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Santarcangelo 2012: al via il festival dove il teatro fa da sponda alle altre arti

Kalauz / Schick "CMMN SNS PRJCT" foto www.santarcangelofestival.com

Mentre ci apprestiamo a scrivere questa breve presentazione, con un po’ di fantasia, possiamo vedere tecnici, maestranze stagisti e l’organizzazione tutta alle prese con gli ultimi frenetici preparativi di uno degli eventi tradizionalmente più importanti della nostra storia teatrale, almeno quella del secolo scorso, quel Festival di Santarcangelo arrivato ormai alla 42° edizione, che ogni volta salutiamo come il festival di teatro di ricerca più longevo. Etichetta ormai abusata tanto da diminuire quasi il proprio potere evocativo. Di certo c’è che a Santarcangelo ci si ritrova immersi in un “teatro d’arte” e l’assolata Piazza Ganganelli è, in ogni luglio, il centro propulsore di uno scambio di idee, di un inquieto intrecciarsi di orizzonti intellettuali e artistici che vedono nella scena il punto di partenza per guardare alla realtà che ci circonda.

Un programma molto fitto – che oggi (13 luglio) inizierà alle 16 con alcuni documentari di avvicinamento al gruppo ZimmerFrei – nel quale possiamo scorgere almeno due importanti percorsi: il rapporto diretto con la cittadinanza e l’apertura verso l’infanzia. Concetti questi ultimi ben sintetizzati proprio della neo-direttrice Silvia Bottiroli (anche vincitrice del Premio Kilowatt per il miglior curatore under 35): «Soprattutto si sono immaginati molti progetti fuori formato rispetto al teatro, che sconfinano con semplicità e con spudoratezza nell’arte, nella scrittura, nel disegno e nel cinema, e si sono coinvolti bambini, anziani, cittadini e stranieri in creazioni di artisti capaci di operare un cortocircuito tra la scena e la vita, lontano da ogni forma televisiva e da ogni narcisismo, a ricordarci come l’arte sia un luogo di distillazione del reale, uno spazio dove è possibile esercitare uno sguardo di inesperienza e di coraggio e farsi vulnerabili a ciò che non si sa e non si comprende, a ciò che non ci appartiene e a cui forse apparteniamo.»

Menoventi "L'uomo della sabbia" foto www.santarcangelofestival.com

Molte le suggestioni in questo 42° Festival del Teatro in Piazza, per certi versi una piccola oasi dove la sperimentazione è a tutto campo e nella quale finalmente il nostro paese può specchiarsi nell’utopia dei giovani al potere: Silvia Bottiroli, classe ’78, Rodolfo Sacchettini (’81) e Cristina Ventrucci (’65) – gli ultimi due condirettori. Ma c’è anche la dedica a Tonino Guerra con un’imprescindibile mostra dei suoi lavori pittorici e scultorei, la proiezione del felliniano Ginger e Fred di cui l’artista santarcangiolese, mancato proprio quest’anno, fu lo sceneggiatore.

Ma il teatro scalpita e allora diamo un’occhiata veloce agli appuntamenti imperdibili (qui il cartellone completo), a quest’ora sarete già seduti nel Supercinema Sala Wenders per i documentari di ZimmerFrei, dove si incontrano le due anime del festival: quella nazionale e quella internazionale. Tornano Richard Maxwell/New York City Players con un lavoro sulla cittadinanza chiamato Ads, abbreviazione di advertising molto in uso nel web, Maxwell guiderà i cittadini nell’atto di ri-prendersi la parola per pubblicizzare, appunto, ciò a cui tengono. Ancora sul fronte internazionale desta curiosità il lavoro di Matija Ferlin, danzatore di 30 anni che nel suo Sad sam /almost 6/ focalizza lo sguardo sull’infanzia e sul suo polo opposto, la fine. Kalauz / Schick, insieme dal 2009, uniscono la Buenos Aires della prima con la Friburgo del secondo, per mettere in piedi un lungo ponte artistico con il quale indagano i paradossali territori del sociale attraverso la loro cifra coreografica. A Santarcangelo inoltre l’artista visivo inglese Peter Liversidge darà inizio a una sua residenza triennale, Proposals, progetto attraverso il quale un territorio viene narrato e “ascoltato” con una serie di linguaggi quali letteratura e fotografia. Si intersecano le esperienze artistiche soprattutto nel fronte internazionale, in quest’ottica Tragedy Competition video-opera del coreano Donghee Koo è un ulteriore tassello.

Donghee Koo "Tragedy Competition " foto wwwsantarcangelofestival.com

A fare per noi da raccordo con l’Italia ci pensa il “cittadino d’Europa” Gyula Molnàr, artista di origine ungherese e docente a Berlino, ma trasferitosi a Longiano dove lavora e porta avanti la sua particolare ricerca finalizzata ad analizzare il rapporto tra attore e oggetto, in scena con Piccoli suicidi (Tre brevi esorcismi di uso quotidiano). Sempre tra gli spettacoli di casa nostra da segnalare la possibilità di assistere o ria-assistere a Nascita di una nazione, parte della lunga epopea dell’Accademia degli Artefatti su Spara/trova il tesoro/ripeti, di Mark Ravenhill. Curiosità anche per Indigenous / Dramma sonoro in due atti ultimo lavoro di Barokthegreat. Attesi Karamazov di César Brie, l’ultima opera di Menoventi L’uomo della sabbia, il Premio Gda per la giovane danza d’autore, il teatro ironico e tagliente dei Quotidiana.com con Grattati e vinci (recensione), il lavoro da solista di Virgilio Sieni sulla musica di Bach eseguita dal vivo da Riccardo Cecchetti in Solo Goldberg Improvisation, l’omaggio del Teatro Valdoca a John Cage. Senza dimenticarci di GMGS_ What the Hell Is Happiness? di Codice Ivan (recensione), una versione site specific di Sport del Gruppo Nanou e la riflessione di Kinkaleri su corpo, linguaggio e letteratura a partire dalla figura di William Seward Burroughs.

Ora aggiungente a  questi eventi, che costituiscono solo una parte del calendario, i concerti, gli incontri e il lavoro di critica e riflessione condotto come sempre da Altre Velocità e avrete la 42° edizione di Santarcangelo, Festival del Teatro In Piazza.

Andrea Pocosgnich

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