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L’Ingegner Gadda va alla guerra di Fabrizio Gifuni incanta il Teatro Valle

La recensione dello spettacolo in scena fino al 14 novembre al Valle Di fronte alla forza del teatro di Fabrizio Gifuni il pubblico rimane colpito, affascinato, ma non è un fatto di divismo, come spesso accade, gli spettatori non riconoscono in lui solo il grande attore che con disinvoltura passa dal cinema alla televisione al palcoscenico, ma ne apprezzano le cristalline qualità artistiche rimanendo ammaliati dal suo talento attoriale...

Dovevate rimanere a casa coglioni: con Garcia e il Mulino di Amleto ci interroghiamo su finzione e verità

La recensione dello spettacolo in scena fino al 7 novembre alla Sala Grande del Teatro Orologio. Dovevate rimanere casa coglioni edito in Italia da Ubulibri nel volume Sei pezzi di teatro in tanti round vive, soprattutto nel suo incipit, di una metateatralità tipica della scena contemporanea e nello specifico è una danza per equilibristi sull'impervio terreno che separa finzione e realtà. E allora bisogna aver coscienza di ciò che la finzione è oggi...

La solitudine della violenza di Tony Clifton Circus: Il ritorno di Hula Doll

La recensione dello spettacolo visto al Festival torinese Prospettiva 2010 La solitudine della violenza. Triste è la solitudine di un clown, perché a ridere sono gli altri. È questo a farli cattivi. Perché il loro ridere è espressione della più pura cattiveria, la loro vitalità si nutre dei sentimenti forti – il godimento e la paura – che si generano all’ascolto, davanti alla più truce e pure quieta, in apparenza, clownerie. Violenza repressa e manifesta...

La coerenza delle contraddizioni: Rodrigo Garcia

Il racconto finale dal laboratorio di Garcia alla Biennale Teatro Elettricità. È quella scossa che va da un corpo a un altro, quella fiammata dell’anima che aggrega e disunisce, anche nello stesso tempo; ecco perché se ne avverte così tanto il segno, nel giorno di chiusura di una creazione brulicante, perché il senso è proprio negli elementi che fanno cortocircuito: qualcosa finisce, si avvia a concludersi ...

Pilade di Pasolini e lo spettacolo “parodia” di Bruno Venturi

La recensione dello spettacolo con Manuela Kustermann visto al Teatro Vascello di Roma. Fino all'ultimo momento mi sono chiesto se fosse il caso di scrivere questo pezzo. Forse alcuni di voi credono sia un piacere per noi scrivere recensioni negative, no, non siamo insaziabili creature a caccia di bruttezza. Certo alcune volte il piglio ironico ci aiuta a parlarvi di questa o quell'altra opera da evitare, ma vi giuro che alla lunga l'ironia ...

La cattività imbizzarrita: frammenti di creazione, sulla cattiva strada

Continua il racconto del laboratorio di Rodrigo Garcia alla Biennale Teatro. Il secondo giorno si va sul palco, “pezzi di teatro in tanti round” si direbbe, citando la raccolta Ubulibri dedicata a Rodrigo Garcia. In scena va la fragilità dell’equilibrio: Giuseppe è un regista e non vuole fare l’attore, ama il teatro dialettale ma qui fa da secondo a Garcia e s’è trovato a fargli da traduttore fin dal primo giorno, in ogni occasione...

Al Romaeuropa Massimiliano Civica ancora su Shakespeare: Un sogno nella notte dell’estate

La recensione dello spettacolo in scena fino al 31 ottobre al Teatro Vascello. Un sogno nella notte dell'estate, così Massimiliano Civica ha intitolato il suo ultimo lavoro, è una scommessa e un rischio per un festival come Romaeuropa votato alla sperimentazione dei linguaggi. Contribuire alla produzione e ospitare un regista come Civica dimostra però che le linee su cui la sperimentazione viaggia sono molteplici...

The best of, una nota sul greatest hits di Babilonia Teatri a Romaeuropa

La recensione dello spettacolo visto al Teatro Palladium di Roma. Preparano la strada verso un nuovo ritorno, verso l'ennesima conquista di Roma. E più che altro mi sembra sia un modo per mettere a posto le proprie idee, le proprie cianfrusaglie, fare i conti con il passato senza remore, senza paura o equilibrismi estetici, senza l'angoscia del grande artista costretto a creare qualcosa di nuovo, anche perché qualcosa di nuovo è già in forno...

