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SIMPATIA N.6 CONCERTO PER CAMPANILE E CORPO (di F. Lilli e V. Sansone)

Questa recensione fa parte di Cordelia, giugno 2023

Con la testa all’insù verso il campanile, un gruppo di persone attende in silenzio, nonostante si senta in lontananza quell’ansia del traffico, dei clacson, di frenate e ripartenze. Una zona di decompressione, in cui ascoltare lo sfrecciare delle rondini, le risate dei gabbiani, il vociare da tavolino da bar e partecipare a Simpatia n.6 Concerto per campanile e corpo di Filippo Lilli (sound artist e musicista) e Valentina Sansone (performer), programmato durante la prima edizione della Festa della Danza nel piazzale antistante la Chiesa di San Giorgio in Velabro, nel rione Ripa. Dopo aver scongiurato l’eventualità del diluvio, Lilli e Sansone salgono sulla torre del campanile romanico dando inizio a questo diletto gioioso, relazione vibrante e sinestetica tra musica, corpi (della performer e dell’architettura), spazio, persone e, anche, sacralità. Come fosse un rito medioevale, l’inizio di una giostra, Sansone scioglie dei lunghi nastri che accarezzano la torre seguendo il rintocco della campana sostenuto da Lilli, la cui partitura fissata si concede però delle “improvvisazioni ambientali”. La danza, aerea, dei nastri in alto dialoga con quella di Sansone articolata in basso, alla base del campanile, in corrispondenza dell’arco degli Argentari, i cui bassorilievi fungono da ulteriore scenografia. Il costume (di Vittorio Gargiuolo) è un’imbracatura leggera di nastri che riprendono il colore di quelli sciolti dalla torre, e legati da anelli a suddividere il corpo in una serie di parti, alle estremità delle quali i merletti ricordano delle gorgiere, che prima di diventare dei colletti per l’abbigliamento facevano appunto parte delle armature. Il dindondare si incarna nella coreografia, che ne dà rappresentazione tangibile e vivente, liberata e entusiasmante nell’espressione del volto di Sansone, un’estasi coinvolgente, semplice e evocativa che termina, e ascende, svanendo nella rarefazione di fumogeni colorati. (Lucia Medri)

Visto alla Festa della Danza. Crediti: di e con Filippo Lilli e Valentina Sansone, costume Vittorio Gargiuolo

Recensioni su Cordelia, giugno 2023

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Lucia Medri
Lucia Medri
Laureata al DAMS presso l’Università degli Studi di Roma Tre con una tesi magistrale in Antropologia Sociale, sceglie di dedicarsi alla scrittura critica partecipando a workshop e seminari presso la Fondazione Romaeuropa. Dal 2013 è redattrice presso la testata online Teatro e Critica e approfondisce parallelamente la sua formazione editoriale in contesti quali agenzie letterarie e case editrici (Einaudi). Negli ultimi anni si specializza in web editing prendendo parte a master e stage dedicati al Social Media Management presso aziende operanti nel settore culturale (Fondazione Cinema per Roma). Nel 2018 riceve il Premio Garrone «al critico più sensibile nel leggere il teatro che muta».

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