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E/U-topia (di ESENCO Dance Movement)

Questa recensione fa parte di Cordelia di maggio 25

C’è un tendone in mezzo a un bosco, nel silenzio del giardino del Brancaccio ci sono due danzatrici al centro dello spazio: dialogheranno per quasi mezz’ora in un ipnotico susseguirsi di tensioni e liberazioni. Antonella Albanese e Cassandra Bianco vestite di nero, con le maniche gialle (i costumi sono di Maria Albanese) per E/U-topia, visto a Futuro Roma, sono partite da Pablo Neruda, dai versi della poesia Restare in silenzio «ponendo uno sguardo al silenzio, l’ascolto, la sensibilità come potente mezzo di trasformazione sociale». E forse è proprio l’ascolto ad essere la qualità maggiormente in evidenza, come quando i corpi si avvicinano e nel loro “stare” tentano un accordo visibile in un piccolo movimento sussultorio, uno sbilanciarsi leggerissimo in avanti e indietro, come due metronomi in cerca di un ritmo di convivenza. Rallentano, poi velocizzano, si avvicinano, come per scrutarsi, camminano in cerchio, per poi arrivare al floorwork, e poi i giri, gli sguardi nel vuoto: Albanese e Bianco incarnano una temperatura emotiva di cui si percepisce il calore, nella tensione dei volti, negli sguardi verso il vuoto, nelle braccia che vengono lanciate in avanti durante il movimento basculante. La drammaturgia di Francesco Tirelli, ben dosata nella relazione con il pubblico, tra attese, sorprese e stacchi di scena, è supportata dal disegno luci progettato delle stesse autrici: suggestivo il rosso in cui i due corpi si incontrano al centro dello spazio, oppure il finale nel quale tutto lentamente si spegne in un buio suggestivo nel quale, senza musica, i due corpi continuano a muoversi lentamente, come se quell’energia ritmica e sorprendente che ha elettrificato il dipanarsi coreografico ora cerchi riposo, e non c’è bisogno di resistere a questo spegnersi, vi è una naturale fatalismo della fine, quel silenzio di cui parlava Neruda: Ora conteremo fino a dodici e tutti resteremo fermi./ Una volta tanto sulla faccia della terra,/non parliamo in nessuna lingua;/ fermiamoci un istante,/ e non gesticoliamo tanto. (Andrea Pocosgnich)

Visto a Open Air-Chapiteau Regia | Antonella Albanese, Cassandra Bianco Coreografia | Antonella Albanese, Cassandra Bianco Drammaturgia | Francesco Tirelli Musiche | Nicola Campanella Interpreti | Antonella Albanese, Cassandra Bianco Disegno luci | Antonella Albanese, Cassandra Bianco Costumi | Maria Albanese Una produzione | ResExtensa – Porta D’Oriente – Centro Nazionale di Produzione per la Danza Produzione esecutiva | ResExtensa – Porta d’Oriente – Centro Nazionale di Produzione della Danza Con il supporto di | Tanz Gervasi Company, Sala Nera – Tempio del Futuro Perduto, CineTeatro San Filippo Neri, Caleidoscopio, The Loom Movement Factory | Progetto finalista del bando Residenza – La casa della nuova coreografia 2023 promossa nell’ambito del progetto “New Dance Box-scouting, promotion and more 2022/2024” Con il sostegno di | Ministero della Cultura – Teatro di Napoli – Teatro Nazionale Contributi fotografici | MariaPia Albanese, Ronak Nanda, Akshita

Cordelia, maggio 2025

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Andrea Pocosgnich
Andrea Pocosgnichhttp://www.poxmediacult.com
Andrea Pocosgnich è laureato in Storia del Teatro presso l’Università Tor Vergata di Roma con una tesi su Tadeusz Kantor. Ha frequentato il master dell’Accademia Silvio D’Amico dedicato alla critica giornalistica. Nel 2009 fonda Teatro e Critica, punto di riferimento nazionale per l’informazione e la critica teatrale, di cui attualmente è il direttore e uno degli animatori. Come critico teatrale e redattore culturale ha collaborato anche con Quaderni del Teatro di Roma, Doppiozero, Metromorfosi, To be, Hystrio, Il Garantista. Da alcuni anni insieme agli altri componenti della redazione di Teatro e Critica organizza una serie di attività formative rivolte al pubblico del teatro: workshop di visione, incontri, lezioni all’interno di festival, scuole, accademie, università e stagioni teatrali.   È docente di storia del teatro, drammaturgia, educazione alla visione e critica presso accademie e scuole.

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