HomeCordelia - le RecensioniTERRAPOLIS (di Q. Onikeku)

TERRAPOLIS (di Q. Onikeku)

Questa recensione fa parte di Cordelia di ottobre 25

La danza come profezia svelata, il corpo come luogo di una rivoluzione, rito di rifondazione della specie. Quando abbiamo smesso di essere umani? Di abitare la terra come un tempio, in armonia con gli dei e le forze della natura? Il viaggio coreografico di Qudus Onikeku, tra i più importanti coreografi e danzatori internazionali ospiti della quarantesima edizione di Romaeuropa Festival, fa incontrare il rito e la forma, l’energia della preghiera e la violenza del destino. Il palco animato dalla luce calda e polverosa ospita undici danzatori, convocati al rituale da una narratrice-sciamana-profetessa: con voce ammaliante e ipnotica dispiega il filo narrativo-poetico che accompagnerà tutta la performance. Terrapolis ripercorre le tappe dell’esistenza dell’uomo sulla Terra, risalendo dalle fondamenta della cultura yorùbá per arrivare ad osservare un’umanità che oggi ha smarrito il contatto con gli elementi e persino con gli altri esseri umani, e si ritrova smarrita sull’orlo del baratro. La spiritualità della ricchissima cultura centroafricana innerva le linee fluide dell’azione corale e disunita al tempo stesso dei performer. Il gesto coreografico è sospinto dalla musica dal vivo – quattro musicisti posizionati sul fondo del palco e per la maggior parte del tempo in penombra, a potenziare il potere vibrante di un suono dalle sfumature progressive rock, dirompente e fortemente rituale. L’andamento sincopato delle partiture coreografiche alternate alla narrazione restituisce il flusso energetico potente delle forze della natura, condensate in corpi ancorati alla terra – i piedi nudi solidi come radici – e insieme lanciati verso l’alto e l’altrove, gesti che chiamano in causa ogni fibra del corpo, fino all’ultimo capello di lunghe chiome che prolungano il movimento disegnando spirali nello spazio aereo. Anche la voce partecipa a una danza che arriva da lontano come offerta sacrificale, spazio di riappropriazione, grido di dolore e di rinascita. (Sabrina Fasanella)

Visto al teatro Argentina. Romaeuropa Festival. Idea/Coreografia/Direzione Musicale: Qudus Onikeku. Assistente alla direzione musicale/Sound Design: Obajeun Olatunde. Danzatori: Okolo Angela, David Emmanuel, Abok Ezekiel, Eze Gift, Felix Ruth, Okilo Grace, Oba Ugochukwu, Man Cynthia, Igben Vessy, Sarki Linda, Tyese Jatto
Consulenti musicali: Jumoke Oke, Ifagbenusola Owomide Popoola. Musicisti: Fabiyi Abiodun, Oyebisi Oluwatosin, Lawrence Simeon, Onikeku Abdulquyyum, Ochei Peters Marie.
Light Designer: Michel Abdallah. Costumi: Ochei Peter Marie. Stage Manager: Isaac Lartey. Production Manager: Hajarat Alli

Cordelia, ottobre 2025

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