HomeCordelia - le RecensioniBORDA (di Lisa Rodrigues)

BORDA (di Lisa Rodrigues)

Questa recensione fa parte di Cordelia di ottobre 25

Al Teatro Argentina La luce lentamente comincia a bagnare una materia per noi ancora indistinguibile, sono interi minuti, un tempo lunghissimo in cui si dispiega una mutazione. Qualcuno in platea comincia a spazientirsi. Dopo gli applausi se ne andrà adirata una spettatrice sulla cinquantina che forse aveva altre aspettative. E invece bisogna starci in questo silenzio pieno e magnifico, conquistare con gli occhi le più piccole apparizioni, le diverse palette di bianco e grigio create dalla brasiliana Lia Rodrigues. Le forme cominciano ad evidenziarsi in questo grande emballage, impacchettate in stoffe, teli di plastica. Ora li vediamo i corpi che si muovono, percepiamo dei sussurri, i performer che cominciano a liberarsi e poi a muoversi con una forma rotatoria ma sempre acquattati al terreno: formano tableau vivant che ricordano un classico del teatro danza, May B di Maguy Marin. A un certo punto forse arriva una tempesta seguita da tante mani di corpi che non si vedono, e si ergono verso l’alto queste dita come a chiedere aiuto nel cimitero del Mediterraneo. Poi lentamente un suono comincia a prendere corpo nel ritmo di un battito cardiaco (di qualcosa che finalmente giunge alla vita?) e diventerà un’esplosione di musica e colori, di ritmi afro che riempiono lo spazio incidendo i corpi e i loro muscoli: piramidi umane, schiere, una passerella di moda improvvisata, la giocosa mostrificazione del corpo e del volto, come quelle teste tenute sotto braccio dalla prima fila di performer, a dare l’illusione che siano volti senza corpo e poi le natiche nude e i costumi e i copricapi che intanto sono arrivati a riempire di altra vita, fuori genere, fuori standard. Borda in portoghese può voler dire confine, margine, ma anche sogno e fantasia. Ora i nostri eroi sono diventati divinità, hanno superato il confine e lo hanno fatto con la potenza della fantasia, hanno trasformato la loro marginalità anche sociale, in vitalità dionisiaca. (Andrea Pocosgnich)

Visto al Teatro Argentina. Romaeuropa Festival. Creato da Lia Rodrigues Danzato e creato in collaborazione con: Leonardo Nunes, Valentina Fittipaldi, Andrey da Silva, David Abreu, Raquel Alexandre, Daline Ribeiro, João Alves, Cayo Almeida, Vitor de Abreu Assistente alla creazione: Amalia Lima Drammaturgia: Silvia Soter Collaborazione artistica e immagini: Sammi Landweer Disegno luci: Nicolas Boudier Direzione di scena e luci: Magali Foubert e Baptistine Méral Colonna sonora : Miguel Bevilacqua Missaggio e masterizzazione: Ronaldo Gonçalves Produzione/ manager: Colette de Turville Assistente di produzione: Astrid Toledo Produzione e manager Brasile: Gabi Gonçalves/ Corpo Rastreado Segreteria/amministrazione: Gloria Laureano Supporto logistico Centro de Artes da Maré: Sendy Silva Insegnanti: Amalia Lima, Leonardo Nunes, Valentina Fittipaldi, Andrey Silva Costumi: Lia Rodrigues Companhia de Danças Cucitrice: Antonia Jardilino De Paiva
Ringraziamenti: Thérèse Barbanel, Corpo Rastreado, Inês Assumpção, Luiz Assumpção, Diana Nassif, Centro de Artes da Maré, Jacques Segueilla. Dedicato a Max Nassif Earp

Cordelia, ottobre 2025

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Andrea Pocosgnich
Andrea Pocosgnichhttp://www.poxmediacult.com
Andrea Pocosgnich è laureato in Storia del Teatro presso l’Università Tor Vergata di Roma con una tesi su Tadeusz Kantor. Ha frequentato il master dell’Accademia Silvio D’Amico dedicato alla critica giornalistica. Nel 2009 fonda Teatro e Critica, punto di riferimento nazionale per l’informazione e la critica teatrale, di cui attualmente è il direttore e uno degli animatori. Come critico teatrale e redattore culturale ha collaborato anche con Quaderni del Teatro di Roma, Doppiozero, Metromorfosi, To be, Hystrio, Il Garantista. Da alcuni anni insieme agli altri componenti della redazione di Teatro e Critica organizza una serie di attività formative rivolte al pubblico del teatro: workshop di visione, incontri, lezioni all’interno di festival, scuole, accademie, università e stagioni teatrali.   È docente di storia del teatro, drammaturgia, educazione alla visione e critica presso accademie e scuole.

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