Banner “Banner Danza in rete
Banner workshop di critica a inDivenire
Banner “Banner Danza in rete
Banner “Banner Danza in rete
Banner workshop di critica a inDivenire
HomeArticoliLa Madre, Medea della camorra di Mimmo Borrelli

La Madre, Medea della camorra di Mimmo Borrelli

Ci è riuscito il CRT a portare al Teatro dell’Arte La Madre, applauditissimo spettacolo di Mimmo Borrelli. Nonostante la crisi, nonostante i tagli, nonostante gli spettatori in sala potessero essere davvero pochi. E il pubblico milanese ha ringraziato con il tutto esaurito tutte le sere.

La prima cosa che colpisce, ne La Madre, è lo spazio scenico. Un teatrino allestito nel cuore del teatro: un utero materno – un antro stretto e buio – accoglie gli spettatori seduti su una sola fila lungo i due lati della caverna. La Madre è sul fondo, pronta a raccontare la sua storia, a tentare, forse, una redenzione dai propri peccati nella confessione al giudizio degli astanti. Le lastre cucite insieme a formare un pavimento tra le due file degli spettatori si aprono di colpo dischiudendo la terra e insieme ad essa la ferita della Madre: è lì sotto che va in scena la tragedia, nello scantinato-bunker che è allo stesso tempo casa e prigione, navata di una chiesa profanata e sottosuolo dal quale emergono le viscere di un’umanità in decomposizione. Il pubblico è chiamato ad assistere allo svolgersi dei fatti dall’alto di un vuoto nel quale sprofonda chi è senza salvezza. L’utero materno diviene la terra che risucchia i propri figli.

Anche più della scena colpisce la lingua forte e dura di Mimmo Borrelli, addolcita da una rima che non stride ma esalta, oltre alla qualità del testo e alla musicalità del dialetto flegreo, il contrasto tra l’ “alto” e il “basso” che si richiamano di continuo in questo spettacolo: Borrelli conferma così le sue già pluri-premiate doti di drammaturgo dimostrate con ‘Nzularchìa e ‘A Sciaveca (Premio Riccione Teatro 2005, Premio Tondelli per la drammaturgia 2007, Premio Eti-Olimpici del teatro come miglior spettacolo d’innovazione 2008, Premio Nike e Premio Girula 2009). La tragedia di Medea nella versione di Borrelli si intreccia ai mali del nostro tempo, ed è fatta del potere della camorra, della distruzione della famiglia, della mancanza di futuro, di malattia. La Madre è Maria Sibilla Ascione, interpretata da una valente e incisiva Milva Marigliano. Figlia di padre camorrista, proprietario terriero che si arricchisce con l’“oro rosso” delle coltivazioni di pomodori e quello nero dello smaltimento clandestino dei rifiuti tossici, è vittima della violenza fin da bambina, cresciuta nel disagio di un corpo maturato prematuramente.

Su questa Medea contemporanea Borrelli riflette un fatto di cronaca realmente accaduto nella campagna di Bacoli: gli estrogeni chimici con cui il padre fa maturare le verdure delle sue coltivazioni per aumentare gli introiti, portano la figlia a un sanguinamento prematuro, monito di una maternità che chiamerà altro sangue. Giasone è invece Francesco Schiavone detto Sandokanne (interpretato dallo stesso Borrelli), arrogante malavitoso che sgomita tra le cosche della camorra e per il quale Maria sarà pronta a tutto, anche a distruggere la propria famiglia e poi a vivere rinchiusa con i frutti di una “maternità che nasce dal vizio della lussuria e non dal volere”. I due figli nati da questo amore maledetto diverranno le vittime del dolore e della follia della donna, attaccati da una sindrome feto-alcolica perché allattati col vino (anche qui borrelli attinge a una storia vera). “I’ figlie so’ piezze ‘i sfaccimma”, recita il sottotitolo dello spettacolo: figli del peccato e del dolore, figli di un amore violentato, figli di un aborto non riuscito, figli mostruosi e innocenti che saranno mandati a morte, per volere ella madre e mano del padre. E la redenzione non arriva per nessuno.

In questo spettacolo fatto di estremi e di ossimori, l’alternarsi di bestemmie, insulti, durezza, marciume e allo stesso tempo poesia dà forza al testo, alla scena, alla regia e alla recitazione degli attori. La trasposizione di una Medea intrisa dei mali della contemporaneità, nelle forme che la camorra assume tra violenza, lotta per il potere e rifiuti tossici, si impreziosisce da una scrittura incisiva e delicata nella sua brutalità. Una brutalità complessa e ricercata in tutti gli aspetti dello spettacolo (il testo, la scenografia, le scelte registiche, la recitazione), che non punta a una banale commozione dello spettatore ma lo lascia vigile e annichilito. Anche dopo l’ultimo bellissimo e violento canto alla Madre, tumulato nel sottosuolo insieme a figli, padre, sangue, peccati, umori e rifiuti. In superficie rimane solo lei a cercare in un eterno rosario l’impossibile redenzione. Che il pubblico, unico testimone, ne abbia memoria.

Francesca Serrazanetti

24 – 29 febbraio 2012

Teatro Crt [cartellone 2011/2012]

Milano

Questo contenuto è parte del progetto Situazione Critica

in collaborazione con Stratagemmi

La madre

autore: Mimmo Borrelli

regia: Mimmo Borrelli

attori: Milvia Marigliano, Mimmo Borrelli, Serena Brindisi, Agostino Chiummariello, Gennaro Di Colandrea, Geremia Longobardo

scene: Luigi Ferrigno

costumi: Enzo Pirozzi

luci: Cesare Accetta

musiche: Placido Frisone

adattamento delle musiche alla scena: Antonio Della Ragione

assistente alla regia: Michele Schiano di Cola

assistente alla scene: durata: 88 minuti

Telegram

Iscriviti gratuitamente al nostro canale Telegram per ricevere articoli come questo

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Pubblica i tuoi comunicati

Il tuo comunicato su Teatro e Critica e sui nostri social

ULTIMI ARTICOLI

Valerio Binasco nelle ferite di Jon Fosse

Recensione. Dopo aver debuttato in prima assoluta al Teatro Carignano di Torino, La ragazza sul divano di Jon Fosse con la regia di Valerio...

Media Partnership

Contemporaneo Futuro: nel tempo della nuova visione

Presentiamo con un articolo in media partnership la IV edizione del festival Contemporaneo Futuro dedicato ai nuovi autori e ai nuovi pubblici a cura di Fabrizio Pallara che si svolgerà al Teatro India - Teatro Torlonia dal 10 al 14 aprile .