R.A.C.CORDI! … a Primavera II
27 maggio > 1 giugno
Primavera dei Teatri, Castrovillari (CS)
R.A.C. (regist_ a confronto), prima associazione di categoria per regist_ teatrali in Italia, nell’ambito di Primavera dei Teatri 2025,
propone per il secondo anno consecutivo il
workshop di formazione e confronto
R.A.C.CORDI!
a cura di
Martina Badiluzzi, Paolo Coletta (regist_ associat_ R.A.C.)
e Mariano Dammacco (regista ospite),
rivolto a 15 attrici/attori professionist_
su un testo filmico comune e condiviso, e relativi materiali di riferimento:
FITZCARRALDO
un film di Werner Herzog
L’attività è stata ideata e organizzata da R.A.C.
grazie al coordinamento artistico e tecnico
del Consiglio Direttivo di R.A.C
Dario Aita, Barbara Alesse, Elena Gigliotti, Alfonso Postiglione
in collaborazione con le/i regist_ di R.A.C.
Luca Cicolella, Alessandra Giuntini,
Giuseppe Maria Martino, Margherita Scalise
con il sostegno di
Primavera dei Teatri
e avrà luogo presso
i locali del Castello Aragonese di Castrovillari (CS)
dal 27 maggio al 1 giugno 2025
R.A.C.CORDI! è un’occasione di confronto “in azione”.
Ogni regista condurrà due giornate di laboratorio consecutive, nelle quali entrare in azione secondo contenuti e pratiche esplorate nel proprio percorso, al fine di stimolare un confronto concreto su linguaggi creativi e principi etici messi in atto nel proprio lavoro, fornire un’opportunità di formazione per gli/le attori/attrici selezionat_, favorire incontri e possibilità fra tutte le figure coinvolte e promuovere la figura di regista connettore alla base dei principi di R.A.C.
MODALITA’ DI PARTECIPAZIONE
Per partecipare alla selezione occorre inviare
il proprio curriculum aggiornato con almeno 2 fotografie
alla mail raccordi.candidature@gmail.com
entro e non oltre le ore 23:59 del 15 maggio 2025.
Facoltativo l’invio di una lettera motivazionale di 1000 caratteri spazi inclusi
e link video a lavori precedenti.
La selezione terrà conto di :
-scambio intergenerazionale
-inclusione di generi
-provenienza:
il 50% dei/delle partecipanti sarà selezionato sul territorio (Calabria), previa candidatura di figure ritenute idonee, il restante 50% sarà selezionato sul resto del territorio nazionale.
-esperienza formativa e professionale.
Ad ogni partecipante al workshop sarà richiesto un contributo di partecipazione di 80,00 euro IVA inclusa, non rimborsabile, solo in seguito alla comunicazione della propria ammissione.
I costi relativi a viaggio, vitto e alloggio saranno a carico dei/delle partecipanti.
La partecipazione al workshop comporta l’obbligo di frequenza,
per l’intera durata del percorso.
SI PREGA DI MANDARE LA PROPRIA CANDIDATURA SOLO ED ESCLUSIVAMENTE SE DISPONIBILI NELLE DATE INDICATE.
Per ulteriori informazioni rivolgersi all’indirizzo mail raccordi.candidature@gmail.com
FITZCARRALDO
o la (ri)conquista dell’Inutile
…attorno e lungo il film di Werner Herzog
Fitzcarraldo è il mitico film, datato 1982, del grande e prolifico regista tedesco Werner Herzog, che sarà Leone d’Oro alla carriera alla prossima Mostra del Cinema di Venezia.
Il film vinse il premio alla Miglior Regia al 35esimo Festival di Cannes.
Tra fine ‘800 e inizi del ‘900, Brian Sweeney Fitzgerald, detto Fitzcarraldo, imprenditore avventuriero appassionato di musica lirica, sogna di costruire un teatro d’opera nel cuore della giungla amazzonica e per ottenere i fondi necessari alla sua realizzazione intraprende un’impresa quasi impossibile. Per raccogliere una grande quantità di caucciù, materia assai redditizia, si ingegna a spostare una nave attraverso la foresta per potere agevolare il trasporto del materiale e vincere la resistenza della natura incontaminata. L’impresa risulterà perdente per il nostro eroe, ma la musica di Wagner, come quella di Verdi e Puccini, in qualche modo risuonerà nella giungla.
La preparazione e la lavorazione del film furono esse stesse una impresa quasi impossibile e le corrispondenze tra finzione e realtà (del set) furono molteplici e impressionanti.
“Se io abbandonassi questo progetto sarei un uomo senza sogni, e non voglio vivere in quel modo. Vivo o muoio con questo progetto.”
Titanica e assoluta è la concezione di Werner Herzog del cinema e dell’arte in generale.
Utopia, sogno, ossessione, necessità, urgenza, amore e follia, e forse malattia, tutti ingredienti in misura diversa indispensabili per realizzare una vita d’arte e nell’arte. Soprattutto oggi. E poi c’è il sogno di un teatro, in una giungla o un deserto che sia. In un tempo, il nostro, in cui i teatri e i cinema si chiudono. In un tempo, come il nostro, in cui le giungle sono diventate le nostre stesse città. E la musica, e i film e il teatro, la cultura si scontrano quotidianamente con la necessità, o il semplice desiderio, della loro esistenza. In nome di esigenze e necessità più immediate ed utili.
