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L’opera mondo di Antonio Tarantino

QUINTA DI COPERTINA. Pubblicato per Cue Press Materiali per una tragedia tedesca, testo di Antonio Tarantino del 1997

materiali per una tragedia tedesca cue press

È una narrazione epica, Materiali per una tragedia tedesca: un poema teatrale per un’età tormentata e violenta, fumosa e ormai laica, dove i complotti hanno sostituito le gesta eroiche, e i fugaci incontri nei bordelli hanno soppiantato le avventure dell’amor cortese. Abnorme per dimensioni e attitudine ‑ ottantacinque personaggi in un susseguirsi ininterrotto di più di settanta scene ‑, il testo di Antonio Tarantino è prima di tutto un’opera mondo: sembra infatti possedere al massimo grado le caratteristiche di irriducibilità, stratificazione e polisemia teorizzate da Franco Moretti nel 1994 in Opere mondo. Saggio sulla forma epica dal Faust a Cent’anni di solitudine. Vertiginosi nel tentativo di tratteggiare in chiave espressionista un periodo limitato di storia recente ‑ quella manciata di giorni tragici che separarono il sequestro di Hans Martin Schleyer dal suo assassinio e dal contemporaneo dirottamento di un Boeing 737 della Lufthansa ‑ i Materiali affastellano vicende e linguaggi, sovrappongono la storia pubblica tedesca dell’autunno 1977 a verosimili finzioni. Terroristi della banda Baader-Meinhof e prostitute, capi di stato e politicanti, vecchi e bambini dialogano in una polifonia enciclopedica, aperta, potenzialmente infinita. Di “materiali” infatti si tratta, come se Tarantino volesse evidenziare fin dal titolo l’impossibilità di giungere a una verità condivisa, a una costruzione storica e drammaturgica che conferisca ordine e senso alla follia, quotidiana e miserabile, di quegli anni.

Materiali per una tragedia tedesca acquisisce proprio in virtù della sua complessità una valenza autonoma, forse addirittura necessaria, anche come opera letteraria. Vincitore del premio Riccione nel 1997, il dramma fu pubblicato da Ubulibri nel 2000, in occasione della versione diretta da Cherif per il Piccolo di Milano: un’edizione che tuttavia rispecchiava l’ordine delle scene voluto dal regista e non quello originariamente stilato dall’autore. Il volume pubblicato da Cue Press ‑ corredato da una serie di straordinari bozzetti e da una sinossi storica sulla Germania degli anni Settanta, firmati entrambi da Tarantino ‑ ne costituisce così la prima edizione critica, in chiusura della quale sono raccolti alcuni dattiloscritti inediti che il drammaturgo bolzanino ha messo a disposizione di Fabrizio Arcuri per l’allestimento prodotto dal CSS Teatro stabile di innovazione del FVG. Arcuri firma con Matteo Angius il breve saggio introduttivo È già tutto scritto, che attraversa le densità stilistiche e concettuali dell’opera evidenziandone le valenze attuali. Quelle per cui ancora oggi reagiamo con un misto di angoscia e innaturale allegria nel leggere che «peggio dell’Italia c’è solo l’inferno».

Alessandro Iachino

MATERIALI PER UNA TRAGEDIA TEDESCA
Antonio Tarantino
Bologna, Cue Press, 2016
pp. 164
ISBN: 978-88-99737-09-2
€ 11,99

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Alessandro Iachino
Alessandro Iachino
Alessandro Iachino dopo la maturità scientifica si laurea in Filosofia presso l’Università degli Studi di Firenze. Dal 2007 lavora stabilmente per fondazioni lirico-sinfoniche e centri di produzione teatrale, occupandosi di promozione e comunicazione. Nel novembre 2014 partecipa al workshop di visione e scrittura critica TeatroeCriticaLAB tenuto da Simone Nebbia e Andrea Pocosgnich nell’ambito della IX edizione di ZOOM Festival, al termine del quale inizia la sua collaborazione con Teatro e Critica. Ha partecipato inoltre al laboratorio Social Media Strategies for Drama Review, diretto da Andrea Porcheddu e Anna Pérez Pagès per Biennale College ‑ Teatro 2015, e ha collaborato con Roberta Ferraresi alla conduzione del workshop di critica della Biennale College ‑ Teatro 2017. È stato membro della commissione di esperti del progetto (In)Generazione promosso da Fondazione Fabbrica Europa, ed è tutor del progetto Casateatro a cura di Murmuris e Unicoop Firenze.

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