Riceviamo e pubblichiamo la richiesta di chiarimento di R.A.C. – Regist_ a confronto sulla selezione delle direzioni under 35 nei teatri nazionali. Di seguito il comunicato, le lettere di Rac e la risposta del Ministero della Cultura.
R.A.C. – Regist_ a confronto ha inviato al ministero della cultura una richiesta formale di chiarimento in merito al D.M. n.463 del 23/12/2024 che introduce all’interno dei Teatri Nazionali la figura di un/a direttore/trice under 35.
In particolare i nostri quesiti riguardano le modalità con cui si sta già procedendo alla nomina di tali figure, ed esprimono la preoccupazione rispetto al criterio della parità di genere, così come lo stesso D.M. richiede.
Il ministero ha risposto ribadendo: “le istituzioni sono autonome nell’individuazione delle procedure più idonee per la selezione dei direttori artistici, garantendo l’osservanza dei principi previsti dal Decreto Ministeriale n.463/2024.”
Lettera al Ministero
Lettera inviata al Ministero della Cultura il 9/05/2025 da R.A.C.
OGGETTO: Richiesta di chiarimenti sulle modalità di selezione della direzione under 35 a seguito del D.M. n. 463 del 23 dicembre 2024.
Egregio Sig. Ministro,
R.A.C. (Regist_ A Confronto), in quanto prima associazione di categoria di regist_ teatrali in Italia, chiede spiegazioni e chiarimenti in merito ad alcuni punti presenti all’interno del Decreto nominato in oggetto, e relativi all’elezione di un/a direttore_rice under 35 nei Teatri Nazionali.
Innanzitutto, benché si specifichi che la suddetta nomina avvenga su proposta documentata del direttore generale o del direttore artistico, il decreto non menziona l’obbligo di un bando pubblico, lasciando così – a quanto pare piena discrezionalità ai direttori generali e ai direttori artistici dei Teatri Nazionali. Ci chiediamo dunque quali siano i documenti utili o validi per procedere alla nomina: in che modo si può assicurare trasparenza nei criteri di valutazione e inclusività, nella scelta di un’istituzione pubblica di fondamentale importanza e grande valore simbolico? Un bando pubblico renderebbe espliciti i criteri di eleggibilità, rappresenterebbe un esempio concreto di trasparenza nelle scelte del settore dello spettacolo dal vivo e potrebbe favorire la selezione di una figura under 35 realmente dotata di competenza territoriale e di una conoscenza diretta – anche da un punto di vista generazionale – delle condizioni reali in cui si muovono oggi le nuove sensibilità teatrali. Una scelta fondata sul merito e sulla visione, e non su dinamiche interne al sistema o criteri non esplicitati.
Come accade in altri paesi d’Europa, chiediamo anche che per il ruolo di direttore_rice under 35 vengano pres_ in considerazione anche ille manager giovani – figure formate in gestione, organizzazione e curatela che dovrebbero poter accedere a queste mansioni e affiancare, con competenze specifiche, i direttori (senior) dei Teatri Nazionali. Si tratta di profili spesso ignorati nel contesto italiano, da non confondere con gli/le aspiranti direttori_rici generali, che possono legittimamente provenire da ambiti manageriali anche esterni al settore culturale. In Italia esiste una solida e riconosciuta tradizione di direzione artistica non esclusivamente legata alla figura del_lla regista, dell’attore_rice o dell’artista di prestigio in senso lato prestato alla gestione di un Teatro Pubblico. Le materie di gestione culturale, marketing e organizzazione teatrale sono oggi trattate approfonditamente nell’ambito di alcuni corsi post-laurea o master delle principali Università nazionali e internazionali, per non considerare la tradizione di diverse scuole di teatro prestigiose che offrono corsi specializzati nella gestione e organizzazione teatrale (Accademia Silvio D’Amico; Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi…). È tempo di riconoscere e valorizzare queste competenze come risorsa strategica per il rinnovamento e la sostenibilità del sistema teatrale pubblico. Siamo consapevoli che, in quanto associazione di categoria di regist, questa posizione possa sembrare paradossale, ma crediamo fermamente che l’incarico di direzione artistica debba tener conto, oltre che della parità di genere, anche di questa varietà di figure e provenienze.
Altra questione che riteniamo di fondamentale importanza, e che è strettamente legata alla preferenza di nominare regist_ per il ruolo di direttore_rice artistic, è il numero delle regie che i direttori/direttrici (senior e junior) andrebbero a realizzare nel corso di ogni triennalità: 6 per il direttore (al maschile poiché tutti i direttori artistici sono uomini bianchi over 50) e 6 al/lla giovane direttore_rice, di fatto riducendo ulteriormente le possibilità che altre realtà e personalità collaborino con il Teatro Nazionale (e intensificando un sistema di scambi esclusivi tra Nazionali, che esclude le produzioni non gestite direttamente dai/lle direttori_rici).
