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#sottocento. Creare una rete culturale che possa essere di riferimento per i giorni avvenire

#sottocento. Inchiesta sui piccoli spazi teatrali indipendenti a un anno dalla pandemia. Nel 18° appuntamento risponde il teatro La Bottega del Sottoscala di San Michele di Serino, provincia di Avellino.

#sottocento vuole indagare insieme alle direzioni artistiche degli spazi più esposti (piccoli teatri, indipendenti, ecc.), quali siano state le problematiche affrontate e da affrontare, quali le strategie di sopravvivenza messe in atto – economiche artistiche e umane. Leggi l’introduzione completa
Abbiamo posto le 6 domande di #sottocento a Nicola Mariconda de La Bottega del Sottoscala.

Quali attività avete messo in campo per reagire a quest’anno di pandemia?

Il lockdown ci ha preso nel pieno della stagione teatrale. La reazione è stata quella di esplorare il mondo dell’online realizzando dei video dedicati soprattutto ai bambini. Sul nostro canale youtube e sulla nostra pagina facebook, abbiamo creato una rubrica “Storie dal Sottoscala” dove, ogni sera, abbiamo raccontato una storia ai piccoli. L’evento ha avuto una bella risposta tanto che i bambini inviano ancora oggi delle storie raccontate da loro. Nell’agosto del 2020 abbiamo realizzato una rassegna teatrale all’aperto dal nome “(R)Esistiamo – Contagiati dalla Cultura”, rassegna che è in programmazione anche per l’estate 2021.

Quali contributi statali, regionali o comunali siete riusciti a intercettare?

Purtroppo, le piccole realtà come la nostra che risultano come associazioni culturali, non esistono per le istituzioni. Ci siamo resi conto che sono molti in questa situazione e speriamo che nell’avvenire ci sia una vera unione tra le categorie dello spettacolo dal vivo così da avere una voce più forte. Diciamo grazie all’amministrazione Comunale di San Michele di Serino che è sempre a sostegno delle nostre attività e che, anche moralmente, ci permette di respirare. Comunque, nessun aiuto per ora. Abbiamo presentato domande di contributo e restiamo in attesa delle risposte dagli Enti.

Valutando la situazione attuale dal punto di vista economico e organizzativo, quanto potete sopravvivere ancora?

È molto difficile andare avanti in queste condizioni. Essendo un’associazione no-profit, le attività di laboratori teatrali erano le nostre sole entrate che venivano usate per investire in progetti come Rassegne e spese di gestione. Speriamo che la situazione migliori. C’è ancora molta paura nel frequentare luoghi al chiuso. L’estate porterà sicuramente una ventata di movimento ma il nostro pensiero sarà per il prossimo autunno.

Con le condizioni sanitarie attuali riaprireste il vostro teatro?

Parallelamente alla paura, c’è anche molta voglia di ricominciare. Abbiamo già realizzato degli interventi per mettere a norma la nostra sala; abbiamo realizzato un impianto di ricircolo d’aria, distanziamento tra gli spettatori, sanificazioni regolari. Noi siamo pronti e siamo disponibili a trasmettere tranquillità e voglia di uscirne.

Cosa chiedete adesso alla politica nazionale, agli enti locali e alle grandi istituzioni culturali (teatri pubblici, musei, università, fondazioni….)?

La pandemia da Covid ha fatto molte vittime. Non parlo solo delle persone che purtroppo non ce l’hanno fatta, parlo di tutte quelle persone che da marzo 2020 hanno visto recisa la socialità. Soprattutto i bambini. Puntare sulla cultura, sui musei, cinema, teatri, non è solo un modo per far ripartire un’economia. È un modo per aiutare molti che con queste arti si sentono vivi. Speriamo ci sia un interessamento concreto soprattutto per le associazioni come la nostra che, in piccoli paesi, cercano di tenere viva una fiammella sociale.

Ci raccontereste un’attività, messa in campo in questo periodo da un’altra realtà teatrale, che vi ha interessato o colpito?

Questo periodo è stato in parte scoraggiante ed in parte stimolante. Insieme a Vernicefresca Teatro di Avellino e Casa Marzano, abbiamo realizzato una residenza teatrale, utile per realizzare nuovi progetti e quindi per il futuro: una nuova produzione, nuove attività che stanno già prendendo vita. Ad Avellino, poi, abbiamo preso in affitto un locale che diventerà un vero e proprio teatro dal nome: Libero Spazio D’Arte. Bisogna creare una rete culturale che possa essere di riferimento per i giorni avvenire.

Nicola Mariconda – La Bottega del Sottoscala per #Sottocento

Sei un teatro indipendente e vuoi partecipare all’inchiesta #sottocento? Scrivi a redazione@teatroecritica.net per inviare le tue risposte e allega anche un’immagine di una seduta della vostra platea sul quale è visibile un oggetto importante per la vostra storia e il vostro presente.

Leggi le altre interviste dell’inchiesta #sottocento

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