Questa recensione fa parte di Cordelia di luglio-agosto 25
«Di cosa hai paura?». Più volte lo sguardo intercetta la domanda per le strade di Pergine durante la 50° edizione dell’omonimo festival diretto da Valeria Raimondi ed Enrico Castellani. Insinuante e rassicurante insieme, aleggia, appare e scompare fino a dipanarsi – in resa apparente – nell’ultimo appuntamento programmato. Sui due estremi della stessa diagonale stanno Pivotti e Caldarano: l’uno riverso a terra, il viso schiacciato al suolo, le braccia piegate sotto il dorso, l’occhio obliquo; l’altra seduta a gambe incrociate dietro una parete di libri, lo sguardo acceso, irrequieto, aperto. Claudia e Sandro stanno ai due poli della stessa inquietudine in cui risuonano il privato e il pubblico, l’intimo e l’universale. Lei si affanna, il suo corpo sente tutto, vibra attraversato da mille domande, cerca invano la quiete nelle parole di grandi intellettuali. Lui la osserva con la purezza spietata dell’amicizia, la incoraggia e la smaschera, la spinge a danzare dalla sua speculare, arresa immobilità. L’uno il contrappeso dell’altra, dialogano senza parlarsi, usando la platea come vertice di questa comunicazione indiretta, sotto l’ombra pasoliniana – evocata dal titolo e da quel corpo riverso a terra – ma sempre distanti da facili retoriche. Entrano ed escono da un dispositivo teatrale per corpo e parola, in viaggio attraverso il caos dello stare al mondo, in questo mondo, assediati dalla fine, intercettati da ogni bruttura, la speranza fagocitata dalla coscienza che più cresce e più dà spazio alla paura. C’è la morte, l’impotenza, il nulla nell’orizzonte fisso; c’è il dolore che agita e atterrisce; ci sono le convenzioni sociali, la deriva di un sistema capitalistico al collasso, l’inadeguatezza di una generazione. Ma c’è soprattutto la profonda umanità di questo sentire; ci sono le parole che leniscono; i legami, specchi spietati e trampolini di volo; c’è il teatro che ci tiene insieme e ancora lascia intravedere una possibilità di salvezza, amuleto contro la paura. (Sabrina Fasanella)
Visto a Pergine Festival 2025 – prima nazionale Progetto di Claudia Caldarano. Di e con Claudia Caldarano e Sandro Pivotti. Accompagnamento drammaturgico Antonio Tagliarini. Collaborazione artistica Alessandro Brucioni. Disegno luci Luca Scotton. Produzione La Corte Ospitale, mo-wan teatro. Con il contributo di Ministero della Cultura e Regione Emilia-Romagna. Si ringraziano Michelangelo Bellugi, Astrid Casali, Alice Colla, Vittorio Continelli, Maria Novella Tattanelli, Mila Vanzini, Matteo Vitanza.Finalista Forever Young 2024 – La Corte Ospitale, selezionato da progetto CURA 2023, supportato da PARC Performing arts Research Centre Fabbrica Europa (Firenze) e Residenza Arte transitiva / officine CAOS (Torino). Finalista alla Biennale College Teatro Regia 2022 di Venezia