Come già detto, al momento la direzione dei Teatri Nazionali è affidata a tutti direttori di sesso maschile e appartenenti alla stessa generazione di over 50: è prevista per la selezione dei direttori_rici under 35 qualche vincolo per ristabilire la parità di genere? Tale questione al giorno d’oggi è di imprescindibile importanza. Nel sistema teatrale italiano appare evidente come sia preponderante la presenza di persone di sesso maschile ai vertici di enti, istituzioni e teatri, fino ad arrivare alla direzione artistica dei Teatri Nazionali, dove si registra la totale assenza di donne. Per riequilibrare questa situazione, immaginiamo di riservare la direzione artistica under 35 esclusivamente a figure di sesso femminile. Se questa appare una provocazione, dovremmo riflettere sulle motivazioni per cui la presenza esclusiva di uomini nelle attuali nomine non susciti la stessa reazione.
Appare inoltre emblematico che non si avverta la necessità di rappresentare la generazione “di mezzo”, quella compresa tra i 35 e i 50 anni. Sebbene non ci siano criteri espliciti che escludano i professionisti e le professioniste di questa fascia d’età, la situazione attuale riflette una realtà che ostacola un naturale quanto auspicato ricambio generazionale. Proponiamo dunque di premiare, negli anni a venire, i teatri che affidino la direzione artistica a figure under 50.
Concludendo, Le chiediamo dunque di accogliere le nostre considerazioni generali e, soprattutto, nell’immediato, che siano esplicitati i criteri di selezione dei/delle direttori_rici under 35, che sia garantita la parità di genere, e che vengano ridotte le regie che ciascun_ direttore_rice possa firmare.
Certi che queste nostre richieste non La lasceranno indifferente, La ringraziamo anticipatamente della Sua attenzione e rimaniamo in attesa di una Sua cortese risposta.
Distinti saluti,
Elena Gigliotti
Presidente R.A.C.
Lettera aperta direzioni Teatri Nazionali
OGGETTO: Lettera aperta di R.A.C. a Direttori/trici dei Teatri Nazionali, in merito alla nomina dei/lle direttori/rice under 35
Gentili Direttori e Direttrici dei Teatri Nazionali,
in data 09/05/2025, R.A.C. Regist A Confronto, associazione di categoria di registe e registi teatrali in Italia – ha inviato al Ministero della Cultura una richiesta formale di chiarimento in merito al D.M. n. 463 del 23 dicembre 2024, che introduce, all’interno dei Teatri Nazionali, la figura di un/a direttore/rice under 35.
In particolare i nostri quesiti riguardavano le modalità con cui si procederà – o si sta già procedendo – alla nomina di tali figure, ed esprimevano la preoccupazione per il rispetto del criterio della parità di genere, così come lo stesso D.M. succitato richiede.
Il Ministero ha risposto a tale comunicazione ribadendo che “le istituzioni [a capo dei Teatri Nazionali] sono autonome nell’individuazione delle procedure più idonee per la selezione dei direttori artistici, garantendo l’osservanza dei principi previsti dal decreto ministeriale n. 463/2024.”
Con questa lettera aperta intendiamo dunque porre alle succitate istituzioni a capo dei Teatri Nazionali alcune domande su una questione che riguarda concretamente la qualità, la trasparenza e l’equilibrio del sistema teatrale pubblico.
Pur consapevoli dell’autonomia di ogni Teatro Nazionale nella scelta delle modalità con cui si potrà nominare un/una direttore/trice under 35, riteniamo che una selezione in base a bando, call pubblica o manifestazione di interesse rappresenti una pratica virtuosa, dati l’impiego di denaro pubblico e le reali possibilità di cui potrà usufruire il/la giovane direttore/trice. Quest’ultimo/a dovrebbe essere selezionato/a in base a criteri quali titolo di studio, acclarato percorso professionale, esperienza pregressa in produzioni teatrali o in direzioni di rassegne. Ma, ancora meglio, crediamo sia necessario un passaggio ulteriore: il/la candidato/a sia selezionato/a tramite un percorso concorsuale, che richieda la presentazione di progetti e strategie chiare, coerenti con le ragioni stesse dell’istituzione della figura under 35 e con la sua funzione innovativa. Riteniamo inoltre che una chiamata pubblica sia uno strumento fondamentale per mettersi veramente in ascolto delle risorse under 35 del proprio territorio.
In aggiunta a queste considerazioni, vorremmo condividere con Voi il nostro timore relativo al numero di spettacoli che il/la nuovo/a direttore/trice potrà firmare come regista. Infatti, il regolamento attualmente in vigore che assegna al direttore artistico senior fino a sei regie nel triennio contribuisce già oggi a una saturazione delle stagioni dei teatri, riducendo lo spazio destinato a progettualità esterne.
