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Ognuno faccia i conti col proprio paese per Stare meglio oggi

Stare meglio oggi
Foto di Guido Calamosca

Avevamo lasciato Giacomo Ciarrapico in una serata della scorsa primavera al Teatro Sala Umberto con una commedia di cassetta (È andata così), giudicata da chi scrive come un mezzo passo falso. Ora lo ritroviamo al Teatro Cometa Off di Roma con Stare meglio oggi, un testo del 2005 riadattato al presente, nel quale viene messa in mostra una capacità di scrittura notevole per profondità e gittata metaforica.

In scena, diretto dallo stesso autore, c’è Carlo De Ruggieri, uno dei protagonisti del cast di Boris (Ciarrapico era tra gli sceneggiatori della fortunata serie) e interprete teatrale già apprezzato in 4,5,6 di Mattia Torre, che in questo caso si carica sulle spalle il peso di un monologo tutt’altro che facile. Questione centrale è la perenne incapacità di governo manifestata dalla classe politica italiana, con un occhio di riguardo per il recente passato e presente fatto di governicchi ed esecutivi tecnici. Ma se fosse solo questo sarebbe un comizio, o materia per un editoriale giornalistico, la trasfigurazione artistica prende invece le mosse da una metafora molto semplice e diretta: ognuno di noi è un paese, con il proprio governo interno, un parlamento e una costituzione che nel caso del nostro protagonista è sempre rimasta inapplicata, con tanto di poteri occulti come mafia e servizi segreti deviati. In questo modo, portando il gioco alle estreme conseguenze, Ciarrapico utilizza la metafora del “governo interno” al personaggio per raccontarne la storia di uomo comune. Carlo De Ruggieri è un intellettuale di sinistra (o meglio così ha deciso tanti anni prima uno dei suoi governi con un preciso articolo della costituzione) che ha perduto la bussola: la fidanzata lo ha lasciato, di lavorare non se ne parla, di prendersi cura del proprio corpo neanche e pure l’esercizio intellettuale e la curiosità culturale lasciano a desiderare, ma d’altronde negli ultimi anni il potere era in mano a un governo populista, con un premier sorridente che aveva promesso  indiscusso benessere per tutti.

Stare meglio oggi
Foto di Guido Calamosca

Tante le risate, che agiscono sul pubblico per lo più con meccanismi mimetici e dunque morbidamente fustigatori, De Ruggieri si scopre interprete eccellente di questo gioco al massacro che costruisce lentamente, nei 50 minuti di durata dello spettacolo, quell’ovvietà in grado di riemergere ciclicamente inflazionando il dibattito politico e sociale in superficie, per la quale la politica siamo noi, le istituzioni sono lo specchio dei nostri comportamenti, delle nostre decisioni, non solo elettorali. Ecco, nel caso della costruzione drammaturgica di Ciarrapico, questa non è più un’ovvietà, ma un’evidenza, o meglio un punto di vista molto preciso proprio perché a nutrirlo non è la realtà ma la finzione, con una narrazione più vera della realtà stessa.

De Ruggieri non avrebbe bisogno della scenografia abbozzata in cui agisce, che mostra semplicemente un interno casalingo rappresentato da uno scrittoio mai usato, da un letto sul quale prevedibilmente il protagonista si siederà e da un mucchio di giornali utilizzati di tanto in tanto; non avrebbe bisogno neanche dell’accompagnamento musicale che segna le cesure drammaturgiche o delle luci che vogliono nel buio sottolineare una certa atmosfera o anticipare gli spostamenti dell’attore. Verrebbe da dire insomma che Stare meglio oggi non ha bisogno di una regia “drammatica”, ché il cuore dello spettacolo è invece oltre. È già tutto nella scrittura vivace e toccante come nella prova dell’interprete. De Ruggieri appunto, allampanato, vestito di grigio e con scarpe di camoscio ormai lise, sul volto un paio di occhiali che evidenziano la magrezza, è nello sguardo che l’attore lucano concentra il proprio lavoro, è in quegli occhi impacciati, tristi e sognanti che troviamo autenticità e passione.

Andrea Pocosgnich
twitter @andreapox

in scena fino al 17 novembre 2013
Teatro Cometa off
Roma

STARE MEGLIO OGGI
scritto e diretto da Giacomo Ciarrapico
con Carlo De Ruggieri
musiche di Giuliano Taviani
disegno luci Luca Barbati
ufficio stampa Emanuela Rea | PAV
produzione INTEATRO

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Andrea Pocosgnich
Andrea Pocosgnichhttp://www.poxmediacult.com
Andrea Pocosgnich è laureato in Storia del Teatro presso l’Università Tor Vergata di Roma con una tesi su Tadeusz Kantor. Ha frequentato il master dell’Accademia Silvio D’Amico dedicato alla critica giornalistica. Nel 2009 fonda Teatro e Critica, punto di riferimento nazionale per l’informazione e la critica teatrale, di cui attualmente è il direttore e uno degli animatori. Come critico teatrale e redattore culturale ha collaborato anche con Quaderni del Teatro di Roma, Doppiozero, Metromorfosi, To be, Hystrio, Il Garantista. Da alcuni anni insieme agli altri componenti della redazione di Teatro e Critica organizza una serie di attività formative rivolte al pubblico del teatro: workshop di visione, incontri, lezioni all’interno di festival, scuole, accademie, università e stagioni teatrali.   È docente di storia del teatro, drammaturgia, educazione alla visione e critica presso accademie e scuole.

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