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Galatea Ranzi brilla al di sopra della retorica

Si potrebbe incominciare dalla fine testo di Paolo Modugno  interpretato da Galatea Ranzi. Recensione.

 

Foto Locandina
Foto Locandina

Si potrebbe incominciare dalla fine è un monologo per sola attrice andato in scena al Teatro Palladium Università di Roma Tre e dedicato a Marisa Fabbri, grande figura del teatro e del cinema del Novecento vicina a Luca Ronconi e a Giorgio Strehler. Scritto dal compagno Paolo Modugno nel 2006, a tre anni dalla scomparsa, e diretto da Marco Andriolo, lo spettacolo è stato anticipato dall’introduzione/confronto del Prof. Raimondo Guarino tenutasi insieme all’autore. In scena Galatea Ranzi (candidata come miglior attrice non protagonista ai David di Donatello per il film premio Oscar La grande bellezza) che, dopo la lettura di una serie di testi di celebri autori – Umberto Saba, Bertolt Brecht, Vladimir Vladimirovič Majakovskij, Gioacchino Belli, Cesare Pavese, Nino Martoglio – chiusa nel camerino, inizia una lunga riflessione metateatrale sul proprio mestiere e sulle difficoltà nelle quali versa oggi il teatro in quanto arte del comunicare. Il testo «scritto di getto» fatica ad andare oltre la superficialità della retorica, dimostrando una precaria passionalità per gli antichi fasti di altri tempi; si citano così testi critici, si leggono estratti dai libri di storia del teatro e mentre si toglie il trucco dal viso, l’attrice persevera, ancora, a domandarsi: una volta calato il sipario, cosa resta del teatro e della sua «magia»? La brillante versatilità attoriale della Ranzi, gli slanci, le invettive, la pensosa riflessività, gli ironici capricci si contrappongono a un approccio accademico sterile, il cui implicito anacronismo finisce per creare una drammaturgia che parla di teatro senza però fare teatro. Nonostante questo lavoro abbia come intento, citando le parole dell’autore, di «restituire al teatro la sua fascinazione, la capacità di farci discutere gli eventi del presente per aiutarci a comprenderli» per non essere più «un luogo dove contano le poltrone, non quelle della sala, ma quelle del consiglio di amministrazione»; al termine dello spettacolo, accodandoci agli auguri rivolti dall’attrice al nuovo corso del Teatro Palladium, ci percepiamo sazi di parole ma orfani di azione.

Lucia Medri
Twitter @LuciaMedri

Visto al Teatro Palladium, marzo 2015.

SI POTREBBE INCOMINCIARE DALLA FINE
di Paolo Modugno
regia Marco Andriolo
con Galatea Ranzi
collaborazione Alessandro Gigli

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Lucia Medri
Lucia Medri
Giornalista pubblicista iscritta all'ODG della Regione Lazio, laureata al DAMS presso l’Università degli Studi di Roma Tre con una tesi magistrale in Antropologia Sociale. Dopo la formazione editoriale in contesti quali agenzie letterarie e case editrici (Einaudi) si specializza in web editing e social media management svolgendo come freelance attività di redazione, ghostwriting e consulenza presso agenzie di comunicazione, testate giornalistiche, e per realtà promotrici in ambito culturale (Fondazione Cinema per Roma). Nel 2018, vince il Premio Nico Garrone come "critica sensibile al teatro che muta".

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