L’introduzione di un/a direttore/rice under 35, con altre sei regie potenziali nella stessa triennalità, intensifica ulteriormente questa dinamica, facendo salire a sei le regie possibili in un anno a firma di direttori/trici artistici/che. Ciò rende definitivamente limitata la possibilità di circuitazione per spettacoli che non siano a firma della direzione.
Premessa l’importanza di introdurre finalmente figure più giovani che vadano a occupare posizioni apicali all’interno del sistema, è comunque doveroso gettare il seme di una riflessione sulla generazione di registi/e che va approssimativamente dai 35 ai 50 anni, e che si ritrova in pratica ignorata: esclusa da una parte per motivi anagrafici, risulta assente anche tra i/le direttori/trici senior.
Sentiamo infine la necessità di sottolineare la disparità di genere che al momento si evidenzia osservando chi occupa il ruolo di direttore/trice dei Teatri Nazionali: auspichiamo che proprio la nomina dei/lle direttori/trici under 35 possa riportare equilibrio tra i generi, principio presente, peraltro, nel già citato D.M. 463 del 23 Dicembre 2024.
Ci auguriamo che da parte Vostra vi sia la disponibilità a ragionare sui punti che Vi abbiamo sottoposto.
Restiamo a disposizione per un confronto, anche pubblico, e vi ringraziamo dell’attenzione.
Cordiali saluti,
R.A.C. – Regist_A Confronto
Il Consiglio Direttivo
Presidente Elena Gigliotti
Vicepresidente Barbara Alesse
Dario Aita
Matteo Alfonso
Alfonso Postiglione
Risposta del direttore Parente 20/05/25
MIC MIC_DG-S_SERV 1|20/05/2025 0006356-P
Ministero della cultura
DIPARTIMENTO PER LE ATTIVITÀ CULTURALI
DIREZIONE GENERALE SPETTACOLO
Associazione Registi a confronto
Pec: registiaconfronto@pec.it
e, per conoscenza
Alla Segreteria del Ministero
ministro.segreteria@cultura.gov.it
Oggetto: Richiesta di chiarimenti nomina della direzione under 35 ai sensi del D.M. n. 463 del 23 dicembre 2024-Riscontro.
Si fa riferimento alla nota inviata da codesta Associazione a mezzo pec in data 9 maggio u.s., in merito al tema della nomina dei direttori artistici Under 35 all’interno dei Teatri nazionali.
Al riguardo, si fa presente che l’art. 9, comma 2 lett. a) del D.M. 23 dicembre 2024 rep. 463, tra le condizioni per l’ammissione al contributo dei Teatri Nazionali, prevede la “distinzione tra gli incarichi di direttore generale e direttore artistico e previsione di un direttore artistico junior, di età inferiore o pari a 35 anni, nominato dal Consiglio di amministrazione su proposta documentata del direttore generale e del direttore artistico, che coadiuverà il direttore artistico, in particolare nello sviluppo di quella parte di programmazione dedicata alla ricerca di nuovi artisti nazionali e internazionali e nuovi spettacoli da proporre al pubblico”.
L’art. 11, commi 2 e 3, del citato decreto ministeriale indica le disposizioni alle quali i Teatri Nazionali, ammessi al contributo triennale, devono attenersi per l’adeguamento dello statuto entro e non oltre novanta giorni dal provvedimento di ammissione al contributo, e concernenti, tra gli altri, la durata, l’esclusività dell’incarico del direttore generale, del direttore artistico, o del direttore unico, ove nominato, e del direttore artistico junior del teatro, nonché lo svolgimento di ulteriori prestazioni artistiche.
In particolare, il comma 3, lett. b) dell’art. 11 del D.M, prevede, quale linea di indirizzo, che “la composizione del Consiglio di amministrazione deve tener conto delle disposizioni in materia di parità di accesso agli organi di amministrazione e controllo delle società, di cui alla legge 12 luglio 2011, n. 120”.
Il principio della parità di genere rientra tra gli obiettivi strategici del supporto allo spettacolo dal vivo di cui all’articolo 2 del decreto ministeriale 463/2024, volto a favorire anche il ricambio generazionale. Tale principio, peraltro, è richiamato nel citato art. 9, che prevede, per i Teatri Nazionali, il rispetto della parità di genere nelle produzioni o coproduzioni di spettacoli di autori viventi e negli spettacoli prodotti od ospitati di nuova drammaturgia e nuove scritture di scena.
Fermo restando che gli Statuti dei Teatri Nazionali devono prevedere le figure direttoriali sopra indicate, nel rispetto delle disposizioni relative alla durata degli incarichi e allo svolgimento delle prestazioni artistiche, si fa presente che le predette istituzioni sono autonome nell’individuazione delle procedure più idonee per la selezione dei direttori artistici, garantendo l’osservanza dei principi previsti dal decreto ministeriale n. 463/2024.
IL DIRETTORE GENERALE
Dott. Antonio Parente













