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Nel penultimo giorno a Short Theatre: desideri di un atlante sentimentale

Atlante di un viaggio teatrale. Spunto è il sottotitolo del libro O/Z su Fanny & Alexander che Ubulibri ha dedicato al loro percorso sull’opera di Lyman Franz Baum, che ieri Chiara Lagani e Marco Cavalcoli, hanno presentato in questo terzo giorno testaccino di Short Theatre, all’ora dell’aperitivo. Atlante. Una mappatura del teatro che esiste. Quanto sarebbe bello poter fare un viaggio simile. Scrivere un racconto picaresco e onirico che racconti tutte queste diversità, poetiche in contrasto, amori e dolori che dell’arte sono forze generatrici. Una fiaba, una fiaba ci vorrebbe. E invece non ne scriviamo che didascalia. L’attraversiamo parlando di tutto: spazi, ruoli, finanziamenti. Ma parlare dei contenuti, questo mai. Perché lì sarebbe il dolore di non trovarne. E un teatro pieno di gente che lo fa, non si dirà mai da solo di essere vuoto. La forza della persuasione, quella della massa...

Pinter’s Anatomy: Ricci/Forte e lo smascheramento dello spettatore

La recensione dell'ultimo lavoro di Ricci e Forte. Immagina te stesso costretto a stare in piedi stretto in fila con altre persone che non conosci, allontanato dai tuoi amici, divorato da emozioni, scavato per mezz'ora da occhi tristi, amichevoli, amorevoli, violenti, patetici; immagina di non poter scappare perché prima o poi dovrai fare i conti con quello che ti gira intorno, non potrai sederti per questo ti faranno lasciare...

Secondo giorno a Short Theatre: riapre per un giorno, il Mattatoio di Testaccio

La storia è drammaturgia. Ormai ne sono convinto. La penso così appena giro l’angolo lungo il corridoio parrucchiere-shiatsu-biglietteria e alla fine anche la libreria “portatile” di Editoria&Spettacolo, Maximilian La Monica, che sta ovunque, è diventata un po’ come la libreria di casa dove sai che libri ci sono, perché ce li hai messi tu…ma resiste Maximilian, in quest’epoca in cui pubblicare libri e oltretutto sul teatro è di per sé fantascienza. La storia di questo posto è letteralmente pelare i suini, da qui il termine poco glamour e perso nei tempi di Pelanda. Qui ha deciso di spostare il suo Short Theatre Fabrizio Arcuri, pioniere di uno spazio in fondo da riassegnare alla città. Fare un festival di teatro al mattatoio nell’epoca del digiuno finanziario e dell’annientamento culturale è quanto mai ridondante, ma il teatro si occupa della verità, come tale non può non tener conto della storia dei luoghi...

Short Theatre 2010 schiude La Pelanda: la città recuperata dalla città

“Cos’è, cos’è che fa andare alla Pelenda è chiara la faccenda…”. È da stamattina che mi gira in mente questa canzone, mi pare di Milva, avevo giurato di non scriverla, che non ne avrei avuto il coraggio, poi non ce l’ho fatta a censurarmi. Perché quest’anno Short Theatre sposta la sua seconda settimana in questo nuovo spazio recuperato alla città dalla città: splendida dicotomia che lascia intendere molto di quanto gli eventi culturali innestino nello spazio urbano, ma la città delle poltrone non se ne accorge mai; bello che sia il teatro a farlo, l’arte in genere: riprendersi spazi, riconquistare terreno nella battaglia al consumismo e alle mode del capitale, riannettere territori come a Risiko, battaglie sul confine con i carri armati rossi contro i blu, il colore dell’arte contro quello delle auto del privilegio, gli investimenti tolti ai primi contro quelli confermati ai secondi. A volte va così, cominciare un articolo. Sorprendersi a canticchiare una piccola canzone che si trasforma e diventa un concetto.

BMotion OperaEstate Festival Veneto 2010:la storia passa sopra e sotto, il ponte di Bassano

Me l’avevano detto, che avrebbe fatto caldo. Ma quando si va in montagna ci si prepara sempre al peggio delle intemperie peggiori, così il saluto all’estate si fa direttamente usciti di casa, all’alba, perché ti aspettano sei ore di viaggio per arrivare fino a Bassano del Grappa, dove OperaEstate Festival Veneto tiene una finestrella neanche troppo angusta sul teatro contemporaneo, che si chiama BMotion, che non è la serie B, ma il lato B del teatro italiano...

Senza parole – Teatri di vita per Short (hot) Theatre

La recensione dello spettacolo interpretato da Carlo Masi in scena durante la rassegna curata dall'Accademia degli Artefatti. Sei materassi gonfiabili neri in sei quadrati di luce, pile di piatti di porcellana bianca e corpi maschili, nudi, che riempiono la scena prima che sia invasa dal buio. Fine. Il pubblico si divide. Alcuni applaudono, alcuni fischiano...

