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Teatro in video. Kantor e La classe morta

Tadeusz Kantor con La classe morta per Teatro in video. 10°appuntamento

 

Aggiornamento 6 aprile 2015 – leggi anche: Tadeusz Kantor su Radio3 – cento anni dalla nascita

Era il 1975 quando Tadeusz Kantor e il suo gruppo teatrale, il Cricot 2, si apprestavano alla conquista delle platee mondiali con La classe Morta (Umarla Kłasa), spettacolo simbolo destinato all’immortalità e primo di un fortunato ciclo tutto costruito attorno a una teoria chiave del regista polacco:  “Il teatro della morte”. Un manifesto con il quale l’artista visivo, creatore di happening e azioni concettuali tra le più radicali d’Europa, fondava il proprio teatro della memoria e delle emozioni.
La classe di una scuola diventa qui una sorta di surreale macchina del tempo, tra i banchi si animano vecchi dai vestiti polverosi e lisi, facce bianche su maschere di clown dolenti e imprevedibili: girano in cerchio su un valzer che diventa ben presto una litania destinata a ripetersi, il vero suono della nostalgia. Ma ognuno porta sulle spalle il bambino che è stato, manichini come escrescenze di una gioventù appassita e mai dimenticata. Eppure la nostalgia riesce ad aprirsi a squarci ironici e tragici, alla piccola e grande Storia, come sarà nei capolavori successivi quali Wielopole, Wielopole. La cura maniacale di Kantor per ogni pezzo di questo teatro fintamente povero, la sua presenza in scena a vivificare i tratti biografici di cui le drammaturgie si riempivano, la propensione a catturare ogni volta una foto sbiadita della Polonia – senza nessuna pretesa di realismo, anzi dichiarando sempre l’avversione della memoria per la verità – hanno reso le sue opere irripetibili. Nel 1990 Kantor muore all’età di settantacinque anni, non fa in tempo a salire sul palco della sua ultima creazione che paradossalmente si intitolava Oggi è il mio compleanno: è il primo spettacolo del Cricot 2 senza quel volto beffardo, quella presenza evanescente e demiurga, ed è anche una delle ultime tournée della compagnia.

Quello scelto è un frammento de “La classe morta” registrato nel 1976 proprio negli spazi del Cricot 2 (galleria Krzysztofory di Cracovia) con la regia cinematografica di Andrzej Wajda. A questo link è invece possibile vedere l’intero spettacolo messo in scena nel 1989 al Théatre National de Chaillot: http://www.youtube.com/watch?v=-p870MeyJuw

Andrea Pocosgnich
Twitter @andreapox

Di fronte agli occhi dello spettatore sta l’ATTORE che assume la condizione del MORTO. Lo spettacolo, prossimo nel suo carattere a un rito e a una cerimonia, diventa la messa in opera di un t r a u m a.
Lo chiamo volentieri metafisico (Tadeusz Kantor “La classe morta” a cura di L. Marinelli e S. Parlagreco, Libri Scheiwiller, Milano, 2003)

Versione con sottotitoli in inglese

Qui una versione frutto di una ricostruzione (montaggio di varie repliche) trasmessa dalla Rai e sottotitolata in italiano

info: www.cricoteka.pl

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Andrea Pocosgnich
Andrea Pocosgnichhttp://www.poxmediacult.com
Andrea Pocosgnich è laureato in Storia del Teatro presso l’Università Tor Vergata di Roma con una tesi su Tadeusz Kantor. Ha frequentato il master dell’Accademia Silvio D’Amico dedicato alla critica giornalistica. Nel 2009 fonda Teatro e Critica, punto di riferimento nazionale per l’informazione e la critica teatrale, di cui attualmente è il direttore e uno degli animatori. Come critico teatrale e redattore culturale ha collaborato anche con Quaderni del Teatro di Roma, Doppiozero, Metromorfosi, To be, Hystrio, Il Garantista. Da alcuni anni insieme agli altri componenti della redazione di Teatro e Critica organizza una serie di attività formative rivolte al pubblico del teatro: workshop di visione, incontri, lezioni all’interno di festival, scuole, accademie, università e stagioni teatrali.   È docente di storia del teatro, drammaturgia, educazione alla visione e critica presso accademie e scuole.

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