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NON HO CHIESTO (IO) DI VENIRE AL MONDO (di Alessandra e Roberta Indolfi)

Questa recensione fa parte di Cordelia di maggio 25

Uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto, e…? Sulla distesa di asfalto del cortile interno del Cineteatro di Colognola, in anteprima al festival Up To You quattro performer vestite da bambine di un tempo antico, parallelo al nostro, usano i propri corpi come righelli per disegnare a terra con dei gessetti colorati una decina di caselle rettangolari. Per chi ci ha giocato da bambina, è il gioco della campana, il gioco del mondo, hopscotch nei paesi anglofoni, rayuela in Spagna e America Latina, marelle in Francia. Lì, in quello spazio ludico, non si deve fare altro che giocare, in ogni modo. Non c’ e da produrre niente, c’è solo lo spazio del gioco, della ripetizione, della stereotipia che divora, del sudore sulla fronte, dell’ossessivo uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto, e…?  che porta il divertimento fino allo sfinimento delle interpreti e del pubblico. Alessandra e Roberta Indolfi contano il mondo saltando, fino a sfaldarne il senso. E quando sembra che tutto sia dispositivo, straniante e a tratti inaccessibile nel senso profondo come il passare un’ora a guardare il gioco di un gruppo di bambine, succede, come sempre nel gioco, l’inatteso. Un performer, scelto con il classico meccanismo della conta, viene mandato bendato a cercare una pignatta appesa in fondo al cortile, guidato solo dalle voci. Quando il performer si perde e sparisce dietro un tendone, qualcuno dal pubblico prova a gridare “sinistra!”, ma ormai è troppo tardi, nessuno sa più dove sia. Esercitate la volontà di sottrarvi, che non è abbandono ma è fare spazio. Sopprimete l’impulso di intervenire, lasciate emergere, lasciate giocare, lasciate lo spazio di desiderare, di capire, di immaginare. Non pensateci come prodotto. Forse questo invoca la lucida e promettente contestazione di Non ho chiesto (io) di venire al mondo, progetto vincitore del Premio Cantiere Risonanze 2024, premio nazionale con la vocazione al ricambio generazionale e alla sperimentazione. Perché ogni generazione a venire possa decidere la propria strada per (ri)apparire in scena con il proprio corpo e, finalmente, colpire.

Visto in anteprima a UP TO YOU Festival Crediti: un progetto di Alessandra e Roberta Indolfi con Eleonora Gambini, Alessandra Indolfi, Roberta Indolfi e Giuseppe Zagaria produzione esecutiva Zerogrammi Vincitore Premio Cantiere Risonanze Network 2024, Vincitore Bando Nuovo Grand Tour 2024

Cordelia, maggio 2025

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Luca Lòtano
Luca Lòtano
Luca Lòtano è giornalista pubblicista e laureato in giurisprudenza con tesi sul giornalismo e sul diritto d’autore nel digitale. Si avvicina al teatro come attore e autore, concedendosi poi la costruzione di uno sguardo critico sulla scena contemporanea. Insegnante di italiano per stranieri (Università per Stranieri di Siena e di Perugia), lavora come docente di italiano L2 in centri di accoglienza per richiedenti asilo politico, all'interno dei quali sviluppa il progetto di sguardo critico e cittadinanza Spettatori Migranti/Attori Sociali; è impegnato in progetti di formazione e creazione scenica per migranti. Dal 2015 fa parte del progetto Radio Ghetto e sempre dal 2015 è redattore presso la testata online Teatro e Critica.

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