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Occupazione Comédie Française: il comunicato degli attivisti

Occupazione Comédie Française (come accaduto già a diversi teatri in tutta la Francia la storica istituzione teatrale è stata occupata negli scorsi giorni), pubblichiamo qui il comunicato degli attivisti

Dalle ultime news sembra che i sindacati abbiano trovato un accordo, qui i dettagli con gli aggiornamenti Teatri in rivolta a Parigi: sono entrati alla Comédie-Française.

Si ringrazia Nicoletta Barbarito per la traduzione


Comunicato degli/delle occupanti della Comédie Française

Mercoledì 27 aprile 2016

Noi lavoratori e lavoratrici intermittenti, precari/precarie, studenti/studentesse, salariati/salariate, membri di Nuit Debout*, disoccupati/disoccupate, lavoratori e lavoratrici delle Poste, abbiamo occupato la sala Richelieu della Comédie Française e fatto annullare lo spettacolo di ieri sera.
Tale iniziativa denuncia gli atti di violenza della polizia che hanno avuto luogo davanti al teatro dell’Odéon lunedì sera e martedì. È inaccettabile che un luogo pubblico e culturale subisca l’assedio delle forze dell’ordine: noi esigiamo che questo teatro sia aperto.
Noi ci inseriamo nell’onda coordinata delle attuali occupazioni di teatri: i Teatri Nazionali dell’Odéon e di Strasburgo, i Centri Drammatici Nazionali di Bordeaux, Caen, Lille e Montpellier.

Obbiettivo di queste occupazioni è denunciare la negoziazione attualmente in corso dell’indennità di disoccupazione del regime degli intermittenti. Da una parte, è inaccetabile l’inquadramento organizzato dal MEDEF* e CFDT*: noi rifiutiamo il ricatto del padronato che vorrebbe, da ora fino al 2020, col pretesto di “fare economia”, ridurre del 25% gli assegni degli intermittenti che già diminuiscono di anno in anno.
Dall’altra parte, noi esigiamo un sistema d’indennizzazioni che sia finalmente solidale, adatto alla discontinuità del lavoro e perenne: il Coordinamento d’Intermittenti e Precari come la CGT*Spettacolo presenta proposte in tal senso.
Infine, esigiamo l’esclusione del MEDEF* dell’UNEDIC in attesa di una introduzione del paritarismo. Qualsiasi economia sulle spalle di disoccupati e precari, uomini e donne, è inammissibile!

Noi lottiamo contro un sistema basato sullo sfruttamento e sulla precarietà. Il progetto di legge sul lavoro, il decreto solco e la nuova convenzione collettiva dei ferrovieri, il piano Hirsch degli ospedalieri, servono infatti agli stessi interessi, quelli del padronato.
Da numerose settimane, questi vari settori organizzano il contrattacco e si mobilitano attraverso giornate comunitarie di azione e sciopero. Non fermiamoci a questo punto: gli/le intermittenti hanno già votato a favore dello sciopero a partire dal 28; ieri, i ferrovieri di Austerlitz* riuniti in assemblea generale hanno votato lo sciopero a partire dal 26 fino almeno al 28. Vogliamo poterci riunire liberamente ed esigiamo che si tenga un’assemblea generale aperta a tutti/tutte nel teatro dell’Odéon mercoledì 27 aprile.

Questa determinazione della quale abbiamo finora fatto prova mostra che siamo pronti/pronte ad organizzarci insieme per la giornata del 28 e in seguito: soltanto lo sciopero generale farà piegare il governo.
Tocca a coloro che lottano decidere i mezzi d’azione: ci uniremo agli incontri dei settori in lotta per la convergenza questo giovedì a partire dalle 18 a République* convocato da Nuit Debout,* Zadisti* e dal collettivo sindacale Bloquons Tout *, dal Coordinamento Nazionale Studentesco e chiamiamo gli altri settori a fare lo stesso.

Tutti /tutte insieme in sciopero e in strada giovedì 28 aprile e oltre!

Gli/le occupanti della Comédie Française
* Nuit Debout, Bloquons Tout, Zad (qui “gli Zadisti”) sono dei collettivi contestatori. Il secondo vuol dire Blocchiamo Tutto; Zad_zone
* MEDEF è il sindacato del padronato;
* CGT è la CGIL francese (Confédération Générale du Travail)
* Austerlitz è una delle stazioni ferroviarie di Parigi
* République è una piazza centrale di Parigi
* Intermittenti= quei lavoratori dello spettacolo che lavorano saltuariamente

 

Leggi anche la pagina della notizia, con gli aggiornamenti Teatri in rivolta a Parigi: sono entrati alla Comédie-Française

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