ruolo nel fantastico gioco della colonizzazione di un pensiero
(del, e sul, mondo; del, e sul, teatro)La biografia personale, esistenziale e professionale, è l’occasione per ragionare e
condividere una riflessione sui dispositivi e i meccanismi della comunicazione, al limite
tra pubblico e privato, tra colonizzati e colonizzatori.
Ai limiti vertiginosi dell’intrattenimento.
Ogni episodio è costruito con, e per, uno (o più rappresentanti) di tutte le compagnie
presenti nel progetto PERDUTAMENTE, che saranno anche ospitati all’interno della loro
singola performance.

dal 3 al 19 dicembre, durata variabile dai 5 ai 60 minuti
tutti i giorni alle 19.00, tranne 6, 13 e 19 dicembre alle 18.00
| SALA

TRACCE
Deflorian/Tagliarini
in collaborazione con Filipe Viegas

dal 3 al 19 dicembre – installazione | ALTRI SPAZI

UFFICIO RECLAMI
Fortebraccio Teatro

Una semplice postazione tavolo e banchetto (fornito sempre di cioccolatini), un tavolo
con le nostre foto o locandine da trattare male e il librone nero sul quale scrivere.
dal 3 al 19 dicembre – installazione | ALTRI SPAZI

ZOMBITUDINE La morte è una cosa meravigliosa
Elvira Frosini / Daniele Timpano
Gli Zombi siamo noi. Noi siamo loro e loro sono noi, il nostro passato, il nostro
presente e l’unico futuro.
Lo Zombi è Il vecchio che non muore e il nuovo che non c’è.
Lo Zombi è L’impossibilità della morte e dunque della resurrezione.
Lo Zombi è un morto che cammina e non sa dove va. Come noi.
Lo Zombi s’è perso, è sperso, disperso.
Lo Zombi è sicuro solo in gruppo. Lo Zombi, da solo, è perduto. Come noi.
La Zombitudine è la nostra condizione.
Gli Zombi siamo noi.
Elvira Frosini e Daniele Timpano esplorano il tema dei morti viventi lavorando e
confrontandosi con un gruppo di 18 attori, a partire dal seminario “Corpo Morto”e
attraverso un lavoro di prove e ipotesi che prendono una prima forma pubblica in un
ciclo di apparizioni, attraversamenti, oggetti performativi, appunti di lavoro che
saranno una presenza ricorrente durante le tre settimane di apertura a dicembre.
Il ciclo ZOMBITUDINE è la prima tappa di un percorso di indagine, verifica e
confronto che Daniele Timpano ed Elvira Frosini, stanno svolgendo in previsione della
loro nuova produzione: ZOMBI 2.

4, 6, 8, 11, 13, 17, 18 e 19 dicembre
incursioni dalle 20.30 alle 23.30
| SALA e ALTRI SPAZI

Biglietto: 5 euro ingresso giornaliero alle sale
ingresso libero foyer e altri spazi.

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