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HomeCordelia - le RecensioniR+G (di Stefano Cordella, Tommaso Termariello)

R+G (di Stefano Cordella, Tommaso Termariello)

Questa recensione fa parte di Cordelia, giugno 2023

Riscritture shakespeariane? Il genio dello scrittorle di Stratford-upon-Avon può accogliere tutte. Quella vista sul palco dei Rinnovati è una riduzione e reinvenzione per due attori e una band musicale (come per Sid dunque un’evidente ibridazione con il concerto rock), firmata da Tommaso Fermariello (alla scrittura) e Stefano Cordella (alla regia). Dietro l’operazione ci sono anche le forze produttive di un teatro pubblico, lo Stabile del Veneto e dell’annessa accademia, dalla quale provengono i due interpreti, Caterina Benevoli, Duccio Zanone: ventenni o poco più, sono portavoce ma anche protagonisti del racconto. Cordella e Fermariello scelgono una via netta, un racconto in terza persona, i due giovani incarnano gli amanti shakespeariani ma se ne discostano, non solo per la modalità epica, ma anche per una riscrittura volta ad ambientare la tragedia nel nostro tempo (non si può non pensare a Shake, il teen drama, su raiplay ispirato a Otello). La scrittura di Fermariello evita con destrezza l’adattamento banale della trama e dei caratteri mescolando e inventando, così da prendere lo spettatore in contropiede. Insomma i presupposti per un lavoro interessante ci sono, forse manca ancora un graffio teatrale: tutto è racconto e la presenza dei due interpreti in scena non è supportata da azioni fisiche che abbiano un valore drammaturgico e scenico, non bastano le canzoni dal vivo, l’allestimento sconta comunque una freddezza, una certa lontananza, soprattutto nella prima parte. Lo spettacolo comincia a diventare coinvolgente quando la scrittura emerge nonostante la staticità scenica e tramite i nuovi snodi narrativi. Nella riscrittura di Fermariello, ad esempio, i due giovani si troveranno a fronteggiare il padre di lei che troverà della droga nascosta in camera, come nelle più classiche tragedie dei bassifondi moderni. Muore un padre dunque, non Tebaldo, e poi stacco di montaggio: siamo in teatro, il tempo di uno spettacolo con la scuola per poi salire sul tetto di un luogo abbandonato. Il suicidio è una scelta, tra fuga e pentimento. (Andrea Pocosgnich)

Visto al Teatro dei Rinnovati per In-Box dal Vivo 2023. Crediti: liberamente ispirato a Romeo e Giulietta di William Shakespeare. Regia: Stefano Cordella Drammaturgia: Tommaso Fermariello Attori: Attori: Caterina Benevoli, Duccio Zanone Musicista: Gianluca Agostini

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Andrea Pocosgnich
Andrea Pocosgnichhttp://www.poxmediacult.com
Andrea Pocosgnich è laureato in Storia del Teatro presso l’Università Tor Vergata di Roma con una tesi su Tadeusz Kantor. Ha frequentato il master dell’Accademia Silvio D’Amico dedicato alla critica giornalistica. Nel 2009 fonda Teatro e Critica, punto di riferimento nazionale per l’informazione e la critica teatrale, di cui attualmente è il direttore e uno degli animatori. Come critico teatrale e redattore culturale ha collaborato anche con Quaderni del Teatro di Roma, Doppiozero, Metromorfosi, To be, Hystrio, Il Garantista. Da alcuni anni insieme agli altri componenti della redazione di Teatro e Critica organizza una serie di attività formative rivolte al pubblico del teatro: workshop di visione, incontri, lezioni all’interno di festival, scuole, accademie, università e stagioni teatrali.   È docente di storia del teatro, drammaturgia, educazione alla visione e critica presso accademie e scuole.

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