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Teatro e Ambiente: quale scena per la crisi climatica?

La stagione dello Spazio Rossellini, polo culturale multidisciplinare della Regione Lazio, continua con le giornate dedicate al Teatro e Ambiente in cui negli scorsi giorni sono andati in scena gli spettacoli Monday di Dynamis e Il grande giorno di Mulino ad Arte.

Foto di Garry Knight, Public Domain Dedication

Quelli che stiamo vivendo sono davvero giorni verdi? Green days grazie ai quali poter immaginare di curare il pianeta, e quindi l’uomo, dopo la crisi sanitaria scaturita proprio dalle condizioni ambientali? Sicuramente ci aspettavamo maggiori azioni, che fossero determinanti e compatte, approvate dalla Cop26 da poco terminata e invece così non è stato: disequilibri, assenza di impegni chiari per i paesi più fragili del mondo, mancata intesa sullo stop al carbone… Neanche Greta, l’attivista per i diritti dell’ambiente, è soddisfatta, anzi, ha ridotto la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2021 a un «bla bla bla», dichiarazione subito ritwittata dalla BBC News. «So instead of looking for hope – start creating it», rigorosa e iconica nella sua battaglia, Thunberg ha poi affermato causticamente, proprio ieri sera, che dobbiamo iniziare a creare, a fare le cose, per rendere la speranza fattiva, perché averne non è più sufficiente. Siamo in ritardo. Definitivamente?

Foto Spazio Rossellini

Il dibattito arriva allora sulla scena, nelle scritture del3 artist3 che negli ultimi mesi, o anche anni, hanno iniziato a perseguire un ideale di cambiamento e a renderlo drammaturgico, interrogandosi durante le fasi di creazione e presentando al pubblico la complessità della situazione e anche la nostra impreparazione. Tra la fine di ottobre e i primi di novembre, finalmente lo Spazio Rossellini – polo culturale multidisciplinare della Regione Lazio, gestito da ATCL Circuito Multidisciplinare del Lazio – è riuscito a programmare due spettacoli dedicati all’ambiente che sarebbero dovuti essere ospitati nei mesi scorsi ma sospesi a causa del secondo lockdown: Monday di Dynamis realizzato in collaborazione con ENEA e Il grande giorno di Mulino ad Arte, evento in cui il pubblico può contribuire a illuminare la scena pedalando su quattordici bici-generatori. L’intento, ha affermato Katia Caselli responsabile del progetto artistico, è quello di portare la riflessione e le urgenze relative nella quotidianità delle persone, rendendole fruibili attraverso i diversi linguaggi artistici.

Foto Spazio Rossellini

La complessità della questione è subito resa manifesta dal collettivo romano Dynamis che nelle note di regia dichiara, senza troppi giri di parole, quanto Monday sia un lavoro dedicato alla prevenzione dell’inquinamento da microplastiche nei laghi il cui tema è «forse artisticamente evitabile, ma comunque socialmente imprescindibile» e che ha permesso alla compagnia di vincere il Bando Europeo Life 2018 nell’ambito del progetto Blue Lakes a partire dagli studi sul lago di Garda, Bracciano e Trasimeno. Attraverso quello scanzonato e accattivante entertainment che contraddistingue la loro cifra, i due Francesco Turbanti e Marta Vitalini seduti su sedie sdraio, bevendo Heineken, circondati da vecchi oggetti scenici precedentemente usati in altri lavori (palline di plastica e gonfiabili), ripercorrono la storia di Dynamis e del notevole, e ai tempi inconsapevole, impatto ambientale delle loro scenografie. Sullo sfondo musicale di alcuni brani di Jovanotti – responsabile di un devastante Jova Beach Party organizzato nel 2019 sulle spiagge italiane – i due spiegano come grazie all’incontro con i ricercatori di Enea (l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) abbiano iniziato a preoccuparsi dell’ambiente intentando una traduzione artistica delle questioni scientifiche, intervallata da momenti informativi e da episodi di vita privata e formazione. Monday, il lunedì, è metafora di un impegno con l’ambiente ripromesso ma mai preso, non ancora iniziato ma sempre dato con priorità, rimandato, sottovalutato, incompreso, difficile da tradurre nel gesto artistico e ancora prima nelle scelte di vita ordinarie, contraddittorio quando si prova a farlo diventare una pratica, foriero di incomprensioni, di litigi e fraintendimenti tra Francesco e Marta. È una partita giocata a racchettoni in controluce su una spiaggia che rappresenta tutte le spiagge: le silhouette dei due performer si stagliano su di un velatino le cui luci degradano in sfumature tenui di colore, guardiamo la pallina roteare a destra e poi a sinistra, ascoltiamo il suono netto di quando colpisce la racchetta, come fosse un metronomo, mentre una voce fuori campo ci spiega come le microplastiche stanno inquinando i laghi, portando alla distruzione il loro ecosistema…

