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All In. Il teatro che punta sui giovani

Interviste e racconto di una serata a All In

 

All In rassegna foto Massimi
foto Arianna Massimi

Quest’anno i due teatri romani Teatro Argot e Teatro dell’Orologio, oltre al primo esperimento di stagione congiunta Dominio Pubblico, hanno deciso di dar vita all’interessante Progetto Under 25, il cui obiettivo è stato quello di «coinvolgere giovani al di sotto dei 25 anni, avvicinarli al teatro e alla danza contemporanea utilizzando un percorso che li renda parte attiva e integrante della vita dei due teatri».

I ragazzi non solo hanno avuto l’opportunità di partecipare fin dal mese di ottobre a un laboratorio di visione degli spettacoli in programma (che prevedeva anche incontri e discussioni con gli artisti), ma è stata affidata loro inoltre l’ideazione e l’organizzazione della rassegna artistica All In. Chiamata alle arti, iniziativa rivolta solo ad artisti al di sotto dei 25 anni, selezionati attraverso un bando redatto dagli stessi giovani organizzatori. Teatro e danza, esposizioni di arti plastiche e figurative, proiezioni di corti cinematografici e musica dal vivo, sono tutti ambiti artistici presentati nelle vetrine dei due teatri organizzatori ma anche negli spazi del Museo di Roma in Trastevere e del Museo di Palazzo Braschi. «Scommettere sulla loro intelligenza collettiva è stata una straordinaria iniezione di energia per i nostri teatri e un atto di concreta fiducia sulle capacità delle nuove generazioni», così i direttori artistici di Dominio Pubblico – Francesco Frangipane, Fabio Morgan, Tiziano Panici Luca Ricci –  hanno definito questa nuova e stimolante strategia di comunicazione e produzione. Al Teatro dell’Orologio, prima della presentazione dei  lavori in scena, abbiamo deciso di parlare con alcuni dei giovani artisti «chiamati alle arti». Così siamo riusciti a incontrare la regista della “favola teatrale” CùNTAMI ovvero Annarita Colucci, insieme all’attore Giacomo Bottoni e la regista Lucrezia Lanza della pièce “assurdo-comica” Pinne.

Foto Ufficio Stampa
Foto Ufficio Stampa

Con voce emozionata per la sua prima intervista ufficiale, Annarita Colucci ci ha spiegato come il suo gruppo Articolo18Comma1 abbia trovato nella rassegna All in un’occasione per «confrontarsi con un pubblico di addetti ai lavori, dopo anni di studio (tutti ex allievi dell’ Accademia Internazionale di Teatro “Circo a Vapore”) e di lavoro in teatri occupati come il Ricomincio dal Faro (zona Trullo)». La regista ha sottolineato l’aspetto di «sopravvivenza» del loro fare teatro sorretto tuttavia da quell’ «urgenza di dire qualcosa. All in ci ha dato la possibilità di stimolare la nostra immaginazione trasmettendo valori universali e quotidiani, poiché il teatro è innanzitutto emozione». Annarita definisce Cùnt-ami uno spettacolo «impopolare», poiché oggi si richiede a chi fa teatro di realizzare opere di impegno sociale rispetto alle quali lei e il suo collettivo si pongono in antitesi. Lo spettacolo del resto è incentrato sul tema dell’amore e sulle difficoltà materiali che impediscono di vivere fino a fondo un sentimento così nobile. Lo stato comatoso del ragazzo protagonista viene trasposto nell’onirico immaginario delle fiabe e delle favole che, con i loro insegnamenti universali, riusciranno a sondare gli aspetti apparentemente più complessi della relazione tra due persone. Un «gioco teatrale» dove l’elemento fantastico interviene nella realtà di tutti i giorni e oggetti ordinari come ombrelli e pali di ferro si trasformano in un bosco con alberi dalle folte chiome: «rimandi simbolici attraverso i quali gli spettatori possano imparare a guardare oltre, dando molteplici chiavi di lettura al nostro lavoro».

