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HomeArticoliFestival: reportage e articoliprogramma 10^ EDIZIONE FESTIVAL DI RESISTENZA Premio Museo Cervi dal 7 al...

programma 10^ EDIZIONE FESTIVAL DI RESISTENZA Premio Museo Cervi dal 7 al 25 luglio 2011 – Gattatico (RE)

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Testi spettacoli serate

Giovedì 7 Luglio

in ricordo dei morti di Reggio Emilia, 51° anniversario

serata realizzata con il patrocinio della Camera del Lavoro di Reggio Emilia

Ore 21,15

Marta Cuscunà

E’ BELLO VIVERE LIBERI!
di e con Marta Cuscunà
progetto di teatro civile ispirato alla biografia di Ondina Peteani, prima Staffetta Partigiana.

La storia di Ondina Peteani, considerata la prima Staffetta Partigiana d’Italia per la precocità del suo impegno nella lotta di Liberazione, attraversa gli anni del fascismo e della Resistenza nella zona di Montefalcone, in quella Venezia Giulia che risente della vicinanza coi gruppi partigiani sloveni. Qui ritorna dopo la tragedia della deportazione ad Auschwitz e continua nella militanza politica e culturale.
Straordinaria figura di donna, protagonista di momenti chiave della Liberazione come la fornazione della Brigata Proletaria, Ondina riassume in sé tutte le articolazioni della Resistenza (storica, personale, politica, poetica…) mentre lo spettacolo di quella stessa Resistenza restituisce il sapore di un vissuto privo dei cascami celebrativi e degli irrigidimenti retorici.
“E’ bello vivere liberi!” è l’ultima frase pronunciata da Ondina.

E dopo lo spettacolo
una degustazione del vino di Cantine Riunite, Campegine, Reggio Emilia

Domenica 10 luglio

Ore 21,15

INTERNO 5 – Distribuzione Teatrale

STELLE DANZANTI. Storie di donne ai margini
progetto e regia di Chiara Tomarelli
con Chiara Tomarelli

Stelle Danzanti narra delle donne in carcere, portando in scena un racconto che si sviluppa da una indagine avvenuta sul campo, e dalla ricerca di materiali documentaristici e drammaturgici.
Alla base del progetto c’è la necessità di confrontarsi con i diversi aspetti del mondo femminile, indagando anche le diverse forme che del femminile il sociale restituisce, o pretende.
Seguendo le orme di “Madonne di Beslan” (spettacolo che ricostruisce la tragedia dei bambini di Beslan attraverso la testimonianza delle madri) e di “Donna Bomba” (riflessione sulle donne kamikazee) il.’carcere’ come luogo chiuso (interno) e anche istituzione diventa uno specchio delle diffocoltà e delle contaddizioni del ‘mondo di fuori’ restituite grazie ad un accurato lavoro di ricerca e raccolta di testimonianze di donne, di detenute ma anche di poliziotte penitenziarie.

E dopo lo spettacolo
una degustazione del miele di “Apicoltura La Valle del Miele” Gattatico, Reggio Emilia

Venerdì 15 luglio

Ore 21,15

Aida Talliente

SOSPIRO D’ANIMA (la storia di Rosa)
di e con Aida Talliente, musiche dal vivo di David Cej

“Alla poetessa, alla scrittrice, alla donna piena di passione, nata dalla mia stessa terra…”
Rosa è Rosa Cantoni, partigiana nata a Udine nel 1913.
Il racconto della sua vita diventa spettacolo teatrale, mentre le sue parole costringono chi ascolta al silenzio, e a diventare spettatore delle Storia, e di tutto ciò che si è consumato nel corso del tormentato ‘900. La storia di Rosa, partigiana e deportata, è il pretesto per conoscere il passato e le storie delle donne e degli uomini che ci hanno preceduti.
E’ il pretesto per tessere un racconto che coinvolge tutti, dove al centro ci sono le vicende di Rosa Cantoni ma anche la necessià di raccontare, per dilatare i tempi della Storia e anche quelli della vita.
Senza racconti, senza memoria non ci sono né vita né futuro.

E dopo lo spettacolo
una degustazione dei prodotti del “Caseificio  Agricolo Milanello Terre di Canossa” Campegine, Reggio Emilia

Domenica  17 luglio

Ore 21,15

Compagnia degli Evasi

SEPOLTI VIVI
con Elena Mele, Marco Balma, Francesco Petacco
regia di Luca Bettocchi

Lo spettacolo riporta alla luce la vicenda storica e umana delle miniere di lignite della piana di Luni (La Spezia), attive fino al 1953. “Sepolti vivi” furono quei 21 minatori che si opposero alla chiusura delle miniere di Sarzanello restando per 18 giorni chiusi nelle gallerie, dove diedero vita ad una particolarissima forma di sciopero per salvaguardare il proprio posto di lavoro e la dignità di uomini e di lavoratori. La miniera viene descritta nelle sue pessime condizioni igienico sanitarie e di sicurezza: un ambiente di lavoro sottoposto a rischi molto elevati, ben presenti e risaputi, ma troppo costosi per essere eliminati. Frane, incendi, esplosioni, presenza di polveri aggressive. Rischi gravissimi e permanenti per la salute e per la vita dei lavoratori, ma da loro consapevolmente “accettati” per mantenere il posto di lavoro.
Sepolti vivi è  un modo per ricordare che l’evoluzione delle norme di igiene e di sicurezza è una conquista sociale che deve trovare concreta attuazione, e che la lotta per il mantenimento del posto di lavoro deve continuare ad essere una priorità assoluta ed un diritto imprescindibile.

