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Il Terzo Millennio del Premio Scenario: trent’anni di linguaggi, cronaca, analisi e ricordi

Quinta di Copertina. Scenari del Terzo Millennio – L’osservatorio del Premio Scenario sul giovane teatro è il volume curato da Cristina Valenti in occasione del trentennale del premio edito da Titivillus. Recensione

foto di Marianna Masselli

«In una società dove predominano gli X Factor in ogni disciplina, dal cibo alla scrittura alla musica, Scenario appare sempre più come un’isola a sé, una zona franca, non idilliaca né a tutti i costi priva di posizioni diverse o in contrasto tra loro, un luogo però dove il “noi” prevale ancora sull’“io” individualista ed esasperato che accompagna ogni nostro gesto sociale».
Alle parole di Marco Baliani si affida il primo approccio di lettura a Scenari del Terzo Millennio – L’osservatorio del Premio Scenario sul giovane teatro, volume edito da Titivillus per la collana Quaderni di Scenario curato da Cristina Valenti (con contributi di Laura Mariani, Viviana Santoro, Fabio Acca, Cira Santoro, Dario Ghiggi, Anna Fantinel), già docente presso il Dams di Bologna, direttore artistico e poi presidente dell’Associazione Scenario.
Scritto e pubblicato in occasione del trentennale del premio omonimo, il testo ripercorre la storia dello stesso dall’istituzione nel 1987 sino al passato recentissimo, con un focus specifico sugli elementi e le dinamiche che hanno caratterizzato il definirsi del suo contesto negli anni Duemila. In un accrescersi di sistemi di premiazione non sempre accreditati e accreditabili, non necessariamente riconoscibili e riconosciuti, Scenario continua a rappresentare uno dei riferimenti più stabili per formazioni preesistenti e neo-formazioni, per codici ed estetiche in definizione, per artisti e lavori della “nuova” scena, per la generazione di artisti under 35, ma anche per studiosi, appassionati, addetti ai lavori. Occasione di presentazione, di confronto, di condivisione, di coltura, ma anche camera di concrezione, possibile osservatorio di stili, tematiche, direzioni che nel tempo ha incluso e riconsegnato, distillato e visto espandersi l’ordinarietà di ricerche non sempre determinanti, ma pure nomi o spettacoli che segnano ancora la realtà teatrale contemporanea, che ad essa si sono ascritti come significativi snodi immediati e prospettici.

Diviso in tre parti, il percorso che prende corpo non vuole essere semplice computo di restituzioni o evenemenzialità performative, elenco di protagonisti o asettica catalogazione di schede e titoli, denunciando un grado di prossimità che non abdica a una certa osservazione critica, quantunque partecipata. Il dramma, il personaggio, il coro, la performance e la “post-performance”, la nuova percezione del senso politico, la resistenza, l’idea di infanzia come disposizione dello spirito e dello sguardo, questi sono solo alcuni dei termini, alcune delle prospettive di lettura tanto dell’excursus artistico che Scenario ha delineato nel tempo quanto della sua trattazione ripercorsa dalla scrittura. All’orditura scalare di cronologia e chiavi di interpretazione si intrecciano la nascita di Scenario Infanzia e Premio Scenario per Ustica, componendo un quadro d’insieme di intenzioni e presupposti, di forme e risultati.

La prima metà del volume – con una sezione di apertura dedicata ad Emma Dante, vincitrice nel 2001 con mPalermu – fonda l’“indagine” su un processo di analisi stilistica e poetica a rintracciare traits d’union o differenziali sia estetici che argomentativi fra alcuni dei premiati: made in italy di Babilonia Teatri, La timidezza delle ossa di pathosformel, Pink, Me & The Roses di Codice Ivan,  M.E.D.E.A. Big Oil di Collettivo InternoEnki, Due passi sono di Carullo-Minasi, Gianni di Caroline Baglioni, Fa’afafine – Mi chiamo Alex e sono un dinosauro di Giuliano Scarpinato, Made in Europe di Angela De Mattè, Bau#2 di Barbara BertiUn eschimese in Amazzonia Liv FerracchiatiInFactory di Matteo Latino. Proprio a Latino è dedicata la conclusione di questa prima parte, con un ricordo firmato da Stefano Casi dell’attore e autore pugliese scomparso nel 2015: «Le parole di Matteo, recitate con quella voce dal timbro così speciale in cui riecheggiava un’adolescenza in qualche modo ferita, arrivavano come una preghiera o come un lamento e al tempo stesso con una forza incisiva e una potenza che spezzavano il cuore, con una maturità e una capacità di elaborazione lontana anni luce dal giovanilismo e dal generazionalismo imperanti, e con la capacità di penetrare come un coltello nelle carni».

Dopo una corposa galleria fotografica un secondo e un terzo capitolo, più tecnici e consuntivi: quello delle “indagini statistiche” è ricostruzione, attraverso veri e propri dati numerici e grafici, dell’andamento delle partecipazioni e delle candidature utili ad uno sguardo che abbia come poli la provenienza geografica, la fascia anagrafica, i tipi di formazione, i luoghi e le tipologie di lavoro; le pagine di “materiali” invece trovano specifiche immagini fotografiche da accompagnare ad alcune note rispetto ai progetti finalisti o ai vincitori (dal 2001 al 2017) con le relative giurie; in calce al volume la lista di tutti i vincitori o le segnalazioni speciali a partire dalla prima edizione.
La panoramica di un percorso, di un momento lungo trent’anni: trent’anni di volti, corpi, scritture, laboratori, linguaggi, visioni, numeri, espressioni, incontri, cambiamenti…
«Ma il Premio Scenario è nato su alcune premesse, e nel suo evolversi ha mantenuto alcune peculiarità che, pur con tutte le buone intenzioni, nessun altro modello similare ha saputo o potuto eguagliare. […] In questa scelta compositiva si evidenziava che occorreva occuparsi dei “teatri”, a tutto campo, e che in gioco erano linguaggi plurimi, diversificati, dove il “testo” era la performance concreta che i partecipanti mettevano in atto nel loro mostrarsi. Non si premiava una scrittura ma una drammaturgia fondata sullo stare in scena».

Marianna Masselli

SCENARI DEL TERZO MILLENNIO – L’OSSERVATORIO DEL PREMIO SCENARIO SUL GIOVANE TEATRO
a cura di Cristina Valenti
editore Teatrino dei Fondi/Titivillus Mostre Editoria 2018
anno di pubblicazione 2018
343 pagine
prezzo 18 euro

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Marianna Masselli
Marianna Masselli
Marianna Masselli, cresciuta in Puglia, terminato dopo anni lo studio del pianoforte e conseguita la maturità classica, si trasferisce a Roma per coltivare l’interesse e gli studi teatrali. Qui ha modo di frequentare diversi seminari e partecipare a progetti collaterali all’avanzamento del percorso accademico. Consegue la laurea magistrale con una tesi sullo spettacolo Ci ragiono e canto (di Dario Fo e Nuovo Canzoniere Italiano) e sul teatro politico degli anni '60 e ’70. Dal luglio del 2012 scrive e collabora in qualità di redattrice con la testata di informazione e approfondimento «Teatro e Critica». Negli ultimi anni ha avuto modo di prendere parte e confrontarsi con ulteriori esperienze o realtà redazionali (v. «Quaderni del Teatro di Roma», «La tempesta», foglio quotidiano della Biennale Teatro 2013).

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