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UCCELLI

Questa recensione fa parte di Cordelia, settembre 2022

Il bianco dell’isolata Abbazia di San Leonardo, che acceca per pienezza e fasto nella campagna garganica arsa di giorno dal sole agostano, rifletterà, anche se notte, i colori sgargianti delle maglie, dei pantaloni, delle snickers, degli elastici per i capelli, e degli occhiali da vista. Sono i colori degli Uccelli di Aristofane secondo il teatro comunitario di Bottega degli Apocrifi, compagnia nata a Bologna che però, proprio come uno stormo temerario, ha compiuto una «migrazione controcorrente» e dal centro-nord ha scelto il sud della provincia di Foggia, Manfredonia. Frutto di un testardo lavoro sul territorio e della «folle idea di Cosimo Severo e Stefania Marrone», rispettivamente regista e drammaturga, questo spettacolo è una festa esaltante di e per 150 bambini e adolescenti. La straordinaria energia del battito delle ali – cioè le braccia che si muovono con la testa a tempo in una gestualità sincopata, assecondando le canzoni e la musica dal vivo di Fabio Trimigno – si riverbera nel cortile adiacente alla chiesa, tra la platea, sulla pedana centrale. Lo stormo si muove verso il palco, in quattro flussi di ragazze e ragazzi che giungono improvvisamente da ogni lato. Libera, spregiudicata e consapevole “caciara”, che non si intenda quest’ultima per approssimazione o disordine, al contrario, è quella del rigore di un’idea impulsiva ma convinta, che muove allo slancio verso il cambiamento dello status quo, che crede nel volo pindarico della trasformazione possibile e che rifiuta, quando si scontra con l’illusione, il potere di pochi. (Lucia Medri)

Visto all’Abbazia di San Leonardo, Manfredonia, Foggia; libero adattamento da Aristofane Stefania Marrone, regia Cosimo Severo, musiche originali, eseguite dal vivo dagli autori Fabio Trimigno, Celestino Telera con Luigi Tagliente, Bakary Diaby, Mamadou Diakite, Giovanni Salvemini e con il Coro degli Uccelli della Città di Manfredonia

Leggi le altre recensioni in breve di Cordelia settembre 2022

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Lucia Medri
Lucia Medri
Laureata al DAMS presso l’Università degli Studi di Roma Tre con una tesi magistrale in Antropologia Sociale, sceglie di dedicarsi alla scrittura critica partecipando a workshop e seminari presso la Fondazione Romaeuropa. Dal 2013 è redattrice presso la testata online Teatro e Critica e approfondisce parallelamente la sua formazione editoriale in contesti quali agenzie letterarie e case editrici (Einaudi). Negli ultimi anni si specializza in web editing prendendo parte a master e stage dedicati al Social Media Management presso aziende operanti nel settore culturale (Fondazione Cinema per Roma). Nel 2018 riceve il Premio Garrone «al critico più sensibile nel leggere il teatro che muta».

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