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HomeComunicatiFormazione gratuita con Giancarlo Sepe al Teatro della Toscana

Formazione gratuita con Giancarlo Sepe al Teatro della Toscana

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Bando Officina Americana, una scuola di formazione gratuita, di 200 ore. Scade il 10 giugno

Fondazione Teatro della Toscana
in collaborazione con il Teatro La Comunità di Roma

presenta

“OFFICINA AMERICANA”
Facoltà della ricerca teatrale

Primo modulo

“Attraverso la messa a punto delle qualità, già esistenti nell’attore, che abilita, adatta, affina alla cultura americana dal secondo dopo-guerra, uno studio antropologico della comportamentalità e delle motivazioni del dire e del fare del cittadino del nuovo mondo, che in piena libertà parte dalla cultura europea per inventare il nuovo paese e la propria vita, chiamandola: «il sogno americano».
Da qui la nostra Officina Americana, il primo percorso, a Tema, di drammaturgia per l’attore.”
G.S.

La Fondazione Teatro della Toscana persegue l’obiettivo di mettere in relazione giovani attori con maestri che li aiutino ad affinare le arti apprese e a metterle in discussione.

Nell’ambito di una strutturata riflessione sul “nuovo attore” stimolata dalle mutazioni della società contemporanea, la Fondazione, nel quadro del rapporto di partenariato con il Teatro La Comunità di Roma, affida a Giancarlo Sepe e ai suoi collaboratori la prima Facoltà della Ricerca Teatrale, workshop pratico della durata di 200 ore, dal 1° al 30 ottobre 2021, strutturato secondo precise scansioni di tempi e contenuti, sottoposto ad una continua verifica critica da parte degli artisti che lo conducono, con lo scopo primario di mettere in condizione gli attori di rendere esplicito il proprio patrimonio artistico e soprattutto autoriale.

Il percorso intende analizzare le tappe che dalla composizione drammaturgica portano alla messa in scena: “Si porterà alla conoscenza dell’attore quante virtù egli possiede e quante restano tacite nel fondo del proprio io, diventato forte e inattaccabile da qualsiasi curiosità. La stessa messa in scena è un dare risposta ad interrogativi mai sommari, ma sempre analitici, a volte minuziosi per la costruzione del personaggio, e possiamo aggiungere che i personaggi, tutti, hanno una loro pertinenza storica, culturale e simbolica, ma quelli americani ancora di più, perché ciascuno di esso porta con sé una luce, una temperatura diversa, perché provenienti da terre, le più disparate, e sul loro nuovo continente mescolano i riti, le storie, le leggende, i santi e i poeti.”
G.S.

Nel corso della sua attività teatrale in qualità di regista, Giancarlo Sepe ha generato un teatro che propone e favorisce la creazione di un gruppo collettivo di lavoro:

“La recitazione è un gioco, anch’esso selettivo che si appoggia sulle unicità, che da sole a volte non riescono ad esprimere il potenziale che si nasconde dentro un monologo, una famiglia, un rapporto d’amore. Più voci, come dei bisturi, incidono sullo stesso punto e da qui si generano le più diverse personalità, i significati più reconditi, le interpretazioni più creative. L’attore solo è un attore autoreferenziale, pochi attori pensano di essere privilegiati, più attori sono come lupi famelici che studiano di cosa nutrirsi di tutto quello che c’è intorno a loro, selezionando cosa più li soddisfi. Gli attori selezionati per Officina Americana, saranno impegnati nel corso delle loro giornate a riempire gli spazi vuoti che si vengono a creare nell’affrontare nuovi autori, sconosciuti a volte, o solo trascurati, e porvi rimedio, sviluppare delle scene tratte dai romanzi e sceneggiature, con l’aiuto del cinema da vedere, sottolineare le capacità di un gesto o di uno sguardo a delineare la caratterialità e i segnali che il personaggio cerca di far arrivare al pubblico.”
G.S.