E allora è forse il tempo di tornare alla riconquista dell’inutile, come recita in un libro-diario lo stesso Herzog. Quell’inutile, misura di ogni civiltà.
Mariano Dammacco, autore e regista teatrale, porta avanti il proprio lavoro perseguendo un’idea di teatro d’arte e popolare, accessibile a tutti per contenuti e linguaggi. La sua ricerca è incentrata sul lavoro dell’attore e sulla composizione di drammaturgie originali. Da oltre dodici anni lavora stabilmente con l’attrice Serena Balivo, dando vita insieme a lei, all’esperienza di Piccola Compagnia Dammacco prima e di Dammacco/Balivo poi. Insieme hanno, ad oggi, creato: L’ultima notte di Antonio (2012), L’inferno e la fanciulla (2014), Esilio (2016), La buona educazione (2018), Spezzato è il cuore della bellezza (2020), Danzando con il mostro (2022), La morte ovvero il pranzo della domenica (2024), Arlecchino nel futuro (2024). Dammacco è vincitore del Premio Ubu 2020-2021 nella categoria Nuovo testo italiano/scrittura drammaturgica per Spezzato è il cuore della bellezza, e nella stessa categoria è finalista al Premio Ubu 2024 per La morte ovvero il pranzo della domenica; vincitore di Italian And American Playwrights Project 2020/22 per La buona educazione, di Last Seen 2016 (spettacolo dell’anno su Krapp’s Last Post) e del Premio Museo Cervi per Esilio, del Premio nazionale di drammaturgia Il centro del discorso 2010 per L’ultima notte di Antonio del Premio ETI/Scenario 1993 per Sonia la Rossa e del Premio ETI/Vetrine 1996 per Amleto e la Statale 16. Numerosi testi degli spettacoli di Dammacco sono stati pubblicati, la pubblicazione più recente è “Danzando con l’umano. Cinque drammaturgie di Mariano Dammacco” a cura di Sergio Lo Gatto e Debora Pietrobono, con apparati critici di Gerardo Guccini, edito per Linea di Emilia Romagna Teatro Fondazione / Teatro Nazionale, per i caratteri di Luca Sossella Editore.
Martina Badiluzzi è regista, autrice e interprete. Nel 2019 vince il bando “Biennale College Regia Under 30” della Biennale di Venezia con lo spettacolo “The making of Anastasia” e, nel 2021, il bando “Fringe Under35” della Fondazione Haydn di Bolzano con Silenzio, libretto originale per un’opera di teatro musicale di cui cura la regia. È stata interprete nello spettacolo “Avremo ancora l’occasione di ballare insieme” della compagnia Deflorian/Tagliarini. Dirige e scrive una serie di spettacoli dedicati alle biografie di alcune figure femminili letterarie. “Penelope” una drammaturgia originale dedicata alla figura mitica dell’Odissea, “Cattiva sensibilità” spettacolo che indaga le questioni della scuola e dell’istruzione attraverso la figura di Jane Eyre e “Cime tempestose”, dal romanzo di Emily Brontë. Recentemente è stata aiuto regia di Nanni Moretti per lo spettacolo teatrale “Diari d’amore” sui testi di Natalia Ginzburg. Ha diretto per la Biennale di Venezia la mise en lecture di “Così erano le cose appena nata la luce” di Rosalinda Conti. Negli ultimi anni si è dedicata allo studio dei linguaggi performativi, alla ricerca di un dialogo possibile tra la scrittura, l’interprete e la scena.
Paolo Coletta è compositore, regista e commediografo, noto per la sua ricerca interdisciplinare tra musica, teatro e cinema. Attore da giovanissimo con Piera Degli Esposti, Gabriele Lavia ed Erhard Stiefel del Théâtre du Soleil. Formatosi alla scuola di pianoforte e violino, ha completato gli studi di Armonia, Teoria e Analisi musicale e Storia della musica nei Conservatori di Napoli e Salerno. Ha approfondito l’analisi dei linguaggi musicali e delle immagini in movimento presso la Facoltà di Filosofia dell’Università Federico II di Napoli. Compositore di musiche di scena per il Teatro ufficiale e indipendente.
Tra i numerosi riconoscimenti, ha ricevuto Le Maschere del Teatro Italiano (2017 e 2021), Ubu 2002 (Progetto Speciale con “Stanza 101”) e il Premio Giuseppe Bartolucci 2001.
Autore di commedie di successo come “Che freddo, ragazzi!” e “Mai dire amore”. Da oltre un decennio firma regie di teatro musicale per il Teatro Nazionale di Napoli. Ha diretto Maria Paiato in “Madre Courage e i suoi figli” e Teresa Saponangelo ne “Il segreto del talento” (opera per musica scritta con Valeria Parrella). Ha esordito nella lirica nel 2009 al San Carlo di Napoli e al Teatro Stanislavskij di Mosca. Ha diretto un “Don Giovanni” a L’Avana e la sua opera “Il canto dell’amore trionfante”, eseguita da oltre 11 anni da enti lirici nazionali e internazionali, è oggi pubblicata in CD da DaVinci Classics. È docente di “Interpretazione e scrittura della canzone teatrale” all’Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini di Roma.