Banner workshop di critica a inDivenire
Banner workshop di critica a inDivenire
Banner workshop di critica a inDivenire
Banner workshop di critica a inDivenire
Banner workshop di critica a inDivenire
HomeCordelia - le RecensioniANNA KARENINA (regia di Luca De Fusco)

ANNA KARENINA (regia di Luca De Fusco)

Questa recensione fa parte di Cordelia di dicembre 23

Forse solo in bianco e nero può andare in scena oggi un adattamento teatrale del romanzo di Lev Tolstoj. È la scelta di Luca De Fusco: un velatino chiude il boccascena inghiottendo la luce disegnata per tagli e colori drammatici. Su questa parete invisibile si staglieranno immagini video che andranno a interagire con la scena – un’imponente stazione ferroviaria di vetro, legno e ferro. L’adattamento drammaturgico di Gianni Garrera e di De Fusco restituisce con esattezza i nodi narrativi, pur con la scelta non sempre felice di affidare al personaggio il racconto in terza persona dei propri stati d’animo: la tecnica dell’a parte a tratti diventa auto descrizione che crea ridondanza tra la parola detta e quella evocata. La recitazione affettata asseconda l’originale spaccato storico e sociale, ma tale coerenza non aiuta nel tentativo di per sé difficile di rendere giustizia a chi dà il titolo all’opera. Galatea Ranzi ha l’aria aristocratica e la voce flautata, ma certi manierismi, la studiata sfrontatezza e la volubilità frivola, rendono difficile entrare in empatia con una donna vittima di se stessa, la cui lotta interiore per la libertà diventa tortura e autodistruzione, fino alla morte, punizione da lei stessa augurata. Gli uomini che ha intorno le fanno da padre: amanti, fratelli o mariti, sono in ogni caso esseri dotati di maggiore razionalità pur nella debolezza (emblematica è la prima apparizione di Karenin, sospeso in prima, illuminato da un taglio di luce calda, quasi un dio punitore che schiaccia Anna nel luogo in cui poco prima aveva accanto Vronskij). Si è spinti a ragionare sull’opportunità di mettere in scena la vicenda di questa donna (e delle altre, che non ne escono meglio) con una coerenza che sottolinea le spigolature dell’opera: Tolstoj stesso continua a scrivere altre cinquanta pagine dopo la morte della sua protagonista, offrendo redenzione ai suoi sopravvissuti, punendola con l’oblio. (Sabrina Fasanella)

Visto al Teatro Quirino Di L. Tolstoj. Regia di Luca de Fusco. Con Galatea Ranzi, Con Debora Bernardi, Francesco Biscione, Giovanna Mangiù, Giacinto Palmarini, Stefano Santospago, Paolo Serra, Mersila Sokoli, Irene Tetto. Adattamento Gianni Garrera e Luca De Fusco. scene e costumi Marta Crisolini Malatesta. luci Gigi Saccomandi. Musiche Ran Bagno. Coreografie Alessandra Panzavolta. Proiezioni Alessandro Papa. Aiuto regia Lucia Rocco.

Cordelia, dicembre 2023

Telegram

Iscriviti gratuitamente al nostro canale Telegram per ricevere articoli come questo

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Pubblica i tuoi comunicati

Il tuo comunicato su Teatro e Critica e sui nostri social

ULTIMI ARTICOLI

Il contemporaneo è ancora il futuro

Un viaggio nel festival dedicato alle nuove generazioni diretto da Fabrizio Pallara e programmato dal Teatro di Roma negli spazi di Torlonia e India. IL...