Giancarlo Sepe articolerà il lavoro lungo più direttrici principali.

“La Musica e il Movimento, ecco la sintesi della cultura americana: un canto per ogni festa, per ogni occasione, buona o cattiva che sia, un’espressione fisica d’insieme, un coro di felicità che portano all’esaltazione della propria comunità. Non c’è cosa che non meriti una melodia, un canto o un ballo. La cultura americana, ha trovato in questa sintesi l’incontro di diverse esperienze, quelle che hanno formato la loro nazione.
Letteratura, cinema, musica, e ricerca teatrale accompagneranno quindi gli attori in tutto il percorso di qualificazione e professionalizzazione.”
G.S.


I moduli dell’Officina saranno condotti da Giancarlo Sepe e dai suoi collaboratori: Sonia Bertin (sezione movimento), Chiara Felici (sezione canto) Federica Stefanelli (sezione repertorio) e saranno articolati all’interno di macro-aree di studio, successivamente declinate in più specifici argomenti:

  1. Il Teatro americano
    2. La letteratura americana
    3. La musica americana
    4. Il cinema americano

Per una parte degli attori potrà verificarsi un’opportunità di diretto coinvolgimento nella vita produttiva del teatro, potendo essere impiegati, nel caso in cui abbiano raggiunto il necessario grado di perfezionamento, negli spettacoli che Fondazione Teatro della Toscana e il Teatro La Comunità di Roma realizzeranno per la regia Giancarlo Sepe nelle stagioni 2021/2022 e 2022/2023.

MODALITÀ DI ACCESSO ALL’OFFICINA AMERICANA

L’attività sarà organizzata in teoria e in pratica.

Avvio previsto: 1 ottobre 2021

Termine previsto: 30 ottobre 2021

Durata: 200 ore

Quota di iscrizione: la partecipazione è gratuita

Attestato rilasciato al termine del workshop: Attestato di frequenza

Per ottenere l’attestato, i partecipanti dovranno frequentare almeno il 70% delle ore complessive previste dal programma, indipendentemente dalle modalità adottate (incluse, eventualmente, le attività svolte in video-conferenza).