Paso doble su Giorni Felici, due spunti sullo spettacolo di Bob Wilson visto al Teatro Valle

Dopo il racconto dello splendido Krapp's last tape Teatro e Critica vi propone due diversi pensieri sul secondo spettacolo di Robert Wilson presentato al Teatro Valle: l'analisi critica puntuale e appassionata di Matteo Antonaci e lo slancio di Simone Nebbia per il quale il lavoro di Wilson diventa un trampolino per meditare sul ruolo dell'arte e la sua fruibilità... [6 commenti]

Una preghiera polemica su Giorni Felici di Bob Wilson

Dallo spettacolo in scena al Valle più che una recensione, una riflessione sul ruolo dell'arte. Giorni felici. I giorni sono felici per alcuni, in questo mondo. Non per tanti altri. I giorni sono felici quando tutto funziona, quando gira bene la vita tutta attorno, i giorni felici sono quelli di chi ce la fa sempre, di chi conosce e dimostra la conoscenza, di chi si nutre di cultura, la capisce, ne “mastica”, ne sa parlare. I giorni sono felici per l’elite, per l’alta società. I giorni non sono così felici per l’altra, società, per chi non ha questa fortuna, e nel mondo sono davvero tanti, troppi in tutto il nostro pianeta abitato che non avrebbero tratto nulla dallo spettacolo il cui titolo ripeto da qualche riga, Giorni Felici, portato in scena da Bob Wilson per testo di Beckett e straordinaria interpretazione di Adriana Asti...

La metafora e l’oggetto: Robert “Bob” Wilson incontra Adriana Asti in Giorni Felici

La recensione dello spettacolo in scena al Valle. Dopo aver aperto le monografie di scena del Teatro Valle di Roma con L’ultimo nastro di Krapp (di cui lui stesso è attore protagonista - leggi la recensione), Robert “Bob” Wilson, visionario regista drammaturgo e pilastro della storia del teatro contemporaneo, chiude il suo dittico su Samuel Beckett con Giorni Felici. Apice della ricerca drammaturgica dell’artista irlandese, che con questo dramma di conversazione porta alle estreme conseguenze il processo di svuotamento delle componenti significative del teatro, Giorni Felici è un cupo inno alla vita nell’illusione continua e ostentata della felicità...

A life in three acts di Mark Ravenhill a Prospettiva 2 di Torino

La recensione dello spettacolo in proma nazionale visto a Cavallerizza Reale di Torino. A life in three acts di Mark Ravenhill, spettacolo proposto in prima nazionale a Prospettiva 2 di Torino, che definirei dedicato, donato alla prova d’attore sopra le sue cose, la sua memoria, di quella straordinaria interprete del teatro anglosassone e non solo che è ancora Bette Bourne...

Bizarra: è nata una stella, per davvero. All’Angelo Mai debutto tra gli applausi per il progetto di Manuela Cherubini

La recensione della prima puntata andata in scena in un Angelo Mai strapieno. Se mai ci fosse stato qualcuno che nutriva qualche dubbio sul progetto di Manuela Cherubini and Friends (ovvero Psicopompo Teatro Angelo Mai e Fattore K come principali motori produttivi) ieri sera sicuramente si sarà ricreduto. E' vero che era la prima serata di un percorso costruito nel migliore dei modi possibili per quello che riguarda la comunicazione ...

Romaeuropa Festival: l’universo marino secondo Dewey Dell

La recensione dello spettacolo andato in scena al Teatro Palladium per il Romaeuropa Festival 2010. Nato dalla rielaborazione dell’omonima breve performance ispirata all’immaginario fantastico dell’universo marino, Cinquanta Urlanti Quaranta Ruggenti Sessanta Stridenti, ultimo spettacolo dei giovani Dewey Dell, è al contempo cartina di tornasole dell’estetica e della poetica della compagnia e ipotetico punto di svolta...

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Il contemporaneo è ancora il futuro

Un viaggio nel festival dedicato alle nuove generazioni diretto da Fabrizio Pallara e programmato dal Teatro di Roma negli spazi di Torlonia e India. IL...