Foto Spazio Rossellini

L’amore e il rispetto per l’ambiente come scelta di vita, la dedizione e il sacrificio sono manifesti nei progetti della compagnia Mulino ad Arte che testimoniano il loro costante impegno affinché il teatro si occupi di temi imprescindibili per l’uomo e l’ambiente in cui vive. Ne Il grande giorno scritto e interpretato da Daniele Ronco (aiuto drammaturgo Caroline Baglioni) accompagnato in scena da Elena Aimone e diretto da Raffaele Latagliata, vediamo vivere in una stanza racchiusa da pareti di vetro come fosse un acquario, Ettore, candidato a diventare il nuovo capo del governo. Mollato dalla moglie Elisabetta, il politico rimane in casa da solo con il pesce pagliaccio Arturo (con la voce di Tullio Solenghi) a fare i conti con un’esistenza consacrata all’opulenza, all’ecogentrismo e ai soldi. Muterà il suo atteggiamento, dopo aver incontrato un “essere naturale” venuto da chissà quale tempo per fargli rendere conto di come può rimediare alla distruzione della sua vita, sotto tutti i punti di vista, attuando scelte consapevoli per il bene di se stesso, dell’altro e del pianeta. Forte di una scrittura densa di temi tra i più attuali relativi alla sensibilizzazione sulle politiche relative all’ambiente, all’inquinamento, all’alimentazione, Il grande giorno è il momento auspicato, in cui il cambiamento sarà reso possibile dalle scelte dei singoli assunte per il miglioramento delle condizioni di vita per tutte e tutti.

Saranno sicuramente molti i bandi a sostegno di progetti artistici che guardano in questa direzione, ne vedremo sicuramente degli altri e non mancherà di certo la curiosità per comprendere come le scritture sceniche assolveranno, o meno, a questo compito. Di Monday e de Il grande giorno non ci soffermeremo dunque su alcune ingenuità registico interpretative, su altrettanti passaggi di testo ridondanti che non riescono a staccarsi dalla “scientificità” della pagina scritta e a farsi azione scenica, ma parleremo dello sforzo, diremmo pionieristico e altruista, di affrontare dei nodi intricati del dibattito pubblico, afferenti la scienza e ancora decisamente contingenti, rispetto ai quali l’informazione e la ricerca possiedono ritmi incalzanti che non sono quelli del teatro e che il teatro prova a seguire, e poi a tradurre e poi a comunicare. Al di là delle urgenze politiche e di sensibilizzazione che sottostanno alla scrittura di questi due spettacoli, e andando anche oltre l’importanza delle tematiche dibattute in un denso incontro post spettacolo con le ragazze e i ragazzi di Fridays for Future di Roma; sia Monday che Il grande giorno ci consegnano la domanda che dovrà poi diventare azione: quale sarà, oggi per domani, l’ambiente del teatro?

Lucia Medri

MONDAY

Ideazione e realizzazione: Dynamis

Performer: Francesco Turbanti e Marta Vitalini

Produzione: Dynamis, ENEA- Life Blue Lake, Teatro Vascello Centro di Produzione Teatrale

Con il sostegno di: Carrozzerie | n.o.t con il sostegno di Teatro di Roma – Teatro Nazionale, ATCL Circuito multidisciplinare regionale per Spazio Rossellini Polo Culturale Multidisciplinare della Regione Lazio, Teatro Villa Pamphilj – TIC- Teatri in Comune

IL GRANDE GIORNO

Di Daniele Ronco

Aiuto drammaturgo Caroline Baglioni

Editor Miranda Pisione

Con Daniele Ronco ed Elena Aimone

E con la partecipazione straordinaria di Tullio Solenghi nel ruolo di Arturo (voce narrante)
Regia Raffaele Latagliata

Scene Jacopo Valsania / Assistente scenografa Jasmine Pochat / Musiche Andrea Mario Cauduro

Una produzione Mulino ad Arte

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Lucia Medri
Lucia Medri
Giornalista pubblicista iscritta all'ODG della Regione Lazio, laureata al DAMS presso l’Università degli Studi di Roma Tre con una tesi magistrale in Antropologia Sociale. Dopo la formazione editoriale in contesti quali agenzie letterarie e case editrici (Einaudi) si specializza in web editing e social media management svolgendo come freelance attività di redazione, ghostwriting e consulenza presso agenzie di comunicazione, testate giornalistiche, e per realtà promotrici in ambito culturale (Fondazione Cinema per Roma). Nel 2018, vince il Premio Nico Garrone come "critica sensibile al teatro che muta".

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