Il falso manicheismo del lupo: Quanto mi piace uccidere…di Liberti/Taddei a Radicondoli

La recensione dello spettacolo visto a Radicondoli. Sento da troppi anni un ritornello che mi piace poco. Il teatro è sempre politico, mi si dice. Questo sarebbe vero se riuscissimo, oggi, a definire cosa è teatro e cosa invece esclusiva forma spettacolare, estensione di gestualità, intrattenimento. Quindi nella più totale incapacità a definire, con difficoltà riesco a rintracciare l’affermazione. Il teatro è politico...

Alla fine di Argot off: cronaca di una rassegna

Arrivato alla seconda edizione, Argot Off, è una concreta possibilità per giovani artisti di farsi sentire. Noi in quanto osservatori esterni ma sempre presenti ne registriamo in primis un successo totale per quasi tutte le rappresentazioni, nonostante si trattasse di una rassegna a margine della stagione ufficiale, il pubblico è accorso numeroso, ha risposto al nostro invito votando e commentando...

Effetti di movimento 2010: segnali dal sottosuolo teatrale

Certi esperimenti per capirli bisogna seguirli sin dall'inizio, dal loro concepimento, così è stato per Effetti di Movimento 2010, pubblicato il bando di selezione e presentata l'iniziativa non potevamo non raccontarvi uno stralcio della rassegna, tentare di decodificare proprio quel codice sorgente che sta alla base dell'idea del Collettivo TeatroForte, gruppo residente negli spazi scenici del Csoa Forte Prenestino...

Amleto a pranzo e cena di Oscar De Summa, non visto al Teatro India

Così, nel vuoto. Senza timore di essere letto, perché ci sarà troppo da fare a spartirsi questa ambita poltrona piuttosto che percepire cosa si dice attorno alle proprie scelte nell’ambiente di riferimento, che di queste scelte vive e a volte subisce la portata. Quindi per i nostri/miei sparuti lettori dico che il pezzo seguente nasce dall’opportunità che mi ha offerto la scorsa estate il festival Armunia di Castiglioncello, festival sull’orlo della soppressione...

Molti incontri e uno scontro, lungo la Siena delle Voci di Fonte

Il diario del festival toscano, ecco la prima giornata. È ormai da tanti anni che si parla di posizionamento, del ruolo del critico e il luogo dove svolgerlo, così appena arrivato a Siena per questa settima edizione di Voci di Fonte con un collega lungo la E45, la prima cosa che abbiamo fatto è cercare la centralità, il fulcro della nostra presenza, il cardine nodale da sciogliere per intervenire, accettare l’ingaggio che è la sfida dell’arte: ci siamo sdraiati in Piazza Il Campo, tra il cono di sole ai limiti dell’ombra, a misurare il nostro ruolo tra le urla di tifosi indemoniati e vuvuzelas sudafricane, negli schermi tra i tanti bar della piazza, così da porci in termini problematici se bisogna stare di fronte, nel, a fianco dell’evento. Abbiamo scelto di guardare in alto, il cielo stranamente sgombro di nubi perché forse, il fulcro di tutto, era proprio a quell’altezza...

A Villa Adriana la danza ipnotica di Akram Khan

La recensione dello spettacolo andato in scena a Villa Adriana. Tradizione e innovazione, cultura classica e cultura contemporanea, spiritualità e corporeità, movimento e stasi: non ci sono dicotomie e rapporti dialettici all’interno di Gnosis, il nuovo spettacolo del poliedrico Akram Khan, ma flussi tematici che scorrono dissolvendosi nel corpo ipnotico del danzatore...

Lombardi e Latini colgono il fiore nella bocca di Pirandello

La recensione dello spettacolo con la regia di Roberto Latini. L’effetto di uno straniamento ci coglie d’improvviso quando, durante una vita, cerchiamo di comprendere e definire il suo e nostro rapporto con la morte. Una naturalezza mai così fluida per i nostri pensieri derivati. Ogni tentativo sembra incongruo, sembra non essere adeguato alla densità dell’obiettivo, così allora una apparente leggerezza emerge come la via più...

Voilà e l’estetica feroce di Vincenzo Schino

La recensione dello spettacolo prodotto all'interno del progetto Officina Valdoca. L’arte si scontra con la realtà. È l’opera della sua negazione, della mistificazione sovrana che ne trattiene l’intimo desiderio ed essenza. L’arte è un segreto. Ma che tutti conoscerebbero, a discendersi dentro. Un segreto di quel Pulcinella che uccide Arlecchino, non è la morte...

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Il contemporaneo è ancora il futuro

Un viaggio nel festival dedicato alle nuove generazioni diretto da Fabrizio Pallara e programmato dal Teatro di Roma negli spazi di Torlonia e India. IL...