Questa recensione fa parte di Cordelia di maggio 25
«Bergamo ci sei o no?» Il vocalist, i bicchieri in mano, le borse sulle panche, le mani in alto, il fatevi un applauso, la consolle, le luci led, i drink, le gambe che si muovono, le proiezioni video, i corpi che seguono. In scena all’Ink Club, in programmazione tra concerti live e dj set, tra musica emergente e scena underground, per Up To You festival Daniele Turconi presenta in anteprima Ghost Track. Una performance ibrida tra il reading e il rave, tra la confessione esistenziale e il racconto trash-pop di provincia sulle sonorità live tra techno, noise ed electro di Gianluca Agostini che trasforma il racconto in un beat narrativo. Le storie di Turconi – cinque, come tracce nascoste di un album che nessuno ha mai pubblicato – sono confessioni live di fantasmi che vivono ai margini: Tommaso che si masturba con la mortadella sugli occhi, Mauro e i suoi 457,55 euro in dentifrici, Nando che seppellisce gatti nella provincia dove tutto è possibile, Elisa che vuole fuggire con un succo all’albicocca. È l’Italia che non finisce nei festival teatrali, ma che vaga nella nebbia di Via Magenta, dove Loris sgasa in moto tra cocaina e marmitte. Sul palco/pista il flow di Daniele Turconi è un booster che affonda nella piscina comunale, eco di tutti i derelitti che prima o poi toccano il fondo. Turconi non cerca di spiegare la provincia ma la evoca come un’allucinazione lucida da sotto il led rosso della sua visiera; i personaggi si alternano sulle tracce tra ironia e dolore, risate e abisso esistenziale. E in questa frattura, tra l’intimità e la follia, si apre una nuova ritualità: Ghost Track è teatro-culto sotto le luci della club-culture per chi per questa sera non è andato a teatro. Tra i drink e le mani alzate si balla un lutto collettivo, un’identità smarrita, un amore affogato nel cloro. Nella frizione tra beat e biografie, tra citazione post punk e racconto breve, Ghost Track è un rito conosciuto per un pubblico nuovo e un rito nuovo per il solito pubblico. E mentre ci si mette in bocca il testo per gridarlo insieme si sente nel centro del petto una domanda feroce: siamo pronti per vederci godere insieme? La risposta è nell’ultima traccia, più sborra e meno sbirri allora, perché All Cops Are Beautiful
https://open.spotify.com/intl-it/artist/0K4r43g3BYDz3wEt112mPs?si=7q6_LXIgQKaKFrT1dJ6h0A
Visto in anteprima a UP TO YOU Festival regia e testi Daniele Turconi con Daniele Turconi e Gianluca Agostini musiche e sound design Gianluca Agostini consulenza illuminotecnica di Costanza Monti costumi Lucia Menegazzo collaborazione ai testi Alice Provenghi coprodotto da Qui e Ora Residenza Teatrale, Tib Teatro Belluno e Pallaksch con il sostegno di Zona K