Questa recensione fa parte di Cordelia di luglio-agosto 25

Nel solco di un percorso di ricerca ancorato all’ibridazione tra il corpo e il panorama circostante – sia esso naturale, musicale, umano – Nicola Galli lega la sua inquieta indagine coreografica alle note distorte e contaminate del violino eclettico di Rodrigo D’Erasmo in Sconfinamenti. Il patto è reciproco: lo spettacolo si annuncia come performance d’improvvisazione coreutica e musicale, nel quadro di luce che ne definisce gli unici confini. Uno alla volta, coni di luce a contrasto – calda per la musica ammaliante di D’Erasmo, fredda per il corpo frazionato di Galli – rivelano e nascondono il percorso. Al suo interno Galli si muove, burattino senziente: ogni sua articolazione risponde alle sferzate dell’archetto, suoni che rompono registri e sovrappongono panorami emotivi. Quello che dovrebbe essere un reciproco influenzarsi si rivela gioco di potere, dove la musica prende il comando e il corpo ne è assoggettato, sospinto, animato. Neanche per un momento il gesto di Galli si scolla dal suono, pur esplorando derive sempre nuove, disegnando geometrie impossibili, conquistando progressivamente e in ogni direzione l’ampio palcoscenico del teatro Ristori. Il danzatore raccoglie nell’equilibrio tra tensione e rilascio una sorta di ipnosi cinetica, esplorazione che si muove sul confine tra il racconto iniziatico e l’esercizio di stile. Il gesto del musicista – la cui presenza scenica è significativa – è magnetico quanto l’attrito che fa cantare le corde: l’aria ne è elettrificata e il riverbero sembra incatenare il danzatore, docilmente abbandonato al suono, di cui si fa sintesi visiva. L’incantesimo trova il suo scioglimento solo quando – chissà se per volontà o felice approdo della performance improvvisata – i due protagonisti si fanno vicini, bagnati dalla stessa luce. La traiettoria dei loro sguardi finalmente si incontra. Il rito è compiuto. (S. Fasanella)
Visto al Teatro Ristori di Cividale Del Friuli – Mittelfest 25. Con Rodrigo D’Erasmo e Nicola Galli. Produzione Fondazione Teatro Ponchielli di Cremona TIR Danza