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Lettera aperta agli artisti della scena di Claudio Morganti

Claudio Morganti - L'amara sorte del servo Gigi
Claudio Morganti – L’amara sorte del servo Gigi

Claudio Morganti è un artista che, per definizione di Attilio Scarpellini, “concepisce la battaglia contro il potere soltanto se è oltre il potere”, la cui ricerca artistica prescinde cioè da tutto ciò che non la riguarda intimamente. Ospitiamo qui questo suo scritto che lancia un appuntamento di profonda urgenza culturale, il 20 novembre 2011 al Castello Pasquini di Castiglioncello, per tutti gli artisti che vogliano iniziare una riflessione sulla loro ricerca attuale, una sorta di chiamata alle armi che non posso esimermi dal definire: una chiamata alle arti.

S. N.

Lettera aperta a tutti gli artisti della scena.

Amici.

Sono convinto che, nonostante tutto, per una volta si possa parlare di teatro senza parlare delle condizioni in cui il teatro versa.

Sono convinto che chi fa ricerca nell’arte possa parlare del proprio percorso senza necessariamente dover parlare di difficoltà economiche ed istituzionali.

Il vecchio Cézanne, in piena ricerca proto-cubista, parlava dei colori, ma solo ai fornitori dichiarava le sue difficoltà ad acquistarli.

Vi chiedo dunque, se lo vorrete, di preparare una relazione sullo stato artistico della vostra personale ricerca, che potrete inviare o, ancor meglio consegnare di persona in occasione dell’incontro che sto organizzando al Castello Pasquini il giorno 20 novembre.

Questo il titolo dell’incontro:

PER UN’ARTE CLANDESTINA. LE RICERCHE.

Durante questa giornata, oltre a me, leggeranno le loro relazioni Raffaella Giordano, Danio Manfredini, Alfonso Santagata, Riccardo Caporossi e Cesar Brie.

E saranno precedute da interventi di Attilio Scarpellini, Piergiorgio Giacchè e Massimo Paganelli.

Chiunque lo vorrà potrà inviare, portare, oppure leggere la propria relazione il 20 novembre a Castiglioncello.

Le relazioni saranno raccolte e spero, in qualche modo rese pubbliche.

Considero quest’incontro una dolce forma di lotta.

Un atto politico.

Il fatto che gli artisti si prendano un tempo per raccontare lo stato del proprio percorso ad altri artisti è un atto forte, chiaro e limpido, che non presta il fianco a strumentalizzazione alcuna.

Sappiamo tutti che le cose, per il teatro di ricerca, non sono destinate a migliorare,

dunque  consideriamo l’eventualità di indire una giornata dedicata alla nostra arte.

In un momento in cui si pianifica il soffocamento , incontriamoci e, noncuranti, dichiariamo con forza il senso delle nostre ricerche.

Claudio Morganti

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7 COMMENTS

  1. caro Claudio, grazie per questa bella lettera: bella perchè sempice. qui a genova un po’ di artisti, persone che lavorano in teatro hanno creato una aggregazione che mira a lavorare insieme e soprattutto a confrontarsi….
    speriamo di vederci a castiglioncello
    a presto
    anna russo

  2. Io credo. Anch’io. Ma or come ora non saprei che scrivere… lo stato in cui verso? concretamente o poeticamente o entrambe le cose…? Purtroppo comunque il 20 devo essere a Palermo. Avrei voluto tanto anche solo esserci e ascoltare.

  3. Per Margherita (e per tutti, ovviamente): manda pure a me il tuo scritto, a questo indirizzo

    morganti.claudio@libero.it

    Per Daniele,
    mi spiace che tu non possa esserci, ma mi rallegro se hai da lavorare.
    Lo stato in cui versi, suppongo sia lo stato in cui versa la ricerca in questo paese,
    dunque sarebbe bello se dal tuo polso uscisse qualcosa che pertiene alla dimensione poetica del tuo lavoro.
    E’ in favore della poesia che sta nelle cose dell’arte, che vorrei tentare questo incontro.

    Un abbraccio anche ad Anna (ciao), Daniela e Ilaria.
    Grazie.

  4. Veramente un’ottima iniziativa che mi trova pienamente d’accordo e anche se non ho potuto essere presente sarei lieta di essere informata qualora tu ne organizzi altre ed essere presente con la testimonianza del mio lavoro. Grazie.

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