Questa recensione fa parte di Cordelia di luglio-agosto 25
Uno spettacolo mai avvenuto e un’intervista incentrata sulla presunta messinscena. Sono queste le premesse su cui si fonda Pigiama Party di Collettivo Badalam B–side. Tra Alessia Sala, Giacomo Tamburini e Antonio “Tony” Badalam, che prendono posto in scena su tre sedie di plastica rossa, si delinea una dinamica che vede instaurarsi una relazione dialogica tra intervistatore e intervistati. Questi ultimi, come ci è dato intuire, sono gli attori che hanno appena calcato le scene, in una sovrapposizione tra il ruolo fittizio e la loro effettiva funzione sul palcoscenico. Vengono ripercorse verbalmente scene chiave della presunta messinscena, che ha tutta l’aria di essere stata mastodontica, cedendo alla più sfrenata fantasia. Lo spettatore non può che vivere lo spettacolo mai visto visualizzandolo tramite le parole di chi lo racconta in maniera frammentata, con continui riferimenti a elementi che si presuppongono condivisi nel patto silente tra attori e pubblico, ma che non sussistono. Sottilmente, l’intento sembrerebbe quello di insinuare in chi guarda un vago senso di FOMO, “fear of missing out”, con cui si intende la paura di essere rimasti indietro o essere stati lasciati da parte rispetto a un contenuto o una nozione che pare dominio di tutti, per quanto non si abbia modo di accertare la sua veridicità. Ci sentiamo inevitabilmente tagliati fuori, affaticati nel cercare di tenere il passo con una società che va sempre più veloce, che ci ingozza di informazioni, senza darci il tempo di assimilarle o verificarle. È dunque con una leggera sensazione di panico che assistiamo al dispiegarsi di scene sempre più assurde, dal momento in cui l’attrice si mette ad allattare un peluche dichiarandolo suo figlio, a quando nel provare una scena extra finiscono per uccidere il presentatore, con tanto di schizzo di sangue finto. L’assurdo e lo scopo decostruttivo si intrecciano in una struttura definita che rinchiude all’interno di un recinto il potenziale distruttivo della messa in discussione. Di quell’onda imponente non ci arrivano che poche gocce. È solo questione di tempo, prima che collassi su di noi. (Letizia Chiarlone)
Visto a Terreni Creativi. Ideazione Antonio “Tony” Baladam, Rebecca Buiaforte drammaturgia e regia Antonio “Tony” Baladam interpreti Alessia Sala, Giacomo Tamburini, Antonio “Tony” Baladam co-produzione Teatro Gioco Vita, La Piccionaia Centro di Produzione Teatrale. Foto Luca Del Pia