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SE DOMANI (di Elisa Sbaragli)

Questa recensione fa parte di Cordelia di luglio-agosto 25

TIR Danza in SE DOMANI, coreografia Elisa Sbaragli, danza Lorenzo De Simone, Alice Raffaelli, Festival Inequilibrio 2025 di Fondazione Armunia, Castiglioncello (LI), 2 luglio 2025, Foto Dorin Mihai per Fondazione Armunia

Elisa Sbaragli ha presentato, nello stesso spazio utilizzato per il lavoro di Ninarello, il compimento ultimo del suo progetto, Se domani. È un duo, e prova a congiungere due vite (in scena, due meraviglie: Alice Raffaelli e Lorenzo De Simone) che si ignorano in una cecità colpevole, in un movimento isolato e vuoto, come corpi esposti a una seduzione sempre autoriferita, a un egotismo senza sbocco, senza incontro. In tanta tensione qualcosa inciampa, cede, si piega forse al nulla di tanta distanza. E ciò che prima sembrava risibile, ora lentamente ma inesorabilmente si trasforma come potenza possibile nella prossimità fisica, nell’incontro tattile, nell’abbraccio consapevole e fermo. L’adesione alla presenza dell’Altro. Raffaelli è interprete sapiente, immensa, tutto le riesce con facilità e bellezza, ed è anche alla vista imprendibile per la forza delle sue ripartenze, per le decise distinzioni della sua gestualità. De Simone non subisce né insegue ma impone questa polarità scenica, questa differenza in tutta la sua vulnerabilità, che si risolve solo nell’accordo della fine. Più che ai due corpi, occorre guardare, in questo bellissimo lavoro di Sbaragli, alla crisi che essi stessi nel movimento mettono in campo: egoismi, personalismi, l’individualismo rivendicato come una gabbia del cuore. È un contagio, una contaminazione dello stare, l’interruzione di ciò che invece, grazie al movimento, sta per accendersi: la liberazione dell’altro dall’oppressione e dalla sovranità (che è dominio di una vita solo parziale) dell’indifferenza. (Stefano Tomassini)

Visto all’anfiteatro Giuliano Scabia Inequilibrio Festival. Coreografia Elisa Sbaragli danza Lorenzo De Simone e Alice Raffaelli dramaturg Eliana Rotella suono Edoardo Sansonne direzione tecnica Fabio Brusadin costumi Chiara Corradini cura e promozione Marco Burchini produzione Tir Danza con il sostegno di Citofonare PimOff, HOME Centro Creazione Coreografica 2023/Perugia progetto residenze di Dance Gallery, Sosta Palmizi, Cross Project, Anghiari Dance Hub, Teatro della Contraddizione, Scintille – Festival delle Arti Performative, ArtGarage

Cordelia, luglio-agosto 2025

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Stefano Tomassini
Stefano Tomassini
Insegna studi di danza e coreografici presso l’Università Iuav di Venezia. Nel 2008-2009 è stato Fulbright-Schuman Research Scholar (NYC); nel 2010 Scholar-in-Residence presso l’Archivio del Jacob’s Pillow Dance Festival (Lee, Mass.) e nel 2011, Associate Research Scholar presso l’Italian Academy for Advanced Studies in America, Columbia University (NYC). Dal 2021 è membro onorario dell’Associazione Danzare Cecchetti ANCEC Italia. Nel 2018 ha pubblicato la monografia Tempo fermo. Danza e performance alla prova dell’impossibile (Scalpendi) e, più di recente, con lo stesso editore, Tempo perso. Danza e coreografia dello stare fermi.

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