Foto Claudia Antignani
Foto Claudia Antignani

Di natura diversa è invece la pièce Pinne di Angela Giassi diretta da Lucrezia Lanza e con gli attori Giacomo Bottoni (Gian) e Giulio Neglia (Ben). Di corsa e prima di entrare in platea abbiamo incontrato la regista e il suo «attore feticcio», come lui stesso ama definirsi, Giacomo. Ci raccontano di aver partecipato a All in grazie al loro amico e light designer Fabio Durastante, il quale faceva parte del citato progetto Under 25. Il sodalizio tra Lucrezia e Giacomo ormai dura da quattro anni, lavorando nella Compagnia Stabile del Teatro Aurelio. Un progetto quello di All in, spiega la regista, che «a noi “vecchie volpi” del teatro ha dato molto, più di altre rassegne alle quali avevamo partecipato. Essere scelti da un pubblico giovane è una grande soddisfazione, che attesta una riuscita». Del resto Pinne, testo de ’96 che tra le mani di Lanza giunge al suo terzo allestimento, è giovane e provocatorio. Nonostante si configuri come «riproduttore fedele di alcuni espedienti drammaturgici cari al celebre autore Samuel Beckett», riesce tuttavia a tracciare un’ assurda e originale realtà virtuale dalla quale i due protagonisti Ben e Gian cercano di evadere attraverso la scelta di uno dei palloncini colorati appesi in scena, imposta loro da una Voce Off guida. Ben e Gian dopo aver superato simili prove non riusciranno però a raggiungere la tanto agognata libertà, poiché «in balìa del pubblico che viene invitato anch’esso a scegliere tra i tre finali che lo spetttacolo offre, lasciando intravedere il gioco metateatrale che lo accompagna».

Due lavori distinti e maturi di una rassegna che sembra finalmente far dialogare il mondo del teatro e dell’arte con quello, a volte irraggiungibile, dei giovani. Molto spesso si è soliti incontrare un pubblico piuttosto agée in sala a ribadire, evidenziandolo, quel senso di incomunicabilità che separa, allontanandole, due realtà che dovrebbero invece essere parallele e quasi l’una specchio e immagine dell’altra. In questa serata, al contrario, i corridoi e le sale del Teatro dell’Orologio erano piene di ragazzi e ragazze, vestiti elegantemente perché invitati alla prima dei lavori dei loro amici.
Quando il teatro dunque diventa incontro, scambio e ri-nasce giovane.

Lucia Medri
Twitter @LuciaMedri

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visto al Teatro Orologio nel mese di aprile 2014

DOMINIO PUBBLICO
presenta
ALL IN! Chiamata alle Arti
a cura del gruppo Under 25 di Dominio Pubblico
14 – 18 aprile 2014
Teatro Argot Studio | Teatro Orologio | Museo di Roma in Trastevere | Museo di Roma Palazzo Braschi

CÙNT-AMI
regia di Annarita Colucci
con Annarita Gullaci, Agnese Fallongo, Pamela Vicari, Alessandro DeFeo, Francesco Gori, Adriano Dossi.

PINNE
di Angela Giassi
regia di Lucrezia Lanza
con Giacomo Bottoni e Giulio Neglia
disegno luci Fabio Durastante
foto Claudia Antignani

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Lucia Medri
Lucia Medri
Giornalista pubblicista iscritta all'ODG della Regione Lazio, laureata al DAMS presso l’Università degli Studi di Roma Tre con una tesi magistrale in Antropologia Sociale. Dopo la formazione editoriale in contesti quali agenzie letterarie e case editrici (Einaudi) si specializza in web editing e social media management svolgendo come freelance attività di redazione, ghostwriting e consulenza presso agenzie di comunicazione, testate giornalistiche, e per realtà promotrici in ambito culturale (Fondazione Cinema per Roma). Nel 2018, vince il Premio Nico Garrone come "critica sensibile al teatro che muta".

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