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“Habitat” – la nuova produzione di Compagnia Ordinesparso. #sponsor

“Habitat” – la nuova produzione di Compagnia Ordinesparso | pensieri di inizio lavori

“Habitat – incertezza umana” è il titolo della nuova produzione della Compagnia Ordinesparso di Sarzana (SP), produzione che vedrà una nuova reinterpretazione del poema omerico dell’Iliade. Lo spettacolo sarà frutto di una residenza artistica, la residenza “Habitat”, dove undici attori ed attrici si confronteranno per dieci giorni presso lo spazio NIN di Sarzana. Le attrici e gli attori scelti provengono da varie parti d’Italia e hanno formazioni variegate, così da provare a rendere la complessità del testo di ispirazione grazie alle loro differenze.

“Habitat – incertezza umana” verrà messo in scena in anteprima l’undici luglio a Sarzana, nel contesto del “Sarzana Opera Festival” – festival operistico ormai decennale – nella suggestiva Piazza Matteotti.

Nell’intento di fornire al pubblico il contesto artistico da cui nascerà la pièce, doniamo qui di seguito alcuni pensieri di chi condurrà i lavori:

Tutto nasce e muore: da questo semplice concetto parte il pensiero di raccontare la meravigliosa incertezza che la vita ci dona.

Possiamo nascere e morire un milione di volte in questa vita e così ogni attore in scena morirà e vivrà più volte: durante il training, ogni giorno, creerò un percorso che faccia alternare momenti di assoluta pienezza ad assoluta mancanza, oscilleremo su queste emozioni.

La scelta dell’Iliade parte da qui: oscillare fra essere un dio ad essere una persona.

In scena dovrà sentirsi tutto questo continuamente, ogni spettatore dovrà innamorarsi, gioire e piangere per ogni personaggio, dovrà identificarsi con uno di loro e vivere quel percorso con lui.

Costruire lo spettacolo attraverso le emozioni che gli attori vivranno i giorni della residenza, lavorare singolarmente su ognuno di loro – un lavoro artigianale su ogni attore – che sarà fulcro dello spettacolo: l’attore come luce. Ogni attore potrebbe vivere un monologo per poi tutti insieme creare una moltitudine di colori, di tremenda vita.

Lo spettacolo sarà l’inizio di una ricerca verso l’attore che deve essere sempre più consapevole di ogni cosa che succede sia dentro che fuori la scena, un attore che pretende che ci sia il suo tocco in quello che vive, un attore artista che graffia, danza e vive ogni secondo della costruzione della scena e dello spettacolo.

“Crediamo nei riti, nella magia del non detto, nello spasmo del cuore quando si innamora. Crediamo nel teatro che fa esplorare noi stessi e il mondo, nell’arte che nessuno può guardare senza uno stupore antico, nei maestri che da sempre hanno ragionato in noi. Crede nella scrittura e nella lettura, pur consapevole che non è possibile racchiudere la vita in un testo fatto solo di parole: non è possibile andare a mettere confini laddove non esistono limiti di luoghi, di lingue e di persone.”

Io sono pronto a liberare tutto questo.

Giovanni Berretta, regia

Un grande funerale di intenzioni. Potremmo identificare così, se ce ne fosse bisogno, l’ostinato movimento scenico che si respira, andando a scandagliare l’Iliade.
Ma di certo è preferibile abbandonarsi a un linguaggio che pervade e trapassa i corpi di questi archetipi senza tempo che governano il testo.
Il senso che noi cercheremo di dare, è quello di un eterno ritorno all’errore, una caduta senza limiti che sbaraglia ogni preconcetto di bene e di male.
Attraverso le parole granitiche con cui abbiamo la fortuna di poter giocare e i corpi di undici  giovani attrici e attori, affrontare una montagna incantata, non può e non deve farci paura.

Jonathan Lazzini, co-regia ed in scena

L’Iliade è una guerra voluta dai padri e combattuta dai figli, come tutte le guerre combattute. Da questo presupposto si cerca di indagare i personaggi lasciati da Omero, uomini fragili dominati da Déi ancor più fragili, che finisco per essere vittime dei propri ruoli.

Non c’è spazio per l’evoluzione nei poemi omerici, ogni uomo nasce con un destino che non è possibile modificare ed il dramma per ognuno è quello di dover scendere a patti con la propria immutabilità.

Il tentativo drammaturgico è stato quello di rendere visibile questo dramma di ogni personaggio e allo stesso tempo mantenere la coralità necessaria per restituire il perpetuo movimento della guerra presente nell’Iliade.

Alessandro Beghini, drammaturgia


Il lavoro di composizione delle musiche si svolgerà a partire da alcuni elementi della musica dell’antica Grecia: melodie modali, percussioni e bordoni.
Mi piace pensare a questo materiale come un insieme di oggetti sonori da utilizzare in maniera libera, espressiva, con uno spazio per l’improvvisazione che sarà condiviso con la mezzo-soprano Lucia Conte.
Lasciandomi trasportare dalle visioni registiche e dal flusso del lavoro attoriale che si svolgerà durante la residenza, cercherò di fuggire dalla citazione, dalla composizione in stile; immagino un risultato pienamente contemporaneo.

Emiliano Bagnato, atmosfere sonore e musiche

Presenza, consapevolezza, ed energia muovono la pratica pedagogica e conscia condotta da Roberta Ferrara, training della compagnia Equilibrio Dinamico. In questa pratica la volontà e la disponibilità si mettono al servizio di corpo, mente e spirito. Il concetto di alternanza, un gioco perpetuo dello yin&yang, accompagnano il training restando in ascolto con sé stessi attraverso corpi consapevoli, flessibili e presenti.

“Lasciare andare per ottenere” è mantra ricorrente durante la classe per accedere ad uno stato personale di ricerca e ascolto profondo, autentico e sensibile che apre a nuove dimensioni.

Roberta Ferrara, coreografie

 

Durante la residenza artistica che si svolgerà allo spazio NIN di Falcinello, realizzerò alcuni video che documenteranno il percorso creativo che porterà gli attori alla realizzazione dello spettacolo finale. Le foto e i video verranno realizzati in tempi diversi, mettendo in risalto i cambiamenti fisici e non, entrando in relazione con gli attori e lo spettacolo stesso.

Francesco Capitani, racconto video e foto

Con

Roberta Ricciardi
Sebastian Luque Herrera
Arianna Ilari
Erika Russo
Alberto Pirazzini
Giacomo Toccaceli
Ilaria Marano
Silvia Girotti
Ludovica Fioravanti
Gabriele Silvi
Jonathan Lazzini

canto Lucia Conte

Regia Giovanni Berretta

Co-regia Jonathan Lazzini

Coreografie Roberta Ferrara

Scritto da Alessandro Beghini

Musiche Emiliano Bagnato

Foto e video Francesco Capitani

Organizzazione Susanna Bellavigna

Prodotto da

Sarzana Opera Festival

NIN | nuove interpretazioni

No- noise comunicazioni

Compagnia Ordinesparso

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