HomeCordelia - le RecensioniTIPICO MASCHIO ITALIANO (di Lorenzo Maragoni)

TIPICO MASCHIO ITALIANO (di Lorenzo Maragoni)

Questa recensione fa parte di Cordelia di ottobre 25

La strada dell’autocoscienza del privilegio maschile è tortuosa e lastricata di buone intenzioni. Con Tipico Maschio Italiano Lorenzo Maragoni ne racconta un tratto scegliendo di puntare il dito su di sé. I titoli di testa amplificano con ironia l’egocentrismo maschile di questo one man show. Accompagnato dalla musica dal vivo di Giovanni Frison, Maragoni si rivolge ai suoi bro in platea e ci aggancia nel racconto di sé. Dall’infanzia ai fatti più recenti della sua biografia, anche lui è stato ed è un tipico maschio italiano: ha esercitato un potere di cui non era consapevole, ha goduto di privilegi non percepiti come tali, ha praticato violenza psicologica sulla sua compagna. La narrazione, alternando il tono informale della stand up a quello intimo della confessione e a quello poetico della canzone, procede sul confine tra autenticità e finzione drammaturgica. Ma la presenza calda dell’attore ci inchioda alla verità di una sofferta conquista: la capacità di osservarsi dall’esterno, rileggere gli eventi della propria vita sotto una luce diversa, cambiare la percezione di sé come persona (etero di sesso maschile) che agisce nel mondo e nei confronti dell’altro sesso. Questo spostamento di sguardo è un processo continuo, richiede allenamento e dialogo. Nato da un’inchiesta sul campo realizzata con associazioni che si occupano di maschilità e che ha portato Maragoni a incontrare tanti uomini nella dimensione insolita del dialogo intimo, lo spettacolo è un’autodenuncia ma anche una condivisione. Ed è fortemente percepibile la sensibilità inquieta con cui Maragoni approccia un tema di cui conosce le insidie, a partire dall’interpretazione stessa delle motivazioni di fondo della messa in scena: lenire un senso di colpa? Sentire di aver fatto la propria parte? L’onestà di quell’inquietudine toglie spazio a queste domande prima che il pubblico (almeno quello femminile) possa farsele. Rimane l’augurio di vedere programmate operazioni come questa in spazi altri, perché incontrando platee eterogenee possano con più dirompenza innestare un germe di cambiamento. (Sabrina Fasanella)

Visto a Carrozzerie N.O.T. di e con Lorenzo Maragoni. Assistente alla regia Anna Dall’Olio. Musiche originali Giovanni Frison. Light designer Massimo Galardini. Contributo video a cura di Factanza Media. Animazioni e grafica a cura di Simone Brillarelli. Regia Lorenzo Maragoni. Produzione Teatro Metastasio di Prato in collaborazione con Retropalco srl, con il sostegno di Carrozzerie ǀ n.o.t
Hanno collaborato al progetto Factanza Media, Osservatorio Maschile e Fondazione Libellula.

Cordelia, ottobre 2025

Telegram

Iscriviti gratuitamente al nostro canale Telegram per ricevere articoli come questo

Giusi De Santis
Giusi De Santis
Giusi De Santis si laurea con lode in Analisi del Film con una tesi su Luis Buñuel, presso la facoltà di Lettere della Sapienza Università di Roma, dove è stata cultrice della materia ‘Teoria e interpretazione del film’ - corso di Laurea in ‘Forme e Tecniche dello Spettacolo’ -, e dove approfondisce gli studi di metodologia e critica sia cinematografica che teatrale. Ha lavorato alla Fondazione Cinema per Roma per quattro edizioni del Rome Film Fest e per la Compagnia Leone Cinematografica nell’ambito del coordinamento della produzione e, successivamente, come story editor e responsabile editoriale. Svolge attività di consulenza artistica e di editing per la realizzazione di podcast e collabora, come membro del comitato scientifico, chair e discussant, alla progettazione e realizzazione di convegni nazionali e internazionali. Ha scritto di cinema e teatro per diverse riviste online, tra cui Frame e Paper Street e, al lavoro di critica cinematografica e teatrale, affianca quello di dramaturg. Dal 2017 collabora con la rivista Left, dove cura anche la rubrica di cinema. Autrice di saggi e racconti, per L’Asino d’oro edizioni ha curato i volumi Infinito Antonioni. Una ricerca rivoluzionaria sulle immagini (insieme a E. Amalfitano, 2024), Fine serie mai (2023), Il cielo della luna (2020).

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Pubblica i tuoi comunicati

Il tuo comunicato su Teatro e Critica e sui nostri social

ULTIMI ARTICOLI

Il lutto si addice ad Elettra o dell’assoluzione negata

Con Il lutto si addice ad Elettra, su testo di Eugene O’ Neill, per la regia di Davide Livermore, si inaugura ufficialmente la stagione...