Banner workshop di critica a inDivenire
Banner workshop di critica a inDivenire
Banner workshop di critica a inDivenire
HomeCordelia - le RecensioniLE TROIANE (Regia Carlo Cerciello)

LE TROIANE (Regia Carlo Cerciello)

Questa recensione fa parte di Cordelia di gennaio 24

Si va all’Elicantropo perché si sceglie un discorso complesso di teatro; di un teatro che cerca tra le sue varie formulazioni per raccontare ciò che lo anima. Anche la terribilità del mondo. Lì vivono quelle vecchie storie che non smentiscono il presente. E i quattro meravigliosi volti di donne funestate nel loro femminile, di attrici solide e acute e brillanti nel restituire la dignità dei pianti, sono antichi e presenti, sono assoluti. Sedute abbandonate su una spiaggia, vestite di nero e simili a statue di sale, le troiane Ecuba (Imma Villa), Andromaca (Serena Mazzei), e Cassandra (Mariachiara Falcone) guardano il mare da cui arrivano gli ultimi echi del disastro che le ha fatte orfane e vedove, sole. Sempre dal mare, una voce metallica ribadisce il dominio feroce della Grecia, di quell’Europa barbara che non ha alcun riguardo delle esangui vittime. Poco distante da loro, esposta da sola e vestita di bianco, Elena (Cecilia Lupoli) sonnecchia sotto un ombrellone; accanto a lei c’è un vecchio cavallino a dondolo di legno. Elena, col suo insopportabile e vezzoso esprimersi, è l’egemonia europea e occidentale tutta, dominante persino negli interessi e nelle narrazioni dei conflitti. Eppure, non è di certo per la “puttana” spartana che la guerra ha avuto inizio, quantunque quel terribile pretesto serve a mascherare ragioni anche più terribili. Le ragioni si riversano nella follia distruttrice di Cassandra, galvanizzata dalla vendetta, nell’algido tormento di Andromaca, astiosa nei confronti della vecchia Ecuba che, da madre di Paride, ha in sé la colpa. Le ragioni sono anche nei lamenti di Elena, venduta dagli dei come schiava per gli appetiti di Paride e, per puro inganno, diventata la causa di tanti dolori. Euripide e Seneca, poi Sartre, nel maneggiare il mito per attribuirgli la profondità della Storia, hanno restituito le parole alle durezze del reale. Carlo Cerciello accoglie con sensibilità l’ispirazione. Oltre il mito, viene esibita con fraterna devozione la bandiera della Palestina.

Visto a Teatro Elicantropo; Crediti: Da Euripide, Sartre, Giraudoux, Seneca; Regia Carlo Cerciello; Con Ima Villa, Mariachiare Falcone, Cecilia Lupoli, Serena Mazzei; Aiuto regia Aniello Mallardo.

Cordelia, gennaio 2024

Telegram

Iscriviti gratuitamente al nostro canale Telegram per ricevere articoli come questo

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Pubblica i tuoi comunicati

Il tuo comunicato su Teatro e Critica e sui nostri social

ULTIMI ARTICOLI

Il contemporaneo è ancora il futuro

Un viaggio nel festival dedicato alle nuove generazioni diretto da Fabrizio Pallara e programmato dal Teatro di Roma negli spazi di Torlonia e India. IL...