IL PROGETTO

“Nella nostra mente di lettori, spettatori, di attori, abbiamo collezionato una serie di luoghi comuni sull’America, da quello che sempre ci sorprende: il personaggio entra nella sua casa senza usare le chiavi, e ci domandiamo ma come? Con tutta quella delinquenza!? Devono essere persone sicure del loro fatto, delle persone pronte a difendersi, delle persone armate, forse!? Oppure hanno nel loro dna la precarietà dello stare, del vivere sempre nel pericolo, aggrediti nel tempo passato dai pellerossa, dai banditi, dai coloni che vogliono la tua terra, oppure da qualcuno che vuole vendicarsi di un tuo affronto. Si potrebbe pensare che queste cose appartengano all’800, e invece no, ancora oggi si entra a casa senza chiavi, anzi si aspetta l’amico che tarda, belli stesi sul suo divano… non è una questione di modernità, fa parte della loro costruzione del cittadino americano, partito dal pionierismo, accecato dal desiderio di avere un posto dove stare e far nascere la propria prole, i letti, come si sa, sono sempre addossati alle finestre un po’ per godere del chiaro di luna, un po’ per respingere a fucilate i malintenzionati, ahimè non esistono tende per ripararsi dalla luce, non esiste un commiato al telefono chessò: ciao, a presto, a domani, a dopo, scusa, ti disturbo? Niente, come dei cinici bastardi non danno né il benvenuto, né l’arrivederci, loro abbassano repentinamente la cornetta, senza fiatare. Bevono la mattina qualche bicchierino di alcol, e tutti sanno cantare, come gli irlandesi, che festeggiano ogni cosa con una canzone, partono con valige semivuote, fatte in una ventina di secondi, per lunghe assenze, alle volte per la vita. Essi, per fortuna, vanno a teatro, al night, anche imbucandosi o meglio trovando sempre posto. Si rifugiano in quei bar con le luci sul tavolo e con i colori delle tovaglie rosse o dorate, dove incontrano amici, amanti, traditori, militari di leva, che noi abbiamo visto al più andare in divisa nei cinemini per far colpo sulle ragazze sole. Qualche volta fanno delle passeggiate, tenendosi per mano con l’aiuto della sera complice e amica. Cos’è tutto questo se non la costruzione di un sogno di libertà, di sicurezza, di ostentazione di un benessere, a volte di un amor patrio che supera i limiti e che li rende portatori di libertà a colpi di cannone. Il loro detto è un vecchio adagio latino “si vis pacem para bellum” (se vuoi la pace prepara la guerra). Sono guerrafondai, a volte, violenti, a volte, tradiscono le beatitudini familiari con donne di malaffare, con meticce, donne dal sangue misto, omofobi, razzisti, ma sempre devoti ai sacramenti, a quel modo di essere signori al di là di ogni colpa o pettegolezzo. Oggi più che mai sappiamo come sia precaria la democrazia americana, e come il “suo famoso sogno” sia diventato un incubo ad occhi aperti, Affrontare per un attore la costruzione di un personaggio U.S.A. è molto problematico e spesso, per facilitarne il compito, lo rendiamo mediterraneo, vicino ai nostri comportamenti. Alla fine verrà allestito uno spettacolo con i migliori partecipanti al laboratorio/officina. E io vi chiederò nel corso delle nostre ore di studio: come si interpreta il mondo di Tennesse Williams, Arthur Miller, Edward Albee, Francis Scott Fitzgerald, William Inge, John Steinbeck, William Faulkner, le sceneggiature di Donald Trumbo.  o di Jean Negulesco, gli scritti di I.A.Diamond, Terence Rattingan, di Richard Nash, di J.P. Mizzer? E quanti ne ho trascurati…!!! Questo percorso ci permetterà, lo spero, anche grazie a chi vi parteciperà, di entrare negli U.S.A. e perdersi per qualche momento, attraverso le sue poesie, le sue commedie, le sue musiche, i romanzi, i suoi film, acquistare la drammaturgia di un corpo che ci aiuterà a capire tutti i lati espressivi della donna e dell’uomo americano. Si sa, ogni persona traduce le proprie esperienze di vita in un atteggiamento fisico, che forma un corpo, una postura, un modo di muoversi e di parlare, perché è l’esperienza che forgia un essere umano, e questo percorso, unico nel suo genere, con un vezzo antropologico di tipica marca newyorkese, tra una battuta di Woody Allen e una di Daniel Taradash, formerà lo scheletro e la coscienza dell’uomo americano, che si muove e parla come la storia del suo paese gli ha insegnato.
L’Officina è una macchina con qualche chilometro sulle spalle, che vuole fare altre esperienze: un lungo viaggio in terre non conosciute, di cui non conosce il territorio, la gente che vi abita, superare tratti disagevoli dovuti ai ripidi pendii, terre non asfaltate, fatte di sassi, e per questo si offre alle cure del meccanico, per mettere a punto il motore, proprio in vista di un viaggio speciale, mai fatto prima, che però lo affascina, lo appassiona e lui o lei mette tutto se stesso alla ricerca di qualcosa che non conosce e che dovrà comunque affrontare, una terra che offre tante opportunità, che è diventata attraverso il cinema, il teatro, la musica, la letteratura il nostro punto di riferimento, nel bene e nel male. Gli Stati Uniti d’America per tutti quelli che li hanno conosciuti rappresentano un modo di essere, di affrontare la vita, una realtà che cambia da stato a stato, si passa dalla tolleranza al razzismo più bieco, dalla povertà alla ricchezza spietata, dal pacifista al guerrafondaio. Come si interpreta un personaggio di Steinbeck, di Faulkner, quale l’umorismo di Diamond, il sapore della tragedia in O’Neill. Come tradurre tutto con le parole, impossibile! Si deve studiare la comportamentalità, la lingua, il movimento, il canto, L’Officina Americana è tutto questo.”
G.S.


