Questa recensione fa parte di Cordelia di maggio 25
Con Dance N’ Speak Easy, i Wanted Posse, in prima nazionale a Genova, fanno viaggiare lo spettatore nel tempo e nello spazio, portandolo nell’America degli anni ’20, in pieno periodo proibizionista. Cinque tipi umani, quattro uomini e una donna, si incontrano in uno speakeasy, cioè un locale segreto dedicato al consumo clandestino di bevande alcoliche. Tra interventi solisti, duetti e balli di gruppo, si celebra la libertà d’espressione tramite una dimensione coreutica accattivante. Leggeri come foglie, ma resistenti come l’acciaio, si ha l’impressione che nel danzare non impieghino il minimo sforzo, per quanto il sudore che impregna le loro camicie e macchia il pavimento sia testimone del contrario. Eppure, è un’apparenza di spontaneità quella che emerge, come se non ci fosse davvero una coreografia ben oliata a dettare ogni minimo movimento e si siano ritrovati in un bar per scambiare mosse di Charleston e di breakdance in maniera puramente casuale. È il linguaggio del corpo a sopperire alla mancanza totale di parole e a far intuire cosa stia accadendo nelle scenette brillanti che si incastrano come maglie di una cotta tra le esibizioni di danza. E così, i protagonisti si trovano a litigare per attirare l’attenzione della donna seducente fasciata in un vestito dorato. Abito che viene abbandonato, così come i tacchi alti, mentre la donna, pian piano, viene integrata nel corpo dei danzatori, simile a loro anche nel vestiario, come se si fosse liberata da costrizioni relative al voler apparire in un determinato modo e sia riuscita finalmente ad esprimere la sua natura più autentica. Tra il rombo degli applausi che a intervalli regolari si scatena nel pubblico e il battito delle mani che va a tempo con la musica, gli spettatori non perdono occasione per dare un riscontro positivo di gradimento alla compagnia. Per 80 minuti ininterrotti, i Wanted Posse regalano una performance che mantiene invariato lo stesso livello di intensità e che culmina in un’ovazione generale, un brindisi alla libertà di essere sé stessi. (Letizia Chiarlone)
Visto al Teatro della Tosse. Coreografia: Njagui HAGBE Messa in scena: Philippe LAFEUILLE Luci: Dominique MABILEAU, assistita da Floriane MALINSKI Scenografia: Dominique MABILEAU, assistita da Eric PROUST Costumi: Noémie NAFTAWAY Ballerini / Artisti: Martin THAÏ, Marcel NDJENG, Mamé DIARRA, Arthur GRANDJEAN, Victor BALATIER, Lydia ELATTAR Produzione: Compagnie Wanted Posse Coproduzione Châteauvallon – Scène Nationale, Centre Chorégraphique National de La Rochelle, Cie Accrorap/ Kader Attou, La Place – Hip Hop Cultural Centre, Espace Michel Simon – Noisy Le Grand Partner Wanted posse è sostenuta dal Dipartimento di Seine-Saint-Denis, dalla Città di Parigi, dal Consiglio Regionale dell’Ile De France. Con l’aiuto di Spedidam