Banner Expo teatro Contemporaneo
Banner Bando Veleia Teatro
Banner “emininum maskulinum” regia G. Sepe
Banner “Banner Danza in rete
Banner Expo teatro Contemporaneo
Banner Expo teatro Contemporaneo
Banner Bando Veleia Teatro
Banner “emininum maskulinum” regia G. Sepe
Banner “Banner Danza in rete

GAETANO COSÌCOMÈ

Banner Bando Citofonare PimOff

Questa recensione fa parte di Cordelia, gennaio 2023

CTF21_13-06-2021-ILGILET_SONIABERGAMASCO_PH_NoceraIvan_AgCubo

Gaetano (Filippo Luna) racconta la sua personalissima storia. Non è più giovanissimo, e vive in Germania; siciliano, di famiglia tradizionale, non vive da solo ma i suoi familiari non lo sanno. Il padre però si chiede quand’è che troverà una compagna, magari una bella tedesca; la madre lo guarda, si lascia sfuggire qualche affermazione lapidaria a denti stretti, sospetta. Gaetano è rinchiuso in una gabbia senza muri: potrebbe uscirne in qualunque momento, la decisione spetta a lui. Costretto e insofferente, sempre in bilico tra ricordi in un dialetto stizzoso e in un italiano carezzevole. Di un racconto tanto coinvolgente, tanto comune, tanto classico, conforta la capacità di comprensione e compassione nei confronti di individualità che non si toccano mai, ma si colpiscono mortalmente; conforta, per paradosso, che la comprensione arrivi da chi ne avrebbe più bisogno. Non è un martirio, quello di Gaetano; è la consapevolezza dei limiti altrui, compresi i propri. Filippo Luna assume i corpi di una famiglia di persone sole, e gestisce le singole emotività con una dolcezza disarmante; mai toni sopra le righe, mai macchiettistico, mai un giudizio a deformargli la bocca. Lì dove è presente una cosciente contestualizzazione, non può sussistere una posizione manichea e morale. Si prova una sofferente tenerezza tanto nelle conversazioni con il compagno, presente come calda luce che tira la testa di Gaetano fuori dalla gabbia, quanto le discussioni e gli scontri con i genitori che gli sfibrano e innervosiscono il corpo in scatti di dolore. L’esperienza di vita non è ordinata in formule di ingabbiamento identitario che fanno di quell’esperienza un simbolo esemplare. Il pubblico non è mai messo nelle condizioni di subire una narrazione che impone distanze di merito, ma può avere la possibilità di accogliere un vissuto. Non c’è alcunché di eccezionale in quello che viene raccontato. Cosa importa se Gaetano vive con un uomo? Esiste ben altro che lo rende ciò che è. (Valentina V. Mancini)

Visto a Ridotto del Mercadante, Napoli; Crediti: Di Salvatore Rizzo; Regia Vincenzo Pirrotta; Con Filippo Luna; Musicista Maurizio Capone; Scene Marianna Antonelli; Disegno luci Ciro Petrillo; Direttore di scena Antonio Gatto; Scene in collaborazione con Accademia di Belle Arti di Napoli – Corso di Scenografia per il teatro; Foto di scena Ivan Nocera; Produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale.

Leggi le altre recensioni in breve di Cordelia gennaio 2023

Telegram

Iscriviti gratuitamente al nostro canale Telegram per ricevere articoli come questo

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Pubblica i tuoi comunicati

Il tuo comunicato su Teatro e Critica e sui nostri social

ULTIMI ARTICOLI

Trasgredire il reale: il Dittico del Sabotaggio di Rosario Palazzolo

Con Ti dico una cosa segreta si è concluso al Biondo l'ultimo atto del Dittico del Sabotaggio, di Rosario Palazzolo. Dopo Se son fiori...

Media Partnership

Prospero – Extended Theatre: il teatro europeo in video, già disponibile...

Raccontiamo con un articolo in media partnership gli sviluppi del progetto dedicato alla collaborazione internazionale che ha come obiettivo anche quello di raggiungere pubblici...