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REMOTE ROMA (di Rimini Protokoll)

Questa recensione fa parte di Cordelia di giugno 25

Rimini Protokoll da oltre vent’anni esplora e reinventa il dispositivo performativo per sondarne le possibilità, indagando il presente e guardando al futuro. Con Remote X, format di audiowalk andato in scena nelle più grandi capitali del mondo ed arrivato a Roma tramite il festival Sempre Più Fuori, Stefan Kaegi e i sound designer Niki Neecke e Tobias Koch invitano il pubblico a prestarsi a un puro esperimento di eterodirezione. Quella dose di abbandono sempre implicitamente richiesta nella fruizione di questo genere – la camminata sonora – ormai molto frequentato, viene esplorata in quanto tale. Fino a che punto siamo disposti cedere la nostra libertà, rinunciare all’arbitrio? E cosa succede deleghiamo la nostra volontà a un’intelligenza artificiale cosciente di non avere una coscienza? Il percorso coinvolge circa 50 spettatori convocati all’interno del Cimitero monumentale del Verano. L’inizio è una visita guidata meditata, un invito a posare lo sguardo su pietre e lapidi e interrogandole sondare noi stessi. Nell’attraversamento, quella voce asettica esplora l’umano, lo guarda con stupore, senza celare il proprio ruolo di comando: sa che lo spettatore glielo riconosce pienamente. Così si attraversa la strada solo ad un suo segnale e non quando il buon senso ci dice che è più sicuro. Si giudica il paesaggio urbano nella sua incoerenza. Si improvvisa una manifestazione senza fondamento. Si scopre di essere un’orda, un insieme di individui isolati ma tutti al servizio di una volontà che non ha corpo. Si violano degli spazi riservati ad un altro tipo di attraversamento: un reparto di un ospedale, una cappella. Ci si ritrova divisi in gruppi con prerogative e privilegi diversi. Ma con la forza e l’autorizzazione del gruppo ci si libera anche di inibizioni, pose sociali, convenzioni. Si balla nei vagoni della metro, ci si guarda negli occhi attorno a una fontana. Finché, con un’ultima scalata in cui la coscienza si mescola alla fatica, si raggiunge il punto più alto: lì tutto si dissolve, la città riprende i contorni che per routine gli diamo e ognuno torna – suo malgrado? – responsabile di se stesso. (Sabrina Fasanella)

Visto in anteprima al festival Sempre Più Fuori Ideato e diretto Stefan Kaegi, sound design Niki Neecke e Tobias Koch, co-produzione internazionale Cranpi, Rimini Protokoll e Goethe-Institut Roma.

Cordelia, giugno 2025

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