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Nonostante tutto, Kilowatt 2010: per l’8° anno Sansepolcro si fa festival

D monoscritture – foto di stefano partisani

Vorremmo parlarvi dell’energia del nuovo teatro, di quell’idea che spinge progetti come Kilowatt Festival, di quella forza che brulica in tutta la giovane arte performativa italiana, piena di intuizioni geniali, evocative o anche solo emozionanti, vorremmo parlarvi di un festival che si aggrappa al presente con i suoi 30 appuntamenti, con le tre prime nazionali che lo inaugureranno, con gli spazi dedicati alle arti visive, al live painting di Renzo Francabandera, alla musica, vorremmo parlarvi con passione del progetto Visionari dove la costruzione di una traccia della contemporaneità è stata lasciata al pubblico, vorremmo con la forza delle parole confezionarvi una limpida cartolina d’estate che vi mostri il Monastero di Santachiara rigoglioso di atti artistici, avremmo potuto. Avremmo potuto come molte volte abbiamo fatto, ma non lo facciamo, non possiamo cominciare a parlarvi di Kilowatt e di qualunque altra manifestazione simile senza spiegare che questa torna al nostro orizzonte estivo amputata.

Torna al suo Monastero rinunciando a 3 giorni e ad alcuni artisti causa gli scellerati tagli, arrivati anche a Sansepolcro decurtando il budget del 25%. Beninteso non vogliamo con questo sottrarre territorio all’arte, abbiamo già toccato l’ argomento più volte in precedenza, l’ultima in occasione dei fatti legati all’Eti, dunque chiediamo perdono se qualche lettore inizia a stancarsi, ma la nostra unica arma è quella di non abbassare mai la guardia, parlarne ad ogni amputazione, fin quando di quel corpo (quello teatrale) non rimarrà che un’ostinata escrescenza.
Gli operatori, organizzatori e artisti che mettono su il carrozzone di Kilowatt resistono e noi con loro, ma non per eroismo o ideologia, più che altro per necessità, necessità personale che forse in questo momento diventa anche storica.

E allora “Si salvi chi fa” come è recitato nel motto di Kilowatt nel suo ritorno dinnanzi al nostro orizzonte estivo per l’ottava volta, tante sono le edizioni di questo festival curato dalla Compagnia Capotrave con il contributo di Regione Toscana; Provincia di Arezzo; Comune di Sansepolcro; Comune di Anghiari; Comunità Montana Valtiberina Toscana; Azienda di Promozione Turistica di Arezzo; e di Piccini Spa, Coin Gas, Lucos e Banca di Credito Cooperativo di Anghiari e Stia; e la collaborazione di Università degli Studi di Siena, Facoltà di Lettere e Filosofia, sede di Arezzo, Rete teatrale aretina, MeaRevolutio(nae), Mercurio Promozioni, Progetto Zenobia, Vitamine.

Si salvi chi come loro promuove tre debutti nazionali e un progetto come quello dei Visionari. Ad aprire le danze, il 22 luglio, ci penserà Davide Batignani che nel suo Assolutamente solo porta in scena suo padre e tutte le trasformazioni che da questo incontro possono nascere; segue il debutto della compagnia ospitante Capotrave con Virus che vi farà discendere tra i meandri infausti di un futuro possibile e infelice; e poi i riminesi di Quotidiana.com con Sembra ma non soffro dove nel titolo è già trattenuta quell’ironia con cui lo spettacolo aprirà le ferite del dolore. Ma il resto della teatralità del festival è proprio responsabilità dei Visionari, un gruppo di spettatori non addetti ai lavori che si è riunito durante l’inverno per sciropparsi decine e decine di video arrivando a scegliere 9 spettacoli che speriamo rappresentino un frammento di contemporaneità e al contempo di futuro. Alcuni come Serate Bastarde di Dionisi, Kalsh di Francesca Foscarini, La metamorfosi di Città di Ebla (leggi la recensione) e Love Car di Macelleria Pasolini li abbiamo già incontrati sulla nostra strada a Teatri di Vetro (leggi il diario), gli altri: Carrozzeria Orfeo con Sul confine, D 2/2 monoscritture retiniche sull’oscenità dei denti del CollettivO CineticO e Francesca Pennini, Massimo Zenga con Variazioni, Who_man di Ariolfo_Varriale e Oht con Bios unlimited, li incontreremo con piacere sulla nostra strada, con tutti ci confronteremo. Chi vi scrive infatti, insieme al suo compagno di redazione Simone Nebbia, sarà uno dei fiancheggiatori, ovvero una ciurma di sguardi critici che si fermerà dopo ogni serata a discutere con gli artisti, a portare il proprio punto di vista, è da questa angolazione privilegiata che vi racconteremo Kilowatt e tutta la sua energia.

Andrea Pocosgnich

Dal 22 al 31 luglio 2010
Sansepolcro (Ar) – www.kilowattfestival.it

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Festival in nomination per i Premi Ubu 2010

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