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La Black Reality dei migranti

Black Reality la rassegna che parla di migrazione al Teatro Vascello

 

Foto Ufficio Stampa
Foto Ufficio Stampa

C’è una distanza profonda tra due mondi che si vogliono lontani e sconosciuti. C’è l’abisso, quello del mare, a rappresentare il solco verso il quale si tende con la speranza nell’animo, colmo di aspettative per una scommessa fatta a sé stessi e al proprio futuro; ci sono poi coloro i quali allargano questo divario, come fosse un buco su una maglia che non cucito si espande creando attorno il vuoto.
Campeggiano su questo orizzonte due parole: migrazione e integrazione, usate e abusate, che dietro al significato celano però un significante di incomprensione e indifferenza. Questa è la realtà, nera perché su di essa non vogliamo fare luce, dalla quale non traspaiono che problemi, bisogni e difficoltà, da potersi risolvere se riuscissimo ad accorciare le distanze, fermando il dilagare dello strappo.

«L’arte, il teatro, possono dove i discorsi degli uomini falliscono» per questo al Teatro Vascello si è tenuta Black Reality, rassegna di arti performative sulle migrazioni, nata nel 2011 come uno spettacolo con la regia di Gianluca Riggi e Valerio Gatto Bonanni. «Non si vuole raccontare una visione compassionevole o la collezione di storie tristi ma offrire un motivo di riflessione e di denuncia sociale» mettendo in scena spettacoli frutto di esperienze laboratoriali nelle quali sono coinvolti attori e migranti. In collaborazione con l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, Giovanni Greco ha tenuto un laboratorio al Selam Palace, un palazzo situato in via Arrigo Cavaglieri 8 e occupato da 1600 persone, tutte con un permesso europeo, come dichiara la Dott.ssa Donatella D’Angelo, presidente e responsabile settore sanitario e rapporti istituzionali di Selam Palace. Il dialogo prima umano e poi artistico tra gli attori e i ragazzi ospitati dal centro ha dato dunque vita all’interessante Come le lumache strappate dal muro. Il lavoro – dall’essenziale ed efficace drammaturgia – denuncia le ordinarie vessazioni alle quali sono costretti i migranti che stazionano nei CIE, non-luoghi di passaggio aventi come obiettivo primario la subordinazione di una diversità, da annullare perché estranea e quindi considerata intrusa. L’ordinarietà di questa violenza è rappresentata in scena senza alcun pathos caritatevole, e le battute «il vostro linguaggio è morto», «nemici dello Stato» e «proibito» diventano la testimonianza di una violenza linguisticamente infallibile, in quanto volta ad annientare ciò che è di più primario, la necessità di comunicare un disagio.

Foto Ufficio Stampa
Foto Ufficio Stampa

Neri si nasce, Bianchi si muore di Valerio Gatto Bonanni e Gianluca Riggi, in collaborazione con Fondazione RomaEuropa e Arci Malafronte, vuole indagare invece quelle dinamiche di ospitalità che nascondono i germi di un razzismo dialettico, pericoloso perché non dichiarato ma accettato a livello linguistico e comportamentale. “Neri” e “bianchi” rischiano tuttavia di essere rappresentate come categorie cristallizzate nella loro statica ambivalenza, dove bianco è sinonimo di cattivo, goffo e sbagliato, mentre nero di vittima in procinto di ribellarsi. Attenzione quindi allo “stereotipo dello stereotipo”, lo stupore della diversità come affermava Tzvetan Todorov, è uno scontro che prevede l’irrimediabile sospensione di un giudizio, rispettiamolo dunque preferendo la comprensione e l’analisi, affinché la denuncia possa considerare luci e ombre di una delle tematiche più importanti della contemporaneità.

In prossimità delle elezioni europee prima di occuparsi dei provvedimenti legislativi, bisognerebbe risanare quelle profonde lacune linguistiche e culturali che ci separano dall’alterità. Black Reality ha saputo, nonostante il rischio di abbandonarsi alla semplicistica categorizzazione, comunicare attraverso il linguaggio teatrale che se esiste un problema, non è di certo la migrazione in sé, ma la mancanza nel nostro paese di una cultura della comprensione di questo fenomeno, talmente estesa da rendere irraggiungibile qualsiasi urgente risoluzione legislativa.

Lucia Medri
Twitter @LuciaMedri

visto al Teatro Vascello di Roma in Maggio 2014

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Ogni settimana gli spettacoli da non perdere, una guida per orientarsi fra i numerosi teatri di Roma

COME LE LUMACHE STRAPPATE DAL MURO
con Amanual Mebrahtu, Asmerom Beyene, Muna A Wil Somali, Seed, Filmon Tadess
e con Vera Dragone,Carmine Fabbricatore,Nicola Sorrenti
Drammaturgia e regia Giovanni Greco
In collaborazione con Accademia Nazionale d’Arte Drammatica ‘Silvio D’Amico’

NERI SI NASCE, BIANCHI SI MUORE
regia di Valerio Gatto Bonanni e Gianluca Riggi
con la partecipazione di Flavio Ciancio
Emilie Sow, Easther Oregbeomwen, John Chinedu, Edilson Araujo, Mohamed Kamara, Simo El Idrissi
aiuto regia e scene Federica Fiorenza
preparazione attoriale Flavio Ciancio
produzione SemiVolanti
in collaborazione con Fondazione RomaEuropa, Teatro Furio Camillo, Centro Arci Malafronte
con il patrocinio di Ministero degli Affari Esteri, Assobotteghe

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Lucia Medri
Lucia Medri
Giornalista pubblicista iscritta all'ODG della Regione Lazio, laureata al DAMS presso l’Università degli Studi di Roma Tre con una tesi magistrale in Antropologia Sociale. Dopo la formazione editoriale in contesti quali agenzie letterarie e case editrici (Einaudi) si specializza in web editing e social media management svolgendo come freelance attività di redazione, ghostwriting e consulenza presso agenzie di comunicazione, testate giornalistiche, e per realtà promotrici in ambito culturale (Fondazione Cinema per Roma). Nel 2018, vince il Premio Nico Garrone come "critica sensibile al teatro che muta".

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