banner NidPlatform 2024
banner NidPlatform 2024
banner NidPlatform 2024
HomeIDEEPoliticheLa Tempesta 10 - Titoli di coda

La Tempesta 10 – Titoli di coda

Tempesta 10Si chiude, si va. Si smobilita nella sala al primo piano con vista mare, che poi a Venezia più che una promessa scintillante, alcune volte è una minaccia. Perché l’acqua era alta questi ultimi giorni, il tempo stava girando. E forse è questo il clima che si sente dentro ogni volta che un’avventura simile si avvia alla conclusione. Nel teatro – sola fra tutte le arti – l’unica opportunità di ravvivare esperienze precedenti, rivivere ciò che più non esiste, è la capacità di trasmettere e accogliere una testimonianza, assimilando il principio di relazione nella continuità, nel divenire. In teatro non si dimentica, non si fa cadere dietro le spalle il tempo vissuto: questo è, ora, perché questo è stato.

E allora che la redazione de La Tempesta con il suo direttore Andrea Porcheddu lascia la Biennale, c’è da fare la misura degli incontri e delle malinconie, tutto ciò che si lascia, tutto ciò che si porta con sé. Nessuna recensione, niente più da presentare se non la fase finale dei laboratori shakespeariani che a quest’ora sarà già conclusa. Niente che sarà. Ma già dare conto di cosa è stato e lasciare poi all’immagine, alla visione, i titoli di coda. La redazione allora si concede in prima pagina – sotto un bellissimo lavoro ibrido ottenuto fra una fotografia di Futura Tittaferrante e un sovra-illustrazione di Mariagiulia Colace, alle quali spetterà tutta la seconda pagina – di mescolare il lavoro giornalistico con i primi ricordi, miscela di tempi verbali che sperimentano già la confusa appartenenza a pochi giorni di festival che da domani saranno parte di un sogno precedente. Ma è l’editoriale di oggi, a firma del responsabile Roberta Ferraresi per la prima volta in pagina, cui spetta il compito di comprendere e testimoniare, già, anche sé stessi: che cos’è La Tempesta? A cosa serve? Come si inserisce nello stato della critica nazionale in anni di fermento e partecipazione? Il mare stava appaiandosi alla banchina, il vento iniziava a soffiare quella polvere d’acqua come un presentimento, si alzava una nube vaporosa: nel seno si addensa un grumo di salsedine, dove si attenua una Tempesta passata, già il mare ne promette una nuova. (S.N.)

Scarica il pdf – La Tempesta numero 10  – domenica 11 agosto 2013 

Tutti i numeri de “La Tempesta”

Vai al programma della Biennale Teatro 2013

info: www.labiennale.org/it/teatro

Telegram

Iscriviti gratuitamente al nostro canale Telegram per ricevere articoli come questo

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Pubblica i tuoi comunicati

Il tuo comunicato su Teatro e Critica e sui nostri social

ULTIMI ARTICOLI

Medea’s Children di Milo Rau. Il sesto atto della tragedia

Recensione. Milo Rau alla Biennale Teatro 2024 ha portato in prima nazionale l'ultimo capitolo di un ciclo in cui i fatti di cronaca dialogano...