Questa recensione fa parte di Cordelia di ottobre 25

Con Uno spettacolo gigantesco, Alice Sinigaglia affronta il colosso rabelesiano, costruendo un congegno teatrale che è al tempo stesso saggio accademico e rito iniziatico, un laboratorio della deformità dove il pensiero implode nella carne. Lo spettacolo – una coproduzione SCARTI Centro di Produzione Teatrale d’Innovazione e Teatro Nazionale di Genova – prende avvio come una conferenza, “La mostruosità nell’opera di François Rabelais”, in cui cinque relatori sviscerano con metodo il tema del grottesco. Il dispositivo è di una limpidezza asettica: citazioni colte e una luce bianca che suggerisce la neutralità della mente. D’un tratto la superficie si incrina. Le parole cominciano a sfuggire al controllo, le risate diventano tic, la logica si torce su se stessa. È in questo punto di rottura – quando la conferenza si deforma e i relatori si mutano in creature deformi che si manifesta la cifra più profonda del lavoro scritto da Alice Sinigaglia ed Elena C. Patacchini: la convinzione che la cultura, se davvero si spinge oltre la propria comfort zone, deve accettare il rischio della perdita di forma. Gli studiosi vengono risucchiati nella bocca del gigante Pantagruele, in un vortice che dissolve le categorie del pensiero. I cinque interpreti (Emma Bolcato, Lorena Nacchia, Giorgio Pesenti, Caterina Rosaia, Davide Sinigaglia) abitano con credibile intensità la frattura tra umano e mostruoso, tra sapere e delirio. La materia rabelesiana esplode in un carnevale feroce: è un viaggio dentro il corpo del sapere, dove il ridicolo diventa un atto di resistenza alla compostezza accademica. Le scene di Alessandro Ratti e le luci di Daniele Passeri accompagnano questa metamorfosi con sapiente precisione, mentre i costumi di Rebecca Ihle trasformano il corpo degli attori in laboratorio d’identità. Uno spettacolo gigantesco non è solo un omaggio a Rabelais, ma un gesto di ribellione contro la misura. È un atto d’amore per il pensiero che si sporca, che suda, che balbetta davanti all’abisso del comico. Sinigaglia si conferma una delle voci più lucide della sua generazione. (Giuseppina Borghese)
Visto al’ Ex Mattatoio. Romaeuropa Festival Drammaturgia Alice Sinigaglia e Elena C. Patacchini
Regia Alice Sinigaglia Interpreti Emma Bolcato, Lorena Nacchia, Giorgio Pesenti, Caterina Rosaia, Davide Sinigaglia Scenografie Alessandro Ratti Disegno luci Daniele Passeri Costumi Rebecca Ihle
Realizzazione scene Officina scenotecnica Gli Scarti Datore luci Febe Bonini Coproduzione SCARTI Centro di Produzione Teatrale d’Innovazione – Teatro Nazionale di Genova Produzione esecutiva e distribuzione SCARTI Centro di Produzione Teatrale d’Innovazione Residenza produttiva Carrozzerie n.o.t Ufficio stampa Maddalena Peluso Grafica Neostudio Con il sostegno del MiC e di SIAE, nell’ambito del programma “Per Chi Crea”