LA SEDE

Teatro della Pergola, Firenze.

A causa di eventuali ulteriori disposizioni in merito al contenimento del contagio da SARS-COVID Coronavirus, il programma potrebbe subire variazioni.


NUMERO DEI PARTECIPANTI

Si prevede l’ammissione di massimo 30 partecipanti.


REQUISITI DI ACCESSO

Sono ammissibili gli attori che:

· abbiano compiuto i diciotto anni di età alla data di inizio prevista;
· siano in possesso di titolo di istruzione secondaria quinquennale o equipollente;
· siano diplomati in una scuola o in un’accademia di teatro italiana e/o estera, o possano dimostrare di avere una significativa esperienza professionale coerente;
· dichiarino di avere la residenza o il domicilio sul territorio italiano;
· abbiano una buona conoscenza della lingua inglese e, se stranieri, un’ottima conoscenza della lingua italiana.


LA PRESELEZIONE

La preselezione riguarderà la positiva valutazione del curriculum vitae e la positiva valutazione della breve lettera motivazionale, che ne costituisce parte integrante.


LA SELEZIONE

I nomi dei candidati valutati ammissibili alla selezione e la data della loro convocazione saranno pubblicati entro il 10 luglio 2021 unicamente nella pagina dedicata del sito della Fondazione Teatro della Toscana.

Le selezioni si svolgeranno a Firenze tra il 15 e il 20 luglio 2021.

(A causa delle disposizioni nazionali e regionali in merito al contenimento del contagio da SARS-COVID Coronavirus e, in particolare, accogliendo l’invito a limitare gli spostamenti, le selezioni potrebbero svolgersi tramite piattaforma Zoom negli stessi giorni previsti, nel rispetto delle vigenti disposizioni).

Maggiori dettagli verranno comunicati contestualmente alla convocazione dei candidati ammissibili alla selezione.

A prescindere dalla modalità di svolgimento della selezione, i candidati dovranno sostenere una prova pratica, che prevede:

1. video autoprodotto nell’ambito del quale il candidato esegue una particolare abilità di sua scelta, diversa dalla recitazione (canto – con o senza accompagnamento musicale, brano musicale eseguito con uno strumento a scelta del candidato, coreografia) legata all’ambito delle arti perfomative (durata massima 1’)

2. l’esecuzione di un monologo a scelta del candidato (durata massima della prova: 4’);

– un accertamento linguistico sulla conoscenza della lingua inglese (ove il candidato non disponga di documentata certificazione linguistica): lettura a prima vista di un breve brano in inglese;

– un colloquio individuale di carattere motivazionale, utile a chiarire le esperienze pregresse del candidato e a definire la sua affinità con gli obiettivi dell’operazione.

Al termine della selezione sarà stilata una graduatoria definitiva dei candidati idonei.

I risultati delle selezioni saranno resi noti entro il 25 luglio 2021 unicamente nella pagina dedicata del sito della Fondazione Teatro della Toscana.


DOMANDA DI AMMISSIONE E TERMINI DI PRESENTAZIONE

La domanda di ammissione corredata di tutti gli allegati richiesti, dovrà pervenire compilata in tutte le sue parti e firmata entro le ore 24.00 del 10 giugno 2021 via e-mail all’indirizzo: formazione@teatrodellatoscana.it

Alla domanda dovrà essere allegata la seguente documentazione:

– curriculum vitae che attesti i requisiti del candidato, datato e firmato;
– breve lettera motivazionale (motivazioni per la partecipazione al corso max 2000 caratteri spazi inclusi);
– eventuale certificazione linguistica, qualora in possesso;
– n. 1 foto in primo piano e n.1 foto a figura intera;
– copia di un documento di identità e del codice fiscale.

Domanda di ammissione e informativa dati personali

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