Banner workshop di critica a inDivenire
Banner workshop di critica a inDivenire
Banner workshop di critica a inDivenire
HomeCordelia - le RecensioniFAG/STAG. AMICI DI GENERE (di Gabriele Colferai)

FAG/STAG. AMICI DI GENERE (di Gabriele Colferai)

Questa recensione fa parte di Cordelia, giugno 2023

Ha vinto il FringeMI nell’edizione dell’anno scorso conquistandosi un posto nella programmazione del Teatro Elfo Puccini (rassegna Nuove Storie), partner del festival. In realtà Fag/Stag. Amici di genere, prodotto da Dogma Theatre Company, è un lavoro tutt’altro che italiano, tutt’altro che milanese come il festival che l’ha lanciato. Le sue origini affondano in territori più remoti e desertici, come quelli degli orizzonti australiani: Jeffrey Jay Fowler & Chris Isaacs sono gli autori che ne firmano la drammaturgia lasciando tuttavia ampio margine alla rivisitazione e all’appropriazione da parte di chi la interpreta. Lo sanno bene Gabriele Colferai (anche regista dell’opera) e Angelo Di Figlia che in quel testo ci sguazzano, pasticciano, giocano e si divertono mescolando teatro e stand up comedy e offrendo una nuova geografia identitaria – dai sapori tipicamente milanesi – ai luoghi che lo popolano. Qui Ludo e Giammy sono due amici single (da fag stag, etimologicamente maschio senza compagna) che si ritrovano ad essere invitati al matrimonio di una ex in comune. Sulla soglia dei trenta vivono spaesati, quasi inconsapevoli della loro stasi esistenziale, bloccati dalla paura di diventare grandi e trovando il massimo godimento nelle nottate passate a sfidarsi alla play e a “matchare” su Tinder/Grindr. Allora durante il rituale del rimorchio si fanno da spalla, ammiccano e bisticciano come accade nelle amicizie di una vita. Eppure, nulla riesce a togliergli di dosso quella sensazione di vuoto e inconcludenza. Con un linguaggio immediato e nudo, diretto e scarnificato, Colferai e Di Figlia ci accompagnano in un viaggio che fin troppo conosciamo, ma lo fanno con dolce amarezza, con lo scherno di un riso e una consapevolezza che piace e si compiace della città che racconta. Non rimane che prendere parte a quel salto finale, nelle braccia dell’altro, prendere la rincorsa e buttarsi di nuovo nel flusso della vita. (Andrea Gardenghi)

Visto al Teatro Elfo Puccini. Crediti: di Jeffrey Jay Fowler & Chris Isaacs, regia di Gabriele Colferai, con Gabriele Colferai e Angelo Di Figlia, produzione Dogma Theatre Company, spettacolo vincitore del FringeMI 2022

Recensioni su Cordelia, giugno 2023

Telegram

Iscriviti gratuitamente al nostro canale Telegram per ricevere articoli come questo

Andrea Gardenghi
Andrea Gardenghi
Andrea Gardenghi, nata in Veneto nel 1999, è laureata all’Università Ca’ Foscari di Venezia in Conservazione e Gestione dei Beni e delle Attività Culturali. Prosegue i suoi studi a Milano specializzandosi al biennio di Visual Cultures e Pratiche Curatoriali dell’Accademia di Brera. Dopo aver seguito nel 2020 il corso di giornalismo culturale tenuto dalla Giulio Perrone Editore, inizia il suo percorso nella critica teatrale. Collabora con la rivista online Teatro e Critica da gennaio 2021.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Pubblica i tuoi comunicati

Il tuo comunicato su Teatro e Critica e sui nostri social

ULTIMI ARTICOLI

Il contemporaneo è ancora il futuro

Un viaggio nel festival dedicato alle nuove generazioni diretto da Fabrizio Pallara e programmato dal Teatro di Roma negli spazi di Torlonia e India. IL...