E dopo lo spettacolo
una degustazione dei prodotti della “Latteria Sociale Cooperativa La Grande” Castelnovo Sotto, Reggio Emilia

Martedì 19 luglio

Ore 21,15

Compagnia Tedacà

STRANI-IERI
Da sud a nord. La nostra storia parte da qui
regia di Simone Schinocca

Tra il 1950 e il 1970 milioni di contadini del sud Italia abbandonano le campagne per recarsi nella grandi città del nord. Torino è una delle mete privilegiate di questa ondata di immigrazione.
Strani-ieri racconta questo periodo della nostra storia cogliendo il punto di vista degli immigrati, alle prese con il distacco dalla propria terra, con  il viaggio sul ‘treno del sole’ , con l’arrivo e l’ambientazione, la casa, la fabbrica, le prospettive future.
Il materiale su cui si costruisce lo spettacolo è il frutto di una ricerca storica e bibliografica, e l’esito di 47 interviste e raccolta di testimonianze tese non tanto a cogliere delle sensazioni ma a ricostruire un clima e un contesto attraverso il recupero di ‘cose’ concrete, come gli oggetti, i colori, i profumi, la prima persona incontrata o conosciuta appena arrivati.

E dopo lo spettacolo
una degustazione deli prodotti de “Il Cucinario Laboratorrio Gastronomico” Campegine, Reggio Emilia

Giovedì 21 luglio

Ore 21,15

Elsa Bossi e Giulio Costa

IMMOBILI
scritto e diretto da Giulio Costa

A San Vito di Spilamberto, in provincia di Modena, c’è una Casa del Popolo chiamata Rinascita. Il nome dell’edificio, inaugurato nel 1949 come sede politica e ricreativa del PCI, rievoca una cooperativa di consumo fondata quarant’anni prima e distrutta da una squadra fascista nel 1921.  Dopo la Liberazione si decise di ricostruire questo luogo, con la volontà di risarcire la memoria di quella prima esperienza socialista. Il popolo voleva la sua casa e “tutti, uomini e donne, anziani e giovani, sottoscrissero il prestito necessario per acquistare i materiali”, tutti con la medesima convinzione di realizzare un’opera importante. Rinascita doveva essere la casa di tutti i lavoratori, la sede dell’alleanza sociale che avrebbe portato pace, progresso e serenità.
A sessant’anni di distanza, invece, l’unica rapidità del nostro presente è quella di smantellare il passato e di interrompere nuovamente la storia della Casa del Popolo di San Vito: Rinascita è stata messa in vendita e il suo destino è a rischio per la realizzazione di un intervento residenziale. Ma quanti luoghi pubblici sono già stati abbattuti e sottomessi alla mobilità del mercato immobiliare? Come cementare invece l’importanza dell’aggregazione sociale? Forse attraverso la parola, la testimonianza diretta delle pietre, del cemento, delle mani, di chi l’ha costruita, di chi l’ha vissuta e voluta, di coloro che coltivano la speranza di un futuro comune. Immobili erano gli ideali di chi ha fondato Rinascita. Immobili le memorie da perpetrare nel futuro.

E dopo lo spettacolo
una degustazione del vino di “Azienda Agricola Moro Rinaldini” , Sant’Ilario, Reggio Emilia

Sabato 23 luglio

Ore 21,15

Babilonia Teatri

UNDERWORK  spettacolo sul lavoro precario
di e con Valeria Raimondi e Enrico Castellani

Underwork non ha nessuna pretesa informativa sul tema del lavoro precario. Non condanna, non spiega, non dà soluzioni. Semplicemente fotografa una situazione di incertezza, quella che vive la maggior parte dei giovani una volta conclusi gli studi, quando si apre un mondo del lavoro fatto di precarietà, contratti a termine e lavoro interinale. Il profondo disagio che crea questa condizione si traduce sul piano sociale ed esistenziale, interferendo con le aspettative e impedendo la programmazione di un progetto di vita autonomo.

“Imparare Il teatro”

Nell’ambito della 10^ Edizione, il Festival organizza un seminario di approccio al teatro, al suo linguaggio e alle sue forme.
Il seminario, a iscrizione. (massimo 20 iscritti), è condotto dal regista Gigi Dall’Aglio.
Il seminario si svolgerà presso la sala Genoeffa Cocconi del Museo Cervi nelle giornate dalle ore 18 alle ore 22 di venerdì 22 luglio, dalle ore 16 alle ore 20 di sabato 23 luglio e domenica 24 luglio.

E dopo lo spettacolo
una degustazione dei prodotti di “Peccati di Gola” Sant’Ilario d’Enza, Reggio Emilia

Lunedì 25 luglio

Ore 20,00

“Ho sentito tanti discorsi sulla fine del fascismo ma la più bella parlata è stata quella della pastasiutta in bollore”
Alcide Cervi, I miei sette figli

SERATA DELLA STORICA PASTASCIUTTA CONCLUSIVA DEL FESTIVAL

La serata conclusiva del Festival coincide con uno dei momenti più siginificativi della vita e della attività del Museo.
Dai lontani anni ’80 essa infatti ripropone in chiave moderna sull’aia di Casa Cervu la pastasciutta che la famiglia Cervi offrì in piazza a Campegine all’indomani della caduta del regime, il 25 luglio 1943, in segno di festa per la (breve) libertà riconquistata, e di riappropriazione reale e simbolica della piazza come spazio della ‘parola’ e della democrazia. La festa e il ‘bollore della pastasciutta’ cucinata dalle “rezdore” si accompagnano così ai momenti di riflessione e alle rappresentazioni teatrali che, come consuetudine, caratterizzano orami da tempo questa ‘sotorica’ serata.

Ore 22,30

Cerimonia di Premiazione
Si conclude il Festival Teatrale di Resistenza con la proclamazione del vincitore della 10^ edizione del Festival.

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